Gerardi: “Rotondo non sarà il nostro candidato. A Sora si farà la coalizione”

Foto © Imagoeconomica / Benvegnu' Guaitoli

No ad una candidatura bis di Rotondo a Pontecorvo. A Sora si deve cercare l'unità del centrodestra e di ottenere il candidato sindaco leghista. A Frosinone Zicchieri o Ottaviani per le prossime elezioni? "C'è posto per entrambi". Nella coalizione, a dare le carte è Francesca Gerardi

Anselmo Rotondo candidato sindaco unitario del centrodestra a Pontecorvo? Impossibile. Un candidato sindaco leghista a Sorae gli altri se vogliono si accodano“? Una provocazione con cui costringere gli altri al confronto e visti i risultati ci si è riusciti. Alle prossime elezioni, in Parlamento ci sarà spazio sia per Zicchieri che per Ottaviani. Verbo di Francesca Gerardi, deputato a Montecitorio, coordinatore provinciale della Lega per la provincia di Frosinone.

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Francesca Gerardi © Imagoeconomica, Valerio Portelli
Ha preteso di coordinare il dibattito nel centrodestra in vista delle prossime elezioni comunali.

La Lega ha avuto una crescita esponenziale rispetto al suo esordio nelle Politiche del 2018, una crescita molto veloce. In questo lasso di tempo ci siamo strutturati e lo stiamo facendo ancora. Ovviamente però i risultati a livello nazionale hanno anche bisogno di avere una trasposizione pratica sugli ambiti provinciali e locali…

Avete preso un caffè a Roma con il senatore Massimo Ruspandini di Fratelli d’Italia. Cosa vi siete detti?

Abbiamo portato sul tavolo il tema dei comuni che andranno al voto. Un confronto necessario perché in alcuni centri c’è la Lega in maggioranza e Fratelli d’Italia all’opposizione o viceversa: situazioni che noi abbiamo già trovato. Noi auspichiamo che sui comuni che andranno al voto ci sia la compattezza del centrodestra di cui noi parliamo tanto. Sulle situazioni pregresse ovviamente c’è una convivenza: ma su quelle nuove l’intenzione è di cercare di andare in maniera unita. A Ceccano siamo già riusciti a chiudere: abbiamo riproposto la candidatura di Roberto Caligiore, sindaco uscente di Fratelli d’Italia e soprattutto persona degna“.

A Roma però c’erano due sole tazzine di caffè: non c’era Forza Italia.

È stato un caso. Eravamo sequestrati a Roma per la discussione su Decreto fiscale e Legge di Bilancio…

Non lo avete escluso apposta Gianluca Quadrini?

Assolutamente no, anche perché, checché se ne dica, con gli altri alleati, ergo con Forza Italia e con Cambiamo di Toti non ci sono problemi. Anche perché ci conosciamo tutti da anni, non abbiamo mai avuto bisogno di formalismi per contattarci. Basta alzare il telefono…“.

Francesca Gerardi con Gianluca Quadrini
È quello che ha fatto meno di 24 ore fa: con Quadrini vi siete visti al bar Prata di Pontecorvo?

È vero. Ci siamo visti per parlare della situazione amministrativa in provincia e soprattutto nel comune di Pontecorvo. Ho trovato un interlocutore serio, che ha deciso di camminare con il centrodestra e che non ha trovato nulla da ridire su quello che io ho proposto“.

E cosa gli ha proposto? Pontecorvo è una situazione molto particolare: c’é: un sindaco di Forza Italia, un vicesindaco di Fratelli d’Italia che sta in maggioranza ed una parte del Partito all’opposizione, c’è la Lega che non sta con la maggioranza… Cosa ha proposto per uscirne?

La situazione di Pontecorvo è nell’occhio dei ciclone proprio per il frazionamenti che lei citava. Chi ha un po’ più di ‘caos calmo‘ al suo interno è Fratelli d’Italia, questo perché la Lega già da tempo aveva deciso di andare in minoranza, senza ripensamenti“.

La ‘proposta’ allora la dico io. A Quadrini ha detto che non c’è possibilità di confermare questo sindaco, né di costruire intorno a lui un quadro unitario del centrodestra. Troppo divisivo?

Sicuramente si per il modo di amministrare. Io non ho condiviso il suo modo di governare. Ho sempre cercato di salvaguardare però la maggioranza. Credo che commissariare un Comune sia denigrante, perché è un’ammissione del proprio fallimento davanti ai cittadini. Non è leale lasciarli nelle mani di un commissario, per quanto bravo sia: quando viene eletta un’amministrazione si genera una sorta di tutela nei confronti dei cittadini ed il commissariamento è un venire meno di quella tutela. Io non ho condiviso determinate scelte fatte: quando si amministra bisogna ragionare con la testa e non con la pancia…

Quindi è un ‘no’ alla conferma del sindaco uscente perché divisivo del centro destra…

Assolutamente…”

Anselmo Rotondo
Io e il mio collega Corrado Trento abbiamo due visioni differenti: lui sostiene che il punto di equilibrio su Pontecorvo potrebbe essere la candidatura a sindaco di Francesca Gerardi. Io ho una convinzione diversa…”

Per carità di Dio io di questo sarei onorata, tuttavia credo che nel mio paese ci siano tante persone capaci, valide e in grado di poter rappresentare Pontecorvo“.

