Frosinone, bilancio da lacrime e sangue

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Pandemonio in giunta dopo l’annuncio da parte dell’assessore al bilancio Riccardo Mastrangeli di ulteriori tagli pari a 3.200.000 euro per il 2015. L’equivalente dei minori finanziamenti da parte dello Stato.

Durissimi gli scontri verbali tra lo stesso Mastrangeli e gli assessori Francesco Trina e Ombretta Ceccarelli. Mentre Carlo Gagliardi ha annunciato le dimissioni se le cose non cambieranno. E lo stesso Gagliardi è stato protagonista di un accesso scambio di battute con il dirigente Vincenzo Giannotti.

I tagli saranno pesanti e andranno ad aggiungersi a quelli già previsti per il Piano di rientro decennale da un deficit di 50 milioni di euro. La scure si abbatterà dappertutto, anche sui servizi sociali. Per quanto riguarda, per esempio, l’assistenza domiciliare, l’ipotesi è di prevedere una sforbiciata di 350.000 euro su una somma totale 530.000 euro. Scenario che ha mandato su tutte le furie Carlo Gagliardi, il quale non ha usato mezzi termini: «Non ci sto a questi tagli». Ma in giunta diversi assessori hanno sostanzialmente detto che «è meglio la dichiarazione di dissesto».

Durissima pure la presa di posizione di Ombretta Ceccarelli, dopo che è stato detto che sono possibili tagli per 300.000 euro al servizio Scuolabus. Su un totale di 540.000 euro.

Il responsabile delle finanze Riccardo Mastrangeli ha spiegato: «Dobbiamo tagliare oltre 3 milioni di euro. Sacrifici vanno fatti assolutamente e per quanto riguarda i servizi a domanda individuale è necessario rivedere alcuni parametri. Garantiremo il servizio a chi ne ha effettivamente bisogno».

Il punto è che trovare una sintesi tra le esigenze politiche e quelle aritmetiche è impossibile. Fatto sta che Mastrangeli non ha indietreggiato di un millimetro, entrando in rotta di collissione con il vicesindaco Francesco Trina. Il quale ha ribadito la sua contrarietà al bilancio e quella della lista Frosinone nel Cuore sulla delibera urbanistica del centro residenziale nei pressi della Villa Comunale.
Ma l’intera discussione all’interno dell’esecutivo è stata al vetriolo. Al punto che Mastrangeli ha anche “provocatoriamente” detto: «Stabilite voi dove tagliare 3.200.000 euro. Ad essere stanco sono io».

Ieri sera c’è stato un vertice di maggioranza in vista della prossima seduta del consiglio comunale, ma è evidente che la tenuta della maggioranza è appesa ad un filo.

L’unico settore che non subirà tagli sarà quello del Centro sociale integrato. Per il resto nessuno è immune.

Il nervosismo si respira. Carlo Gagliardi ha paventato l’ipotesi delle dimissioni, ma il punto è che lo scontro politico all’interno della maggioranza a questo punto investe anche l’esecutivo. L’urbanistica e il bilancio sono a questo punto il banco di prova: chi si sfila è fuori. E rischia di perdere la rappresentanza in giunta. I malumori stanno emergendo tutti. C’è pure chi ha sollecitato il vicesindaco Francesco Trina ad accelerare sia sul bando per la raccolta differenziata che sul versante del trasporto pubblico locale.

Per Riccardo Mastrangeli accettare sacrifici e tagli è l’unica strada possibile per evitare il dissesto. In sostanza chiede un atto di responsabilità, che non tutti però intendono accettare.
Un ragionamento che si sente sempre più spesso nelle file della maggioranza è il seguente: «La sensazione è che qualche assessore voglia arrivare al punto di non ritorno per essere estromesso dalla giunta. D’altronde cosa succederebbe se il sindaco Nicola Ottaviani andasse a valutare l’attività dei singoli esponenti di giunta sulla base dei risultati raggiunti? I tagli sono inevitabili: populismo e demagogia non servono».