Brutti, sporchi e cattivi: a tre punti così non servono i raggi X (di G. Lanzi)

Il punto dopo Frosinone - Ascoli. I limiti da superare. Il mercato completato al 95% con 2 settimane di anticipo sul gong. La giornata delle altre. Le prospettive per la prossima gara.

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Brutti, sporchi e cattivi. Come nel famoso film di Ettore Scola del 1976. Lo spaccato delle difficoltà perenni della periferia romana, la sgradevolezza dell’ambientazione, la grande bruttezza che anticipa di 40 anni la grande bellezza, vestirono alla perfezione la trama del film. Un’immagine – traslata in Frosinone-Ascoli di domenica sera (leggi qui tutti gli articoli e le analisi) – che dà l’esatta dimensione di come anche da cose non propriamente belle possa nascere la speranza, un motivo sul quale basare certezze future.

Frosinone-Ascoli

Fotografia che fa da contraltare a quella di chi si aspetta un Frosinone sempre bello come il sole, elegante come un lord inglese e buono come il pane. Non è così. Nel calcio italiano le partite si vincono soffrendo, sbuffando, alzando i gomiti, ramazzando tutto quello che passa a tiro di piede e ad altezza d’uomo. Anche con tanta buona dose di fortuna e non c’è da vergognarsene. E pure evitando di piangere.

Il Frosinone ha insegnato qualcosa nel post-gara col Pordenone per la prima rete dei friulani.

PARTITA SPORCA, VINTA CON L’ARDORE E I NUMERI

Brutti, sporchi e cattivi allora. Il Frosinone di Alessandro Nesta ha capito tutto questo ed anche qualcosa di più nella ripresa della gara vinta in rimonta con l’Ascoli. Quando è venuto fuori lo spirito della squadra finalmente battagliera, che ha messo in un angolo il fioretto ed ha impugnato la clava.  

Frosinone-Ascoli 2-1

Lo dicono anche i numeri oltre il 2-1 finale: 58% di possesso palla, 20 tiri totali contro 2, 8 tiri in porta contro 2, 30 calci di punizione contro 17. E’ ancora largamente un cantiere aperto questo Frosinone ma alzi la mano chi non metterebbe la firma a vincere partite come questa contro i bianconeri.

Con un cuore buono e resistente, si può arrivare anche a fine campionato. E poi si tirano le somme.

ANCORA RESIDUI DEL CALCIO D’AGOSTO E DELLA SERIE A

Alzi la mano invece chi è passato nel breve volgere di 10’ dall’idea di avere di fronte 11 brocchi in maglia giallazzurra, alla certezza di aver ritrovato il Frosinone che vorrebbe vedere. Tanti, a sentire i mugugni che sono piovuti per 80’. Ma molti perché si stava perdendo. Sbagliando in entrambi i giudizi. Perché nessuno è brocco ma anche perché questo non può essere il vero Frosinone. Come non lo era quello che ha perso 3-0 ad  Udine col Pontedera.

Frosinone – Ascoli 2-1

Ci vuole equilibrio e se vogliamo questa è ancora la propaggine estrema del calcio d’agosto e della scorsa stagione. Il Frosinone aveva bisogno di sbloccarsi? Sicuramente la vittoria aiuta a ragionare sul lavoro da svolgere durante la sosta con più calma. Ma sarebbe fortemente riduttivo pensare che una vittoria possa rappresentare la panacea di tutti i mali che questa squadra denota proprio perché c’è una condizione apprezzabile da trovare per tutti.  

E poi si continuano a prendere gol su palla inattiva, un problema da risolvere prima che il vizio diventi strutturale: in amichevole con il Lecce almeno due, in Coppa Italia col Monopoli uno, uno col Pontedera e uno domenica sera con l’Ascoli.

Nesta ha detto in conferenza stampa che l’Ascoli è anche una delle squadre più alte della categoria. Quindi ve ne saranno altre, è facile dedurre. Quindi bisognerà trovare delle contromisure adeguate. Alzare la difesa o abbassare la saracinesca in qualche altro modo. Delle due, l’una. Le soluzioni ci sono, in campo e in panchina.

