Frosinone Calcio, il generatore automatico di luoghi comuni (di S. Pizzutelli)

I luoghi comuni sparati da mezza stampa nazionale sul Frosinone appena tornato in Serie A. L'affilata e micidiale ironia di Stefano Pizzutelli li fa a fette ad uno ad uno

Il Frosinone è tornato in serie A e quindi i giornalisti di tutta Italia e i battutisti da cinepanettone possono sbizzarrirsi senza grossi sforzi. A fare battute sull’Empoli o sul Sassuolo, non ride nessuno…

Ma vediamoli in dettaglio:

 

FROSINONE CULONE

Il superclassico di Marcozzi ha fatto due palle da decenni, ma come poterne fare a meno? In arrivo anche la variabile-Merkel: Frosinone culone inchiavabile

 

LU FROSINONE

Sarà un po’ colpa di Nino Manfredi, ma chiunque sia anche soltanto uscito dal casello di Frosinone, sa che si dice Glie Frusenone, con le e atone. Se non capite che vuol dire atone, so’ cazzi vostri. Non chiediamo che facciate studi di glottologia comparata, però lasciate che il ternano lo parlino i ternani. Altrimenti ve donghe na sambata aglie corpe, sti musse de subbia che non siete altro.

 

I PALLONI

Siamo la squadra più antisportiva d’Italia, ma che dico d’Italia, del mondo, ma che dico del mondo, del sistema solare, anche se a Saturno hanno vinto il campionato lanciando anelli in campo ogni minuto.

Proviamo a rispiegarlo: dalla panchina è stato buttato… no, non ve lo spiego. Siamo la squadra più antisportiva d’Italia.

Per il prossimo anno abbiamo programmato la crocifissione dell’albitro in sala stampa, il taglio del prato mediante greggi di pecore in corso di partita (così la Raggi è contenta e ci potete dare dei pecorari) e l’invasione di campo delle Pussy Riot inseguite da mezza curva infoiata

 

LO STADIO DI PROPRIETA’

Tolto il fatto che è in concessione e non in proprietà (ma perché dilungarsi in spiegazioni che non fregano a nessuno), gli esaltatori ci guarderanno storto perché a Frosinone ci sta uno stadio coperto mentre a Roma vedi delle formiche colorate che vi serve il binocolo professionale della Zeiss e i denigratori diranno che è tutto di lamiera pressata e sono molto meglio gli stadi con la pista perché dalla curva non possono lanciare palloni (e quindi tornate al punto precedente)

 

I FRATELLI CIOFANI SONO DEL MILAN

Durante il primo anno di Serie A, i nostri giocatori erano gli unici ai quali veniva chiesto, come a un tifoso qualunque, di che squadra sei. Ma anche basta: una volta in serie A ci puoi andare per culo (tipo il Benevento), ma per tornarci devi essere d’acciaio.

Quindi basta domande del cazzo: del resto avete mai visto qualcuno chiedere, non dico a Ronaldo, ma almeno a Pellissier, di che squadra sei?