Forza Italia, la linea Piacentini: chi vuole andarsene si sbrighi

Vertice del coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini. Chi sta scomodo vada via in fretta dal Partito. Ribadita la linea concordata con Fazzone. E con Tajani. Freddezza con la Lega: "Nemmeno un grazie". I nomi dei candidati sindaco

 

«C’è gente che sta scomoda dentro al Partito? Si sbrighino ad andarsene»: la sollecitazione parte durante la serie di telefonate fatte nel pomeriggio da Adriano Piacentini, coordinatore e commissario provinciale di Forza Italia. La riferisce solo al piccolo gruppo di colonnelli con i quali ha fatto al telefono il punto sulla situazione. Un gabinetto d’urgenza: riunito via etere per esaminare le dichiarazioni fatte in queste ore da Antonello Iannarilli, sia a Corrado Trento su Ciociaria Oggi (leggi qui E Iannarilli si prepara a dire addio) che ad Alessioporcu.it (leggi qui L’assalto di Iannarilli: «Fuori gli impresentabili da Forza Italia, o io o loro»). Ma anche per fare il punto sui rapporto con i Partiti alleati, definire un perimetro di relazioni con la Lega.

Poi, a chi gli domanda conferma sui contenuti della riunione, non risponde a quelle che poco prima aveva appena definito «provocazioni politiche». Al termine della riunione aveva raccomandato a tutti di ricordare che la buona regola secondo la  “i panni sporchi si lavano in famiglia” non andrebbe mai derogata.

Il mini vertice ha ribadito il solco della gestione Piacentini. È quello tracciato nella relazione all’assemblea provinciale: basta con i personalismi, tolleranza zero verso tutti coloro che, testuale, “da anni tengono i piedi in due, tre o quattro staffe”, rilancio del Partito attraverso la discussione e il confronto con chi ci sta.

Significa che chi vuole andarsene non sarà trattenuto. Anzi, gli verranno spalancate le porte. 

E’ la linea del coordinatore regionale Claudio Fazzone, che Piacentini ha condiviso dall’inizio.

I cambiamenti ci saranno, gradualmente ma inesorabilmente. A partire dall’azzeramento delle decine e decine di deleghe. Finita la stagione del più incarichi che elettori. (leggi qui La pioggia di nomine in Forza Italia: Todos Caballeros)

Il risultato delle politiche e delle regionali in provincia di Frosinone è stato superiore alla media nazionale. Piacentini non ha nascosto la delusione per la mancata elezione a Montecitorio di Mario Abbruzzese, ma l’analisi è pure un’altra. Le candidature sono state decise tra Arcore e Palazzo Grazioli, dal cerchio magico di Silvio Berlusconi. La sensazione che si è trasmessa all’elettorato è che, soprattutto nei collegi proporzionali, Forza Italia abbia voluto blindare big e fedelissimi. Questo ha avuto degli effetti pure sul proporzionale. Le percentuali in Ciociaria però sono state buone.

 

Sul rapporto con gli alleati, si vede già una differenza. Ottimo quello con Fratelli d’Italia del senatore Massimo Ruspandini, freddo quello con la Lega del deputato Francesco Zicchieri. Piacentini ha sottolineato che Forza Italia si aspettava un grazie dai leghisti visto che in provincia di Frosinone il traino è stato “azzurro” e l’organizzazione del centrodestra pure.

 

Per quanto riguarda i candidati a sindaco alle comunali, a Fiuggi Forza Italia punterà su Alioska Baccarini, mentre a Ferentino sembrano aver ripreso quota le azioni di Franco Collalti. Grande attenzione anche ad Anagni. Piacentini lo ha spiegato ai collaboratori più stretti: “La vittoria ad Anagni può fare da apripista a quella alla Provincia. Antonio Pompeo può essere battuto”.

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