Ha scatenato il caos a Sora: il giorno in cui è andata a presentare i nuovi quadri dirigenti ha detto ad AlessioPorcu.it ‘La Lega il suo candidato sindaco ce l’ha, chi vuole si accodi‘. È davvero così o voleva essere solo una provocazione? (leggi qui Sora, la Lega chiude le porte: «Chi vuole si deve accodare»)

In quel momento c’era una sorta di stasi all’interno della politica provinciale. “Quando vado nei vari comuni, poi in un comune molto importante della provincia come Sora, al quale mi lega anche un vissuto personale, non è che io o il Partito si vada per rivendicare“.

Tradotto dal politichese: volete volevate solo avviare il dibattito ma puntate ad avere il sindaco…

Ripeto, prima c’era una stasi, quindi bisogna sia avviare il dibattito che puntare ad avere una propria candidatura. È normale che quando in un comune si deve andare al voto ci siano venti aspiranti candidati a sindaco: poi man mano bisognerà vedere chi sia più aggregativo e chi meno, chi interagisce meglio con l’elettorato… C’è tutta una serie di varianti. Sicuramente con la stessa tranquillità e democrazia che abbiamo attuato negli ultimi incontri fatti, quando si presenterà il problema ci siederemo e troveremo anche lì la quadra“.

Claudio Durigon si candiderà a Presidente della Regione Lazio?
Claudio Durigon Francesco Zicchieri Foto: © Imagoeconomica / Raffaele Verderese

Sulla figura di Claudio posso dire che su di lui la Lega e Matteo Salvini hanno puntato tantissimo. Non a caso è stato nominato sottosegretario al Lavoro, un vice dicastero importante: se teniamo conto che il ministro era Di Maio, ovviamente il ministro era come se lo facesse Durigon, I risultati sono ben noti: è stato il padre di Quota 100, permettendo a 200mila persone di andare in pensione. E’ quindi una figura che tanta gente stima. Durigon potrebbe essere una bellissima figura su cui puntare: sa stare al mondo e sa anche come comportarsi“.

Avete governato con i Cinquestelle… pentiti?

Pentiti no, perché poi alla fine il governo si è esaurito. Noi abbiamo ‘portato a casa’ tutto ciò che avevamo promesso agli italiani, partendo da Quota 100, dal Decreto Sicurezza fino alla Flat Tax. L’esperienza con i Cinquestelle da un lato ci ha provati, dall’altro ci ha insegnato tanto. Gli elettori hanno compreso esattamente per quale motivo avevamo deciso di staccare la spina. Noi volevamo fare un secondo step ma abbiamo visto com’è andata…

Com’è andata: si sussurra di un mojito di troppo…

Non è così. Matteo Salvini ci ha convocati un giorno si e l’altro pure per chiederci cosa volessimo fare; Matteo non è una persona sola al comando, è una persona che nella sua squadra, sui suoi uomini e sulle due donne ripone tantissima fiducia, che deve essere ripagata con altrettanta fiducia. Ovviamente il movimento di aprire e chiudere il Parlamento come una scatoletta di tonno alla fine ha portato i Cinquestelle a rimanere, loro, rinchiusi, asserragliati all’interno.

Francesca Gerardi

Probabilmente Di Maio ha capito molto in ritardo che Conte non era colui che doveva aiutarlo. Anche perché nel momento noi eravamo occupati in Italia a risolvere i problemi e a mettere prima gli italiani, Conte invece andava ad accreditarsi in Europa con la Merkel e con i burocrati europei, cercando di ritagliarsi il suo piccolo spazio, anche perché credo che lui prima puntasse a crearsi il suo partito dei Verdi in Europa. Ora ha raddrizzato la mira e vuole percorrere la stessa strada che ha percorso poi Gentiloni. In buona sostanza vuole farsi un ‘happy end’, anche perché in Italia verrebbe preso ad arance e pomodori in faccia.

Francesco Zicchieri la prossima volta si candiderà nel collegio della provincia di Latina e Nicola Ottaviani si candiderà al suo posto a Frosinone?

Adesso la situazione si è completamente capovolta rispetto a due anni e mezzo fa, quindi se prima c’era Forza Italia che poteva accampare diritti di prima scelta, adesso sicuramente le carte si sono mischiate di nuovo. Credo che alla Lega la prossima volta glie ne toccherebbe più di uno, di collegio, perciò non mi preoccuperei di questo.

Sicuramente quello che la Lega deve fare in questo momento è arruolare persone competenti, lei ha fatto anche il nome di Nicola Ottaviani. Ecco, Nicola è una persona che proviene da una grande esperienza amministrativa, un uomo capace nella sua professione, una persona molto ambiziosa e sicuramente molto intelligente, con cui io ho un ottimo rapporto e col quale non mi vergogno di dire che ci si confronta e consiglia molto spesso. Non vedo perciò alcun tipo di problema, anzi

Bisogna aprire, non a tutti perché va sempre fatta una selezione di chi entra, dato che la Lega non è un tram e non è che tutti possono salire, però di certo si puo’ fare un percorso insieme. Se una persona è valida ben venga, perché puo’ portare un contributo fondamentale a questo progetto; l’importante è contribuire alla nostra provincia“.