Forza Italia, veline al veleno contro il gruppo dirigente

Veline al veleno in Forza Italia. Tante da far rimpiangere le veline (e basta) di Arcore, nelle notti del bunga – bunga.
Quelle al veleno, invece, sono le veline (cioè le note di servizio interne che erano in uso nei servizi segreti) nei confronti del coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli e del consigliere regionale Mario Abbruzzese: vengono accusati di scarsa democrazia interna, di svolgere le riunioni degli organismi dirigenti nella sede del consigliere regionale, di aver determinato una serie impressionante di sconfitte nei Comuni ciociari, di fare da stampella ai leader del Pd, Francesco De Angelis e Francesco Scalia, di non organizzare manifestazioni degne di nota e interessanti.

Veline scritte con il veleno indirizzate ai dirigenti nazionali e regionali, anche se nessuno sa chi comandi in questo momento in Forza Italia. Se Silvio Berlusconi o Francesca Pascale.

Mario Abbruzzese ha reagito, parlando direttamente con Antonio Tajani, uno dei pochi della vecchia guardia che mantiene un ruolo. Il risultato è che nulla è cambiato, nessuno prende troppo sul serio le veline al veleno. Che però vengono conservate nei cassetti. Non si sa mai. Se alla fine Silvio dovesse decidere di riprendere in mano lui la situazione, proprio quelle “veline” potrebbero aiutare a stilare le liste di proscrizione.

Nel frattempo in Ciociaria Forza Italia fa i conti: Frosinone a parte, non esprime il sindaco a Cassino, Sora, Alatri, Anagni, Veroli, Ceccano, Isola Liri. Non esprime il presidente della Saf, del Cosilam , dell’Asi. Niente di niente. Però ha tre consiglieri delegati con Antonio Pompeo! Caspita!

“Ci sono più veline al veleno che voti”, c’è scritto in una delle veline. Ma è solo veleno.