Le macerie di Forza Italia: a Sora come nel Paese

La frantumazione di Forza Italia: Sora è la sintesi di quanto sta accadendo nel Paese all'interno del Partito. nel quale ognuno fa come gli pare. In attesa di staccare il pezzo più grande

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il caos all’interno di Forza Italia sta tutto riassunto nei pochi chilometri di un Comune italiano. Suo malgrado Sora è stata la sintesi del declino del Partito fondato da Silvio Berlusconi. Del quale poco è rimasto oltre il simbolo e le sedi. Fin troppe. Al punto che ognuno ne inaugura una a nome del Partito. Che invece di fare ordine e tentare una sintesi continua ad alimentare le spaccature: ognuno tenta di accaparrarsi il pezzo più grande quando il Cavaliere deciderà che è arrivato il momento di dire basta con la politica.

I due Partiti

Claudio Fazzone, Antonio Tajani, Gianluca Quadrini

Che Forza Italia sia spaccata in due lo ha certificato proprio Sora. In città il Partito ha una sede inaugurata ad ottobre con una conferenza stampa tenuta dal Coordinatore regionale del Lazio Claudio Fazzone. Che quel giorno ha tracciato la rotta politica per la città ed il comprensorio, indicato i coordinatori ed i quadri dirigenti. (Leggi qui La scomunica per Gianluca sulla via politica di Sora).

Da sabato Forza Italia ha anche una sede del Gruppo consiliare in Provincia. L’ha inaugurata il vice presidente nazionale del Partito, Antonio Tajani. Rappresentato in zona dal capogruppo provinciale Gianluca Quadrini, sospeso da Claudio Fazzone che l’aveva fatto suo vice regionale.

Due sedi e due linee politiche. Perché Claudio Fazzone ha indirizzato la prua del Partito verso l’alternativa all’attuale governo cittadino di Sora, guidato dal sindaco civico Roberto De Donatis. E Quadrini invece punta ad un bis per l’amministrazione uscente.

Due linee e due Consiglieri. In Aula Serena Petricca è il capogruppo di Forza Italia, sta con Fazzone e siede all’opposizione. Nella stessa Aula Floriana De Donatis sta con Quadrini e dal primo giorno sta in maggioranza.

Il paradosso è che quasi nessuno di quelli eletti cinque anni fa è rimasto in Forza Italia ma ne è uscito disperdendosi tra Cambiamo, Lega e forze civiche.

Un sindaco tra due Forza Italia

Tajani tra Quadrini e De Donatis

Se la visita di Antonio Tajani doveva servire a semplificare il quadro politico l’obiettivo non è stato raggiunto.

È stata la rivincita politica di Gianluca Quadrini: sospeso da Fazzone ma riconosciuto da Tajani. È stata la certificazione del muro contro muro: Quadrini ancora una volta ha disconosciuto l’autorità dei quadri nominati da Fazzone, in primis quella del coordinatore cittadino Vittorio Di Carlo. (leggi qui Le tre mosse che rivoluzionano il centrodestra)

A nulla è valso il tentativo fatto da Antonio Tajani di rimanere sul solco istituzionale. Punta il dito sui problemi nazionali: sollecita il Governo Conte 2 a concentrarsi su salute ed economia. Cita la presidente del Senato Casellati: «gli italiani devono sapere esattamente cosa devono fare. La confusione rischia di peggiorale la situazione». Difende i vaccini: «Lo voglio dire chiaramente: mi vaccinerò. Perché credo sia giusto che tutte le persone conosciute debbano dare l’esempio ai cittadini».

Ma il fatto è che ad ascoltarlo c’erano solo quelli di Forza Italia che si riconoscono in Gianluca Quadrini. Non c’era nemmeno uno dei tre sub coordinatori provinciali Adriano Piacentini, Rossella Chiusaroli, Daniele Natalia. Non c’era il responsabile provinciale Enti Locali Giuseppe Patrizi. Nessuna traccia del Coordinatore cittadino Vittorio Di Carlo o della capogruppo Serena Petricca.

Quadrini la butta in politica

Un momento della riunione

Il sindaco Roberto De Donatis, cedendogli la parola per un saluto lo ha presentato come il presidente della XV Comunità montana. Lui, Gianluca Quadrini, ci ha messo un attimo ad addrizzare il tiro. Dopo aver ringraziato il presidente Tajani per aver deciso di «dare un’impronta forte a quello che è il suo impegno per la provincia di Frosinone» Quadrini ha rimarcato soprattutto la sua veste politica.

«Io sto qui soprattutto in veste di presidente in Provincia del gruppo di Forza Italia. Ci sto insieme all’altro consigliere provinciale Giocacchino Ferdinandi, sindaco di Piedimonte. E ci teniamo in particolar modo a ringraziare il sindaco de Donatis» per aver accolto l’invito a ricevere il presidente Tajani in Municipio.

