Mario sei un uomo da marciapiede. Volano gli stracci davanti a Fazzone

FOTO: COPYRIGHT EGIDIO FRANCO

Lo scontro durante la riunione politica all'Edra Palace. Al sindaco 48 ore per individuare una soluzione amministrativa. Chiusaroli contro Abbruzzese: "Sei un uomo da marciapiede"

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il cerino resta acceso. Passa solo di mano: da quelle della politica a quelle del sindaco Carlo Maria D’Alessandro. Sarà lui a dover trovare una soluzione entro le prossime 48 ore e spegnere così la fiamma che rischia di incendiare tutta la sua amministrazione. Riducendola in cenere.

È questo l’esito della riunione tenuta ieri sera per disinnescare la crisi che sta lacerando Forza Italia. Per risolverla, in una delle sale dell’Edra Palace c’erano il coordinatore regionale del Partito Claudio Fazzone, il vice responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia Mario Abbruzzese che è anche il padre e padrino politico dell’amministrazione D’Alessandro. Ed il coordinatore provinciale Adriano Piacentini.

All’Edra, anche tutto il gruppo consiliare di Forza Italia. Sia l’ala dei dissidenti composta dal presidente del Consiglio Comunale Dino Secondino, dalla capogruppo Rossella Chiusaroli, dal consigliere Gianluca Tartaglia. E sia l’ala dei lealisti che fa quadrato intorno al sindaco: Francesca Calvani, Dana Tauwinkelova, Gianrico Langiano. I primi, contestano a Carlo Maria D’Alessandro di non coinvolgerli nelle scelte amministrative: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nomina di Franco Evangelista ad assessore alle Manutenzioni avvenuta il giorno di San Silvestro. (leggi qui le tappe della crisi e leggi qui la nomina di Evangelista).

La rivolta di Rossella

Non è stato un regolamento di conti. Ma le coltellate non sono mancate. Le più feroci le ha sferrate la capogruppo Rossella Chiusaroli. Attaccando Mario Abbruzzese. Rimproverandogli il ruolo politico

È stata lei a declamare il capo d’accusa. «Non è il sindaco l’unico responsabile di questo processo. Carlo ha degli evidenti limiti caratteriali, ma caro Mario chi ha accompagnato il sindaco per due anni e e mezzo facendogli da badante politico sei stato tu».

Mario Abruzzese ascolta impassibile. Assorbe senza dare segno di reazione tutte le contestazioni che vengono dalla donna scelta per fare la capogruppo. Individuata e sostenuta per diventare consigliere provinciale a Frosinone. Lei continua, senza tregua: «Carlo ha fatto le scelte amministrative ma tu le hai ispirate dal punto di vista politico. E noi siamo responsabili quanto te: perché ci stiamo opponendo soltanto adesso e non lo abbiamo fatto prima».

Rossella Chiusaroli prosegue con l’elenco delle critiche alle scelte fatte dal sindaco. Cosa hanno di sbagliato? Nulla più di tanto sotto il profilo amministrativo: tutto sotto il profilo politico, dal punto di vista dei dissidenti. Perché hanno avuto la netta sensazione di non avere inciso nemmeno un po’ in quelle scelte. E che venissero da più in alto di loro.

Si arriva a parlare della crisi e della riunione in corso. «Non ti puoi lamentare se ci siamo rivolti ad un coordinatore regionale. Il garante di questa amministrazione di centrodestra, la garanzia per l’amministrazione ispirata e sostenuta da Forza Italia, dovevi essere tu. Invece hai scelto di stare solo con una parte. Hai scelto un assessore, nella persona di Franco Evangelista, ed a noi non lo hai detto. Non ci hai coinvolto».

Sei un uomo da marciapiede

A Mario Abbruzzese le gote diventano color porpora. Tra le sopracciglia, al centro della fronte, si evidenzia una macchia rossa che diventa visibile solo quando è molto arrabbiato. Vorrebbe ricordarle le battaglie fatte per candidarla alla Provincia o difenderla quando era sotto attacco. Si è imposto di non far degenerare la discussione.

Dice solo «Ma tu come ti permetti di rie queste cose? Stai solo cercando di farmi innervosire e di buttarla in rissa di fronte al Coordinatore Regionale. So benissimo che tu e Dino Secondino parlate male di me. So bene che non mi riconoscete come leader. Sui marciapiedi vai dicendo che io non sono più un leader».

Rossella Chiusaroli, gelida, lo fissa: «Mario Abbruzze’, sei tu un uomo da marciapiede».

Claudio Fazzone è sconvolto. Si sarebbe aspettato una discussione sugli obiettivi da raggiungere o sulle strade per arrivarci. Si ritrova di fronte ad altro. Lo scontro continua.

La capogruppo ribatte «Ricordati Mario che ti ho sempre riconosciuto il ruolo».

Abbruzzese ribatte «Tu vuoi farmi la guerra». Lei ribatte: «No Mario, sei tu a voler fare la guerra. Io sono a mani nude e tu invece hai le bombe».

Silenzio.

Il quadro politico

Hanno ragione entrambi. La nomina di Franco Evangelista è stata fatta con lo scopo politico di mettere all’angolo i dissidenti. Dire basta alle loro incursioni nelle scelte del sindaco. (leggi qui La grande manovra per disinnescare i dissidenti usando Evangelista).

Tanto quanto i dissidenti hanno mosso fino alle estreme conseguenze il confronto per mettere in discussione l’egemonia politica di Mario Abbruzzese (leggi qui La difficile partita a scacchi di Mario Abbruzzese)

Uno scontro interno nel quale Claudio Fazzone è stato attento a non intromettersi. Perché già la messa in discussione del suo avversario politico regionale era sufficiente a logorarlo ed indebolirlo. Ma è stato pronto a scattare sulla linea del confine: per evitare che la discussione potesse degenerare al punto di mettere in discussione il futuro amministrativo della coalizione.

Un confine che tutti sono stati attenti a non sorpassare. Tanto Rossella Chiusaroli quanto gli altri dissidenti. Tanto Mario Abbruzzese quanto i lealisti. Il perimetro è stato chiaro a tutti senza che ci fosse bisogno di specificarlo: non si fa cadere l’amministrazione.

Ora la soluzione alla crisi dovrà individuarla Carlo Maria D’Alessandro. Gli sono state date 48 ore di tempo. Ma i presupposti ci sono tutti e sono quelli individuati lunedì sera nel vertice di maggioranza. (leggi qui Crisi a Cassino: il muro contro muro che fa vincere tutti)

È inevitabile che la soluzione passi attraverso un riordino degli incarichi. Potrebbe apparire un azzeramento. E, in apparenza, una vittoria dei dissidenti. Se però il sindaco resterà fermo nella sua decisione di non farsi imporre la linea, si arriverà alla fine della partita. Ciò che tutti invece vogliono evitare.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright