La questua per pagare l’affitto a Forza Italia

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Mario Abbruzzese è un bambino felice dentro alla stanza in cui è riunito il Coordinamento Provinciale di Forza Italia. Sembra uno di quelli ai quali la Befana ha portato il camioncino di latta nuovo e luccicante. Il tutto pochi giorno dopo che Babbo Natale gli aveva già portato l’autoscala dei pompieri. Solo che la Befana è Matteo Renzi ed il camioncino si chiama Referendum; mentre Babbo Natale è il Pd provinciale e l’autoscala è il Comune di Cassino.

Questa volta per il Coordinamento si è tornati nella sede di via Aldo Moro a Frosinone: l’esperimento di spostarsi al Cesari non ha portato maggiore discrezione.

IL REFERENDUM
Mario è contento e fa vedere a tutti il camioncino nuovo. «Abbiamo vinto. Non solo perchè in tutti i Comuni della provincia abbiamo trionfato ma per il fatto che siamo andati molto più su della media nazionale». Non basta. «Abbiamo vinto molto bene anche nei Comuni dove ci sono senatori o deputati: è un segnale molto importante». C’è gloria per tutti: «I Comitati per il No sono serviti, abbiamo lavorato bene».

Fa vedere la cesta con i giocattoli che potrebbe arrivare per tutti gli altri. «Adesso cambierà la legge elettorale. Torneremo al proporzionale. E allora ci sarà spazio per tutti: si tornerà alla preferenza e bisognerà correre perchè finalmente torneremo sotto il giudizio diretto dei cittadini. Chi si impegna ottiene le preferenze e l’elezione».

LA LEZIONE DI FERRAGUTI
Anche in questa riunione, sale in cattedra il professor Silvio Ferraguti membro della Direzione Nazionale (per mancanza di prove contrarie). Prende la parola e sale in cattedra. Tiene una lectio magistralis sull’analisi del voto. Ma, come accade a scuola, nessuno lo ascolta. C’è chi si mette le dita nel naso e chi afferra lo smartphone; qualcuno legge l’oroscopo di Fox, altri chattano con quello affianco e scrive “cheppalle“.

Nel frattempo Ferraguti parla. E si ascolta quasi da solo. Scinde il voto nazionale da quello provinciale. «Abbiamo lavorato bene sul territorio» dice. E subito tra i presenti parte un altro messaggino su Whatsapp: “Compà ma perchè dice noi se non lo abbiamo visto mai da nessuna parte?”. E l’altro risponde “Parla troppo difficile, non lo stong a capì”

LE PROVINCIALI
Si parla delle Provinciali. Forza Italia molto difficilmente farà la lista unitaria insieme a Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. «Noi vogliamo la lista unitaria» ha spiegato il coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli. Il problema è in casa degli altri. Il commissario per le province del Lazio di Noi con Salvini Umberto Fusco non ha ancora fatto sapere cosa intende fare.

Più complicata la situazione nel Partito di Giorgia Meloni. I Fratelli sono separati in casa. C’è la linea di Roberto Caligiore e Massimo Ruspandini. E poi c’è la linea del portavoce commissariato Antonio Salvati. C’è il problema della candidatura dell’ex sindaco di Pontecorvo Riccardo Roscia che il portavoce sospeso vorrebbe considerare. Ma gli altri non ne vogliono nemmeno sentire.

Forza Italia i suoi 12 candidati li ha già pronti. Confermato il presidente d’aula Danilo Magliocchetti (Frosinone) e pure il prode presidente della Comunità Montana di Arce (pervicace alla liquidazione) Gianluca Quadrini.

Confermate le indiscrezioni fatte da Alessioporcu.it nei giorni scorsi (leggi qui). Verranno candidati Daniele Natalia (Anagni), Rossella Chiusaroli (Cassino), Armando Satini (Pontecorvo). In ribasso le quotazioni del sindaco Tommaso Ciccone (Pofi). Entra tra i candidabili Riccardo Frattaroli (Settefrati).

Ci sono ancora tre nodi da sciogliere. Il primo è su Alatri: Roberto Addesse o Enrico Pavia?

A Monte San Giovanni Campano «scenderà in campo un outsider». I nomi che circolano sono quelli di Romanino e di Cimaomo.

A Sora c’è l’operazione più complessa. Ne assumono la regia direttamente Mario Abbruzzese e Vittorio Di Carlo. Al termine del Coordinamento sono rimasti insieme ai consiglieri coimunali Petricca e Mosticone per scegliere il nome del candidato.

Rimane in sospeso la posizione del sindaco Modesto della Rosa (San Giorgio a Liri). Per lui c’è uno spazio in lista. Ma è iscritto a Fratelli d’Italia. E se non si fa la lista unutaria dovrà cedere il posto.

MAGLIOCCHETTI E LA TELEFONATA
A lavori iniziatri arriva Danilo Magliocchetti. Si siede e resta ad ascoltare per 20 minuti. Poi finge che gli arrivi una telefonata. Ed esce. Nessuno lo vedrà rientrare.

L’AFFITTO DA PAGARE
L’uscita di Magliocchetti è stata assolutamente tempestiva. Per lui. Appena esce, Pasquale Ciacciarelli tira fuori un bel problema «Ragà, bisogna pagare l’affitto della sede dove siamo riuniti. Non è giusto che ogni mese debba pensarci Mario. Qui ci veniamo tutti». Passa col bussolotto e inizia la questua. Chi mette 10 euro e chi ne mette 20. Appena incassato scende e va a pagare.

Mentre sta sulla porta si volta e dice: «Aò, non facciamo che pure questa volta andiamo a finoire sul blog di Alessioporcu.it».

Tranquillo Pasquà: Adriano Roma non lo invitate perchè sospettavate fosse lui a parlare, Magliocchetti è stato troppo poco. Ma niente niente…

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