Il Friuli Venezia Giulia alla Lega per spostare Pirozzi al Senato

Il tavolo nazionale del centrodestra assegna il Friuli V.G. alla Lega. Ma dovrà rivedere la sua posizione su Sergio Pirozzi. Per lui un seggio al Senato.

La scelta tocca a Silvio Berlusconi. E la farà entro pochi giorni. Come sempre, deciderà dopo avere esaminato i sondaggi. Se per la presidenza della Regione Lazio vorrà schierare un politico allora indicherà Maurizio Gasparri. Se vorrà schierare un volto estraneo alla politica, i due nomi in corsa restano quelli di Gennaro Sangiuliano (55 anni) vicedirettore del Tg1 e di Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura. Ai quali in queste ore viene chiesta la disponibilità.

Dal quartier generale di Forza Italia dicono che l’ipotesi Gasparri al momento è la più percorribile. Ricordano però che Silvio Berlusconi è imprevedibile. E con due telefonate è in grado di suscitare dal nulla i candidati.

Che però questa sia la volta buona lo si deduce dai movimenti sullo sfondo. Gli sherpa infatti sono scesi in campo per compiere una missione precisa: semplificare lo scenario. In altre parole, convincere Sergio Pirozzi a ritirarsi dalla competizione. E lasciare così al centrodestra quel dieci per cento di consensi che altrimenti drenerebbe verso il suo movimento politico. Rendendo molto più complicata una possibilità di vittoria per le truppe azzurre.

 

IL FRIULI PER PIROZZI

La mossa decisiva è stata compiuta nelle ore scorse, al tavolo nazionale delle candidature.  Quello chiamato a sciogliere i nodi dei nomi da schierare in Lombardia, Liguria, Lazio, Friuli Venezia Giulia e Molise.

Nulla da dire sulle conferme degli uscenti in Lombardia e Liguria. Ma sul Friuli il tavolo ha detto che Forza Italia è disposta a lasciare a Matteo Salvini il compito di indicare il nome del candidato Governatore. Ma dovrà ritirare dallo scenario del Lazio il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Per lui – come era stato ipotizzato circa un mese fa – c’è la possibilità di una candidatura come capolista al Senato, con la Lega.

Intorno al sindaco è scattata la macchina della responsabilità, l’appello a non spaccare l’elettorato del centrodestra spalancando così la strada ad una conferma di Nicola Zingaretti. Tra i suoi fedelissimi c’è chi dice d’avere sentito il sindaco dire: «Non sarò io a far vincere Zingaretti: la mia storia non me lo permette. Se trovano Ronald Reagan mi faccio da parte».

Ma fino a questo momento il centrodestra non ha individuato alcun Reagan né un George Bush da schierare nel Lazio e sul quale riunire tutto il quadro politico. Quindi, Pirozzi continua la sua camminata sugli scarponi verso la Regione. La prossima settimana dovrebbe inaugurare il comitato elettorale sulla Cristoforo Colombo.

Nessuno – tra le sue file – è disposto a scommettere che possa accettare di fare il passo di lato.

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