Emorragia azzurra: via pure i De Lillo. Cosa rimane di Forza Italia

I fratelli Stefano e Fabio De Lillo hanno ufficializzato il loro passaggio alla Lega. Cosa resta in Forza Italia dei grandi elettori. Le pesanti partenze degli ultimi 12 mesi hanno spostato gli equilibri. Le proiezioni.

Spianato. Da oggi l’orizzonte di Forza Italia su Roma è piatto come quello della pianura Padana: i picchi con i voti sono scomparsi. Stefano e Fabio De Lillo, gli ultimi due grandi elettori nella Capitale, hanno salutato e sono andati via. Sono saliti sul Carroccio della Lega pure loro. Un’altra operazione portata a termine dall’ex sottosegretario Claudio Durigon nella veste di coordinatore della Lega a Roma e dal vice capogruppo a Montecitorio Francesco Zicchieri, nel ruolo di coordinatore del Lazio.

Stefano e Fabio De Lillo © Imagoeconomica

Stefano e Fabio De Lillo sono due nomi strategici nell’orizzonte elettorale capitolino. Il primo, cardiologo, è stato più volte consigliere comunale di Roma e consigliere regionale del Lazio: alla Pisana è stato componente dell’Ufficio di Presidenza e vice presidente della Commissione Sanità; poi l’approdo a Palazzo Madama come senatore della Repubblica ai tempi del Popolo delle Libertà. Il secondo, farmacista, è stato anche lui consigliere comunale di Roma: per ben tre volte. In Campidoglio è stato il potentissimo assessore all’Ambiente di Roma Capitale dal 2008 al 2011 con Gianni Alemanno sindaco. E poi è passato in Regione Lazio.

Gente che sposta migliaia di voti: circa 3mila Stefano e poco meno di 5mila Fabio. Fino ad oggi sono sempre stati in sintonia diretta con Silvio Berlusconi. Adesso sono schierati con la Lega. “Siamo certi – commentano Claudio Durigon e Francesco Zicchieriche con la loro professionalità e conoscenza del territorio sapranno dare una mano fondamentale per migliorare la nostra città e la nostra Regione, completamente abbandonate dal duo dei disastri Raggi-Zingaretti.

Emorragia azzurra

Nell’ultimo anno Forza Italia ha perso l’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese, passato con Cambiamo; alle Regionali 2013 aveva preso nel collegio di Frosinone oltre 15mila preferenze personali; al turno successivo aveva quasi arginato l’ondata del Movimento 5 Stelle rimanendo fuori da Montecitorio per circa 200 voti. Quando aveva il vento in poppa era riuscito a centro 22.553 preferenze.

Palozzi con Abbruzzese, Aurigemma e Ciacciarelli. Foto: © Aif Giorgio Di Cerbo

Con lui è andato via l’ex vice presidente del Consiglio Regionale Adriano Palozzi, anche lui passato nelle file di Giovanni Toti; nel 2018 è entrato in Regione Lazio con poco più di 14mila preferenze prese nel Collegio di Roma.

Il capogruppo in Regione Lazio Antonello Aurigemma ha preso invece la strada dei Fratelli d’Italia: a marzo di due anni fa era stato eletto alla Pisana grazie a quasi 12mila preferenze ottenute nel Collegio di Roma.

Via da Forza Italia anche il presidente della Commissione Cultura Pasquale Ciacciarelli: l’erede politico di Abbruzzese è passato alla Lega portandosi le sue 10.500 preferenze del Collegio di Frosinone.

Fuori anche Laura Cartaginese e pure lei salita sul Carroccio con oltre 9mila preferenze, anche queste tutte romane.

A Frosinone l’ex deputato, ex assessore regionale ed ex presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli è andato con Fratelli d’Italia: era uscito dalla politica e delle circa 15mila preferenze che prendeva ai tempi di Storace ne ha comunque conservate circa 4mila. Con lui è andata via in FdI anche Alessia Savo: l’ex sindaco di Torrice era vice coordinatore provinciale di Forza Italia e l’ultima volta in cui si è contata, alle Regionali 2018, ha sfiorato l’elezione con 4.262 preferenze.

Poco più di 3mila preferenze le ha portate via qualche giorno fa il coordinatore cittadino di Roma Davide Bordoni, anche lui migrato alla Lega. Altrettante preferenze le aveva ottenute Simone Foglio alle municipali di Roma e andato via per primo da Forza Italia alla Lega, tracciando la rotta.

Eligendo

Claudio Fazzone – Foto © Imagoeconomica – Stefano Carofei

Cosa cambia nell’orizzonte di Forza Italia? Tutto. Perché le sostanziose uscite dalle file azzurre non sono state compensate con arrivi dagli altri Partiti. Nel 2018 sono stati 6 i Consiglieri regionali eletti ma 4 di loro sono andati via, come abbiamo visto. E nessuno li ha rimpiazzati.

Facendo una proiezione con i numeri degli eletti andati via e le medie attuali, risulta che alle prossime regionali Forza Italia riuscirebbe ad eleggere un consigliere a Roma ed uno a Latina. Nella peggiore delle ipotesi uno solo.

In questo caso, sarebbe in vantaggio il feudo politico del senatore Claudio Fazzone che è stato capace di tenere uniti tutti i sindaci, gli assessori ed i consiglieri comunali di Forza Italia in provincia di Latina: alle scorse provinciali ha umiliato la Lega sciandogli un solo seggio.

In provincia di Frosinone è stato provvidenziale il lavoro di ricucitura fatto da Gianluca Quadrini, rientrato nel Partito grazie alla mediazione del senatore Claudio Fazzone. Quadrini è stato il consigliere provinciale più votato durante le ultime due tornate con il voto ponderato e con una percentuale tra le più alte in Italia, alle Regionali del 2018 ha ottenuto quasi 5mila preferenze nella lista della “Quarta Gamba” più un altro migliaio di voti annullati perché messi per errore in Forza Italia da dove era andato via perché: aveva capito che non lo avrebbero candidato.

Ma, per quanto largo, non può bastare un Quadrini a coprire un vuoto di queste proporzioni.