MERCATO CHIUSO, ORA RAPIDA INTEGRAZIONE DEI NUOVI

Il mercato è terminato, andate in pace. Il Frosinone ha chiuso con l’acquisto a titolo definitivo dell’attaccante americano, di origine serba e di passaporto inglese Andrija Novakovich. Evitando quindi di infilarsi nel vortice delle aste milionarie.

Il nuovo acquisto Novakovich

Il club giallazzurro ha investito su un giovane con esperienze in Olanda e in Inghilterra. Va tenuta in considerazione la difficoltà di questa sessione di calciomercato per un club retrocesso. Il Frosinone ha mosso quello che doveva muovere ma soprattutto ha completato l’organico al 95% almeno 15 giorni prima del gong. Adesso toccherà ai vari Rohden, Vitale, Haas, Eguelfi, Tribuzzi e l’ultimo arrivato Novakovich (lo sfortunato Szyminski dovrà attendere dopo il brutto infortunio alla mandibola) e a tutti quelli che non sono titolari spingere alle spalle di quella che è al momento l’ossatura, creare competitività e dare alternative a Nesta.

Attualmente tra i nuovi solo Salvi ha trovato spazio con continuità. Siamo ai minimi. Le fortune prossime del Frosinone dipenderanno molto dalla velocità e dalla capacità di integrazione dei nuovi.

LE ALTRE

La spezzatino della seconda giornata ci ha consegnato ben 6 successi esterni sulle 10 gare in programma. Fattore campo a farsi benedire.

Turno che ha rotto il ghiaccio (si fa per dire…) venerdì con Chievo-Empoli che si sono divisi la posta. Stadio vuoto e squadra e specchio, gol nel giro di 9’ a via col vento. I primi blitz fuori casa, esattamente cinque su sei gare, sono iniziati sabato.

Lo stadio Benito Stirpe

La Salernitana di Ventura ha vinto sul campo di un Cosenza camaleontico e senza punti di riferimento. Calabresi beffati nel finale, tra pali, traverse e occasioni sfumate. Quindi il successo del Venezia sul campo di un Trapani che ancora deve capire bene la categoria. Ancora una vittoria fuori casa, quella del Crotone che trascinato da Simy sbanca La Spezia, poi Cordaz ci mette le pezze dove servivano e per i pitagorici è festa grande.

Il Perugia si esalta con Iemmello e vince a Livorno con gli uomini di Breda fermati anche dal rigore parato a Mazzeo, ex di turno. Infine la matricola Entella che con una rete di Schenetti manda di traverso il sabato alla Cremonese. L’unico successo arriva dal ‘Vigorito’ dove non ha dato invece scampo al Cittadella il Benevento: 4-1 senza appello e veneti pallido ricordo per ora di quella squadra sbarazzina della scorsa stagione. Venturato si affida a due partenti come Paleari e Adorni, il portiere si esalta ma il difensore è con la testa altrove.

Domenica ha tremato un tempo il Pescara che poi ha regolato il Pordenone 4-2 grazie ad un Galano superstar. Il sesto successo fuori lo firma il Pisa ai danni della Juve Stabia (0-2). Il tecnico dei toscani D’Angelo è il primo della sua categoria a venire espulso col nuovo regolamento. Quindi fattore campo rispettato al minimo (appena 3 vittorie in casa) al ‘Benito Stirpe’ dove i canarini hanno sofferto per 81’ prima di rovesciare il corso degli eventi.

SUL SINTETICO DI CHIAVARI

Chiavari-Frosinone del 2017

Alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali, viaggio a Chiavari. Un test per la conferma dello stato di avanzamento lavori. Sul sintetico di Chiavari (partita particolare anche per questo) dove il Frosinone lasciò i punti nella stagione 2016-’17 e si prese i tre punti vitali nella stagione dell’ultima promozione.

Venerdì derby amichevole con il Genoa, alle ore 20 a porte aperte. L’organico di Boscaglia ruota attorno alla verve di uno Schenetti a lungo uomo-squadra del Cittadella. Anche il tecnico gelese impiega il 4-3-1-2 e sarebbe la terza squadra su tre che affronta il Frosinone con lo stesso modulo. Che ha regalato sei punti ai liguri.

Squadra di categoria. A proposito di brutti, sporchi e cattivi…