Frosinone-Benevento, il passato bussa al cuore di Insigne e Ciano

La sfida di domenica allo “Stirpe” vivrà anche sul confronto tra i 2 attaccanti grandi protagonisti nel club campano ed in quello ciociaro. Entrambi hanno conquistato una promozione in Serie A ma oggi attraversano momenti differenti. Roberto brilla, segna e si gode la vetta; Camillo è appena rientrato da un lungo infortunio

Alessandro Salines

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Il passato torna quasi sempre nel presente. E’ il concetto filosofico dell’elastico. Nel calcio ancor di più. Domenica allo “Stirpe” la storia busserà al cuore di Roberto Insigne e Camillo Ciano. Frosinone-Benevento sarà anche la loro partita. Sfideranno le squadre dove hanno giocato più partite in carriera, segnato tanti gol e vinto campionati. Per Insigne è la prima volta da avversario (all’andata non era neppure in panchina) del Benevento. Mentre Ciano tornerà in quello stadio dove è stato protagonista per 5 anni.

Insomma un incrocio di ex perfetto anche perché i 2 attaccanti sono arrivati a Frosinone e a Benevento in uno scambio sancito a fine agosto. Si presenteranno all’appuntamento con stati d’animo differenti: Insigne si sta rivelando a suon di gol e giocate uno dei trascinatori della capolista ciociara; Ciano ha pagato un infortunio ed è rientrato solo nelle ultime settimane.

Insigne-Ciano, con Benevento è sfida tra mancini

Camillo Ciano

Si confronteranno 2 autentici fantasisti. Dotati di grande tecnica e soprattutto di un sinistro letale. Entrambi campani (Frattamaggiore e Marcianise), cresciuti nel Napoli e stesso procuratore, la regina dei procuratori Rafaela Pimenta.

Due profili simili, i classici attaccanti esterni che giocano con il piede invertito per rientrare all’interno del campo e sfruttare il tiro. Ciano comunque ha giocato spesso da punta centrale, il vecchio centravanti di manovra. Anche Insigne sa adattarsi ad esempio come esterno di centrocampo. Tuttavia entrambi sono giocatori di qualità, estrosi, abili anche come suggeritori.

Fabio Grosso ha saputo valorizzare al massimo Insigne

Come detto vivono momenti diversi. Insigne, 28 anni, ha firmato 6 reti in 14 gare di cui 6 da titolare e 8 da subentrato. Dopo un avvio in sordina, è letteralmente esploso tanto che Grosso difficilmente ci rinuncia. Sul primato del Frosinone c’è indelebilmente la sua firma. Tra l’altro va a segno da 3 turni di fila e per la prima volta in carriera può centrare il poker. Inoltre è a 2 gol dal suo record: 8 col Benevento nell’anno della promozione.

Discorso diverso per Ciano, 34 anni, che finora non ha inciso più di tanto. Per lui 10 partite, 1 gol e 3 assist. Sul campionato del fantasista ha pesato un infortunio che è arrivato nel momento in cui stava entrando in condizione. E’ rimasto fuori quasi 3 mesi saltando 9 partite. Da 2 settimane è tornato in campo e col Cosenza ha pure segnato. Cannavaro spera che possa continuare a crescere per regalare al Benevento quel valore aggiunto necessario per risalire in classifica.

Quattro anni sulla cresta dell’onda

Al centro Insigne il giorno della sua presentazione a Frosinone

“Emozioni per cui non si trovano parole…”. Sono state le parole d’addio di Insigne al Benevento dove ha vissuto sicuramente una bella avventura. Nel Sannio ha giocato 4 anni a partire dal 2018 proveniente dal Parma dove aveva conquistato la promozione in Serie A. In giallorosso 133 gare, 27 gol e 24 assist. E soprattutto il trionfo nel 2020 con il salto in A. A Benevento ha anche realizzato il suo primo gol nella massima serie proprio al Napoli. La partita poi finì 2-1 per gli azzurri con una rete pure del fratello Lorenzo.

Quest’estate però il ciclo si è esaurito e quindi la decisione di cambiare aria. La scelta di Frosinone cercata e voluta. “Per convincermi non ci sono voluti tanto tempo e troppe parole – ha detto Insigne il giorno della sua presentazione – Lo scorso anno le idee del Frosinone mi avevano impressionato tantissimo. L’allenatore fa risaltare molto le mie caratteristiche. Conoscevo il direttore da tempo e quando parlai con lui di questa ipotesi, mi piacque subito. M piacciono inoltre il presidente Stirpe per come si è messo a disposizione, l’ambiente e i tifosi. Sono arrivato con entusiasmo, avevo bisogno di ritrovare una piazza di questo genere. Anche mio fratello Lorenzo è stato contento della scelta”. E finora Insigne non ha sbagliato.

Ciano e quell’addio doloroso

Ciano in azione

Il fantasista di Marcianise ha lasciato Frosinone a malincuore e con tanta amarezza. “I miei figli hanno pianto, nel calcio non c’è spazio per i sentimenti”, ha confessato nel post di saluto. Ciano d’altronde ha giocato 5 anni a Frosinone. Un lustro sulla cresta dell’onda, ha dato tanto e ricevuto altrettanto. Importante il suo score: 180 presenze, 42 reti e 33 assist. E’ stato uno degli “eroi” della seconda promozione in Serie A nel 2018. Uno dei protagonisti con il suo sinistro magico. Le prodezze nella doppia finale playoff vinta col Palermo e lo splendido gol al volo all’ultimo soffio dei supplementari del preliminare di Cittadella resteranno per sempre pezzi di storia del Frosinone.

Negli ultimi tempi comunque aveva perso un po’ di continuità. E la sua classe appariva a sprazzi pur non risparmiandosi mai. “Dal primo giorno che sono arrivato io e la mia famiglia ci siamo sentiti subito a casa – ha ricordato – Ho conosciuto persone magnifiche, ho avuto l’onore di vestire questa maglia che, vi assicuro, ho considerato la mia seconda pelle. Ho sudato tanto su quel campo, lottato con orgoglio, gioito e allo stesso tempo pianto con voi”.

Il divorzio e l’approdo al Benevento

Il diesse Pasquale Foggia e Fabio Cannavaro

L’estate scorsa qualcosa si è rotto malgrado un contratto ancora lungo (scadeva nel 2024). La fascia di capitano assegnata a Lucioni ha aperto nuovi scenari. Da qui il divorzio e l’approdo al Benevento che lo aveva corteggiato già in altre occasioni. “Sono molto carico – ha sottolineato parole durante la presentazione – Quella giallorossa è una grande piazza, negli ultimi anni ha sempre lottato per vincere il campionato ottenendo due promozioni. Bisogna ritornare a vivere simili emozioni con umiltà e sacrificio, altrimenti non si va da nessuna parte”. 

Il passato torna quasi sempre nel presente.