A questo punto, tende a porre l’accento sulla componente di centrodestra dell’amministrazione. «Ringrazio inoltre il presidente del Consiglio Comunale Antonio Lecce di Fratelli d’Italia. Così come pure i rappresentanti della Lega e gli amici consiglieri Franco De Gasperis e Floriana De Donatis. Sono persone comunque vicine all’area mia».

Poi rimarca il fatto che «tra poco a Sora si voterà. Questa amministrazione sta facendo tanto. I complimenti voglio farli al consigliere Lino Caschera perché ha abbellito il paese con delle luminarie che fanno invidia a tutta la provincia di Frosinone».

Chiaro dove vuole andare a parare. Il suo messaggio è indirizzato al centrodestra sorano che è diviso né più né meno di come è divisa Forza Italia. Elogiando Caschera alliscia il pelo ai neo leghisti di Pasquale Ciacciarelli he che già si sono schierati per il bis di De Donatis; ringraziando Lecce lancia un messaggio a FdI che intende andare ad un cambiamento.

Nessun passo avanti

Il Consigliere Lino Caschera

Dall’incontro non si possono ricavare indizi sui prossimi schieramenti in vista delle elezioni Comunali.

Ad attendere la delegazione in aula consiliare oltre al sindaco Roberto De Donatis c’era anche il vicesindaco Fausto Baratta: in disparte, in ultima fila, sul lato opposto al banco della Presidenza.

Fra gli scranni c’era il capogruppo di Forza Civica Lino Caschera e Francesco De Gasperis, del gruppo civico a cui fa riferimento il numero due di De Donatis. Baratta e De Gasperis non si sono sbilanciati, ma c’è chi è pronto a giurare che la loro presenza lì sia stata soltanto cortesia istituzionale. Per le prossime elezioni la loro strada sarebbe già segnata. E non sarebbe sulle orme di Roberto De Donatis bensì su quelle dell’ex capogruppo della Lega Luca Di Stefano.

A nulla sono valse le proteste della consigliera Serena Petricca.

Il significato politico della sede

La riunione in municipio

Come va letta l’inaugurazione della sede con tanto di taglio del nastro per mano di Tajani? E in barba a chi sosteneva e sostiene che Quadrini non avrebbe potuto farlo?

Il messaggio è fortemente politico, di presenza sul territorio. E non solo in funzione delle Comunali di Sora che probabilmente si terranno alla fine di maggio 2021. In quel taglio del nastro si è consumato uno dei round del braccio di ferro che è in corso fra il coordinatore regionale azzurro Claudio Fazzone e il vicepresidente nazionale Antonio Tajani. Che poco prima in aula consiliare aveva rivendicato il suo ruolo di unico parlamentare della provincia di Frosinone.

È evidente che Tajani vuole ricominciare da dove era partito tanti anni fa, nel lontano 1994. E cioè dalla sua terra di Ciociaria e dalla provincia di Frosinone. Vuole riconquistare quell’elettorato ha fatto la gloria di Forza Italia. 

Una lettura confermata dal fatto che sabato, a Sora, è stata annunciata anche l’apertura di un’altra sede, nel Nord della Provincia, proprio a cura del già presidente del Parlamento europeo.

Ricomincerà dunque da Sora la riscossa politica per respingere i mietitori di voti provenienti dalla provincia di Latina? Una cosa è certa: quella delle Comunali di Sora sarà la prima battaglia. E si prevede molto accesa.

Il solco in Forza Italia

Da sinistra: Di Carlo, Patrizi, Chiusaroli, Fazzoone, Petricca

Ma il solco si fa sempre più profondo. Come testimoniano le parole affidate a Facebook dalla capogruppo Serena Petricca proprio mentre Antonio Tajani era in visita a Sora.

«Ringrazio il vice coordinatore nazionale Antonio Tajani per la visita odierna alla nostra città. Dopo anni di mancanza sul territorio la visita dell’onorevole è stata graditissima. Vorrei comunque ribadire e precisare che Forza Italia a Sora ha già una sede inaugurata mesi fa, durante la conferenza stampa con il senatore Fazzone. In occasione di quell’incontro fu ufficializzato il vero ed unico direttivo cittadino del Partito. Vorrei, quindi, precisare che oggi è stata semplicemente inaugurata la sede del gruppo provinciale di FI. Ciò per ribadire e non creare confusione come altre persone intendono, invece, fare».

È lo spaccato di Forza Italia: a Sora come nel Paese. Passata dal Che fai, mi cacci? al tutti liberi di fare come gli pare.