Frosinone ad un punto dalla mèta ma deve scendere dalle montagne russe

La sesta sconfitta in trasferta nel girone di ritorno rinvia all’ultima giornata la qualificazione ai playoff. Venerdì contro il Pisa basterà un pari ma non sarà passeggiata contro una squadra che potrebbe ancora conquistare la promozione diretta

Alessandro Salines

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All’ultima giornata. All’ultimo respiro. All’ultimo punto. Un campionato così folle non poteva che decidersi sul fil di sirena per usare un’espressione del gergo cestistico. Ancora in ballo le 2 promozioni dirette, la griglia playoff, la terza retrocessione ed i playout. Tutto o quasi insomma.

Il Frosinone continua a fare e disfare ed a mostrare 2 facce: conoscerà il suo destino venerdì prossimo allo “Stirpe” contro il Pisa ancora in corsa per la promozione diretta. Servirà 1 punto per conquistare i playoff. Come 2 anni fa quando all’ultima giornata strappò l’ottavo posto pareggiando proprio col Pisa che si piazzò nono.

Corsi e ricorsi insomma anche se ogni stagione fa storia sé. E questa è stata sicuramente particolare soprattutto nel girone di ritorno. Il Frosinone è stato quasi un rullo compressore in casa (6 vittorie di fila, 7 su 8 gare) mentre in trasferta ha rimediato diverse figuracce (6 ko in 10 partite), perdendo con le ultime 2 (Crotone e Pordenone) e sabato con una Spal che aveva 22 punti in meno. Se ora è costretto a soffrire fino all’ultimo minuto, è proprio per questo rendimento schizofrenico che accresce i rimpianti.

L’ultimo sforzo

Fabio Grosso

Venerdì allo “Stirpe” il Frosinone dovrà quantomeno pareggiare per avere la sicurezza dei playoff a prescindere dal risultato del Perugia che insegue a -3. Ma alla fine potrebbe anche perdere se gli umbri non batteranno un Monza che deve vincere per conquistare Serie A.

Non sarà comunque una passeggiata per la squadra di Grosso. Malgrado il pari interno col Cosenza, il Pisa (quarto a 64) è ancora in corsa per la promozione diretta e non lascerà nulla d’intentato: deve vincere e sperare che la Cremonese non vada oltre il pari a Como ed il Monza perda a Perugia.

Incroci ed incastri che renderanno la serata di venerdì a dir poco elettrica. A confortare i tifosi è la versione casalinga del Frosinone, capace di battere Ascoli, Benevento, Monza e Cremonese. Allo “Stirpe” non ha perso con nessuna delle prime 8. Solo Lecce e Brescia hanno pareggiato. “Noi proveremo a prenderci i punti che servono. Consci di giocarci qualcosa di bello per tutti noi e che vogliamo tenerci stretto”, ha detto Fabio Grosso nel post-partita di Ferrara.

Il mal di trasferta preoccupa in prospettiva

Cicerelli realizza il gol dell’ultima vittoria fuori casa a Parma

E’ chiaro che l’altalena tra gare in casa e fuori è diventata una costante preoccupante. Ancor di più se si pensa che l’eventuale turno preliminare dei playoff il Frosinone lo giocherà proprio in trasferta. Servirà quindi un repentino cambio di rotta. E’ difficile spiegare questa metamorfosi ed anche Grosso a precisa domanda ha glissato come se non riuscisse a trovare il bandolo della matassa.

“Sicuramente c’è bisogno di un altro tipo di partite – ha osservato il tecnico –  Quando non fai risultato, ti accorgi che tante cose le puoi fare meglio. Poi scorri i risultati delle altre e vedi che fanno fatica tutte le squadre. E’ un campionato difficile, formazioni in lotta per la promozione diretta perdono con altre che non hanno nulla da chiedere. I dettagli della fase iniziale di questa gara l’hanno incanalata per loro nella maniera migliore. E poi la Spal ha qualità, sia negli undici e sia in quelli che sono entrati”.

Fatto sta che nel girone di ritorno il Frosinone ha perso 6 gare su 10 in trasferta. Una vittoria e 3 pareggi il resto dello score. Non vince dal 22 gennaio a Parma ed ha subito la bellezza di 21 reti. Sono mancati ancora una volta l’impatto giusto sul match ed una reazione importante dopo il gol degli avversari. Poi troppi errori individuali oltre ad improvvisi cali di tensione. Ed il cambio di modulo non ha portato i frutti sperati. Quindi occorre trovare in fretta un antidoto per guarire dal mal di trasferta. Parola al “dottor” Grosso.

Epilogo mozzafiato

Marco Baroni, tecnico del Lecce ad un passo dalla promozione in Serie A

Due promozioni all’ultima giornata? Non succedeva da 9 anni quando Sassuolo e Verona tagliarono il traguardo a spese del Livorno. Venerdì dunque sarà un’ultima giornata quasi storica. Sicuramente mozzafiato con un continuo rimbalzo di risultati che terrà sulle spine i tifosi.

Per la capolista Lecce una formalità malgrado il ko di Vicenza: deve battere il retrocesso Pordenone e sarà Serie A. Se invece pareggia o perde deve sperare che non vinca una tra Monza e Cremonese. Il Monza, secondo, deve vincere a Perugia per festeggiare. In caso di pari può essere promosso ma la Cremonese non deve fare bottino pieno. Anche con una sconfitta potrebbe andare in A ma dovrebbe arrivare a pari punti con la Cremonese sempre che non perda con 6 gol di scarto.

La stessa Cremonese è obbligata al successo a Como e sperare che una tra Lecce Monza non vinca. In corsa come detto anche il Pisa: serve il colpo a Frosinone e deve augurarsi il ko del Monza e che la Cremonese non vinca. Da definire inoltre la griglia playoff. Sicure 2 tra Lecce, Monza, Cremonese e Pisa. Poi Brescia, Benevento, Ascoli ed una tra Frosinone e Perugia.

In zona retrocessione resta da decretare la terz’ultima classificata, mentre la quart’ultima e quint’ultima si sfideranno nei playout. In gioco Alessandria (34), Cosenza (32) e Vicenza (31). Piemontesi e veneti si affronteranno in uno scontro diretto tiratissimo, mentre il Cosenza riceverà il Cittadella.