Francesco De Angelis: “È ora di scegliere il candidato sindaco di Frosinone”

Francesco De Angelis descrive la rotta. Del nuovo Pd di Zingaretti. E del Partito in provincia di Frosinone. “È arrivato il momento di individuare il candidato sindaco per Frosinone: occhio ai civici”. Il congresso: “Vero e aperto, non importa se unitario”. I giovani: “Non hanno più bisogno dei miei consigli, sono cresciuti”. Cassino "Deve essere coinvolta”

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

È il Dna del Partito Democratico in provincia di Frosinone e non solo: c’era quando è stato concepito, lo ha assistito nella gestazione, lo ha allattato nella culla. Francesco De Angelis da qualche mese si è ritagliato il ruolo di padre nobile: facendo un passo di lato e lasciando il campo aperto ad un congresso vero. “Perché servono idee e persone nuove, al passo con i tempi nuovi”. Ha cresciuto due generazioni di quadri e militanti: “Ma ora sono cresciuti, non hanno più bisogno dei miei consigli”. E lancia il segnale di riscossa per la città di Frosinone: dove vuole far tornare a sventolare la bandiera del Pd sul municipio.

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Francesco De Angelis
Presidente, è scesa la temperatura nel Pd provinciale?

A dire il vero non è mai salita. Vedo un clima sereno e rispettoso delle diverse sensibilità.

Ha visto recentemente il film di Garrone su Pinocchio? Le si sta allungando il naso…

Non è vero… Non siamo un Partito monolitico, noi discutiamo ma diciamo anche basta alle divisioni. Discutiamo per essere più forti e non per dividerci. Il Pd deve tornare a combattere gli avversari e per farlo ci vuole coesione. Gli avversari stanno dall’altra parte e le divisioni di questi anni sono servite a tutti. Poi credimi, in giro non vedo la voglia di fare guerre.

In queste ore il reggente Domenico Alfieri ha convocato un tavolo dei big: è il segnale che la procedura riparte. Quando si farà il congresso?

Lo faremo presto, bene e con il contributo di tutti. Sarà un congresso sui contenuti, con l’obiettivo di cambiare il profilo politico ed organizzativo del Pd. Lo faremo dentro il percorso tracciato da Zingaretti nella sua intervista a Repubblica. (leggi qui Zingaretti annuncia la svolta del Pd: in soffitta il vecchio Partito).

Zingaretti con De Angelis e Buschini
Dove porta quel percorso?

Al Pd non serve una conta ma un congresso vero. Serve coraggio e non un’operazione di facciata. Le correnti devono stare fuori dal Congresso ed è per questo che Pensare Democratico, non presenterà né una lista e né un candidato. All’inizio molti non capivano ma adesso la scelta è chiara a tutti. Bisogna fare sul serio e avere coraggio. Noi siamo pronti e puntiamo su una nuova e libera classe dirigente per far vincere la voglia di cambiare e di innovare. Senza paure e senza timidezze facciamo un nuovo Partito.

Lei aveva capito dall’inizio che si rischiava una lacerazione: è per questo che non ha voluto indicare un candidato di bandiera della sua componente Pensare Democratico

Ho voluto liberare il PD dallo riproposizione di uno schema vecchio, divisivo e lacerante. Per essere più chiaro: basta con le guerriglie interne pensiamo al Paese e cambiamo per davvero il PD.

Quante possibilità ci sono che si arrivi ad un candidato unitario?

Il problema non è il candidato unitario; vanno bene anche più candidati. Poi ognuno di noi liberamente e serenamente fa la scelta che ritiene più giusta. Devono contare le idee, ecco perché serve un congresso vero e aperto alla società. Non è facile ma dobbiamo provarci se vogliamo cambiare il Partito. Poi, come in tutte le competizioni, che vinca il migliore ma il giorno dopo, tutti insieme per battere la destra.

Zingaretti e Barbara Di Rollo
Alla scorsa riunione, quella del 27 dicembre che decise di avviare il 10 gennaio l’iter per il congresso, mancava Cassino: tecnicamente ineccepibile perché c’erano solo gli eletti ed i leader delle componenti. In questo modo però Cassino resterà sempre fuori?

Quella riunione non significa nulla e non conta nulla. Cassino non può restare fuori anzi il successo di Salera deve essere un punto di riferimento nel confronto e nelle scelte del PD.

Cosa farete per ricostruire l’unità anche tra nord e sud della provincia?

Siamo tutti sulla stessa barca. Si vince e si perde insieme. La squadra è una e ciò che serve è un maggiore equilibrio e un progetto di cambiamento condiviso.

A Ceccano hanno dimenticato la parola ‘unità’ ?

Non è vero; le forze di sinistra e riformiste si sono aperte al civismo e hanno trovato nella candidatura di Corsi la soluzione migliore per l’alternativa alla destra. Poi al ballottaggio lavoreremo per allargare il campo e unire tutte le forze del cambiamento. Ce la possiamo fare.

A Frosinone quando inizierete a scegliere il candidato sindaco?

Credo sia arrivato il momento di cominciare a discutere. Non possiamo arrivare alla fine. Il candidato ha bisogno di tempo per costruire il programma e l’alleanza di governo. Dico di governo perché questa volta ci sono tutte le condizioni per vincere. L’importante è che il centro sinistra sia aperto a tutte le forze civiche che vogliono cambiare la città. Io per vincere e per cambiare, punterei molto sulla forza del civismo e su un candidato forte e prestigioso che sappia unire e rappresentare questo progetto.

Luca Fantini © Matteo Ernesto Oi
Come sarà il Pd Nuovo di Zingaretti?

Un partito di sinistra, nuovo e aperto. Una nuova proposta politica ed organizzativa di radicale innovazione. Una svolta vera per un Partito che scommetta sull’unità e l’apertura. Quella di Zingaretti è una felice intuizione che riaccende entusiasmo e passione e restituisce un orizzonte alla sinistra.

Cosa cambierà?

Penso che cambierà tutto. Una svolta vera e non un’operazione di facciata. Una grande forza riformista moderna, aperta, inclusiva e contendibile.

Francesco De Angelis continuerà a ‘consigliare’ nell’ombra? Traduzione: entrerà in parlamento o si concentrerà sul Consorzio Industriale?

Io amo la luce e chi mi conosce sa che sono uno che ha sempre scommesso sui giovani. Mi piace vederli crescere. E siccome sono cresciuti non hanno più bisogno di consigli. Quanto al mio ruolo mi piace pensare a quello che faccio oggi e non a quello che farò domani. Non programmo nulla e penso solo al mio lavoro di Presidente e Commissario dei Consorzi Industriali. E non è poco …

Il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini ed il Consigliere del Lazio Sara Battisti
Nel Lazio ora c’è la novità del ‘pensatoio’ presentato da Marta Bonafoni: punta ad aggregare tutta l’area che ruota a poca distanza dal Pd ma non intende essere Pd. Il coordinatore è Danilo Grossi, guarda caso di Cassino: una risorsa o un rischio?

Una buona idea anche perché l’arcipelago della sinistra è molto grande e il progetto di Zingaretti può diventare un grande e utile contenitore. Danilo è uno che ci sa fare e a Cassino lo ho dimostrato molto chiaramente. Direi più risorsa.