Le pagelle di Frosinone-Chievo: Podio & Contropodio

Podio e contropodio di Frosinone-Chievo. Gli episodi chiave e gli uomini protagonisti in positivo ed in negativo nella gara.

Alessandro Salines

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PODIO

Maiello

Suggella una partita da prim’attore confezionando il contropiede dal quale nasce il 2-0. Un coast to coast da incorniciare. Gioca tanto con la testa. Almeno quanto con i piedi buoni di cui è dotato. Si fa trovare sempre al posto giusto e nel momento giusto. E soprattutto fa quasi sempre la cosa giusta e più semplice. Guida il centrocampo giallazzurro in una partita difficile, aspra e tattica. Gli avversari dalle sue parti si chiamano Giaccherini ed Obi ma Maiello non è da meno. Al 20’ della ripresa deve arrendersi ai muscoli che fanno le bizze.

Nesta

Da giocatore il podio è sempre stato casa sua. Primo, secondo o terzo posto, Alessandro Nesta ha vissuto una carriera da protagonista assoluto. Adesso che siede in panchina le difficoltà non mancano ma se il Frosinone è riuscito a risalire la classifica, dopo la falsa partenza, il merito è anche suo. Chiude questo ciclo prima della sosta con il settimo risultato utile di fila (3 vittorie e 4 pareggi), la terza gara senza subire gol, i playoff a -1 e la promozione diretta a -4. Il Frosinone, dopo le prime 5 giornate, sembrava una squadra allo sbando con 3 sconfitte sul groppone ed invece Nesta ha saputo raddrizzare la navicella.

Idee, umiltà, coraggio, personalità e tanto lavoro sono state le sue armi. Vincente il cambio di modulo con il ritorno al 3-5-2, azzeccate le mosse durante le partite come contro il Chievo. “A volte un allenatore deve saper fare un passo indietro e non stravolgere l’identità di una squadra”, ha chiosato nel post Frosinone-Chievo.

Paganini

Firma il raddoppio al 9’ della ripresa. Un gol pesantissimo che regala al Frosinone la giusta tranquillità per condurre in porto la vittoria. Un gol (secondo stagionale) dei suoi condito dì generosità, tempismo e forza fisica. Gioca una gara di grande intensità, motorino perpetuo. Inizia da esterno destro, finisce da mezzala quando Nesta ridisegna il centrocampo dopo l’uscita di Maiello. Il risultato non cambia, Paganini non si ferma mai, difende ed attacca. Potrebbe segnare ancora come al 39’ della ripresa quando si esibisce in una bella rovesciata terminata di poco alto.

CONTROPODIO

Rohden

Più quantità che qualità. Più sciabola che fioretto. Si adatta al canovaccio della gara, talvolta appare macchinoso e rallenta il gioco. Non trova mai il guizzo ma si limita a tenere il campo con diligenza e a fronteggiare gli avversari di reparto. Probabilmente serviva qualcosa di più da un giocatore d’esperienza e qualità qual è lo svedese. Continua a scontare quel ritardo di condizione che si porta dietro da inizio stagione come una palla al piede.

Beghetto

Non è il solito stantuffo sulla fascia sinistra. Molto prudente e poco arrembante, anche se ha il merito di effettuare il cross dal quale nasce il rigore del vantaggio. Resta spesso bloccato sulla linea di centrocampo per non farsi infilare sui ribaltamenti di fronte del Chievo. La sufficienza la strappa ma Beghetto ha giocato gare migliori. 

Ciano

Noie muscolari lo mettono ko dopo 11’ minuti del secondo tempo. Fa in tempo a infiocchettare l’assist per il 2-0 di Paganini. Non è al top tanto che non conclude mai in porta. Tuttavia non si tira indietro e dà vita ad una prova di sacrificio. Come ha sottolineato Nesta in sala stampa, corre tanto per cercare il varco giusto nelle fitte maglie dei difensori veneti che non fanno complimenti e non gli risparmiano tante botte. L’acuto non arriva ma probabilmente viene penalizzato dai problemi fisici.