Fotografie sbiadite dal consiglio comunale di Frosinone

Ottaviani che non c’entra nulla con la Lega, Magliocchetti che cerca di capire perché è andato con Toti, Vincenzo Savo che va a ruota libera e scatena la reazione di Adriano Piacentini. E Thaira Mangiapelo che, appena rientrata in Forza Italia, imbocca subito la via di uscita. Tranquilli, in realtà non succede nulla.

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

Come in un’immagine fuori tempo, sdoppiata, nella quale nessuno è al suo posto. Il Consiglio Comunale di ieri sera a Frosinone ha restituito l’istantanea del momento politico cittadino. Con un Pd in cerca di se stesso e, nello stesso momento, in fuga da se stesso; un centrodestra esploso in mille incomprensioni; un Movimento 5 Stelle smarrito di fronte alla realtà.

Frosinone, il consiglio comunale di giovedì

Il sindaco Nicola Ottaviani è sempre più lontano dal cliché della Lega, sempre più fuori sintonia con il Carroccio cittadino. Che cerca di prendere il sopravvento per poter dettare la linea al suo sindaco; l’ex coordinatore cittadino Mimmo Fagiolo, diventato consigliere comunale, punta a continuare a gestire il Partito dopo aver indicato come coordinatore Enrico Cedrone. Ottaviani parla da leader in un Partito nel quale la leadership non si conquista per merito ma per designazione: è entrato nella Lega sognando una nuova Democrazia Cristiana, s’è ritrovato in un movimento più leninista del Pci anni Venti. Non c’entra nulla.

Nemmeno l’immagine di Danilo Magliocchetti è più nitida. Per venticinque anni è stato l’emblema di Forza Italia in Aula, capogruppo del Partito. Ora è passato con Giovanni Toti: senza troppa convinzione, pur di uscire da una realtà politica che si sta dissolvendo poco alla volta. 

Danilo Magliocchetti

Appena il tempo di uscire da Forza Italia e si innescano le prime scintille: il consigliere Thaira Mangiapelo fa gli auguri al suo nuovo capogruppo Riccardo Masecchia. Ma non riceve nemmeno un ‘grazie’. Stanca di aspettare, apre la tastiera e scrive sulla sua bacheca Facebook 

Quando il tuo capogruppo fresco di nomina riceve le congratulazioni da parte di un consigliere comunale, appartenente allo stesso gruppo consiliare, e non ti risponde allora le cose sono due: o è un maleducato o non ti vuole nel gruppo.

L ’Enciclopedia Treccani dice che la lingua italiana comprende più di 260.000 parole. Basta sceglierne una.

Ma si sa……..lo stile non si acquista in una boutique.

Il dopo Magliocchetti non inizia bene.

Achille Campoli subentrato ad Alessandro Petricca

Appena un po’ di nitidezza per il nuovo ingresso in Aula: Achille Campoli subentrato in maniera ufficiale al dimissionario Alessandro Petricca. Per Campoli, della lista Ottaviani, si tratta della seconda esperienza in consi- glio comunale.

Nel Pd c’è il rischio di prendere il raffreddore se ci si mette tra i consiglieri Alessandra Sardellitti Angelo Pizzutelli o Vincenzo Savo. Sensibilità diverse: il clima è da Partiti diversi in attesa che si concretizzi una scissione. La decisione del dottor Mauro Vicano di candidarsi a sindaco per sfidare il centrodestra nella prossima tornata non fa altro che aumentare le distanze. Una parte del Pd è pronta a seguirlo, una parte è pronta a fare le barricate. Norberto Venturi da mesi è distante anni luce dal gruppo consiliare di questo Pd. Fabrizio Cristofari si tiene fuori.

Vincenzo Savo

Finiscono tutti fuori fuoco nel momento in cui si arriva al Question time. Con Vincenzo Savo che afferma in aula come una ditta di Frosinone (della quale fa il nome!) sia la responsabile degli scarichi nel fiume Sacco; il sindaco Nicola Ottaviani ed il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini saltano sulla sedia: il video è in giro nella rete da ieri sera, prendono le distanze, fanno notare a Savo che sta accusando un’impresa mentre un’inchiesta è ancora aperta e lo fa in Aula rischiando di coinvolgere l’intero Consiglio.

Il Consigliere insiste: gli risponde che sta semplicemente riportando notizie pubblicate su diversi quotidiani anche on line. E che la Società citata in Consiglio Comunale viene indicata dal Procuratore De Falco che ha ottenuto il sequestro preventivo. Peggio ancora. Ottaviani e Piacentini urlano che non si può fare, ci sono delle norme precise, si rischiano esposti e querele pesantissime. I toni salgono, sfiorando l’isteria. Tutti fuori fuoco.

Bellincampi e Mastronardi

Più di tutti i 5Stelle: Christian Bellincampi e Marco Mastronardi fanno parte dell’ala dura e pura, quella del Vaffa Day, quelli che appresso al 5 Stelle non hanno visto né un incarico né una segreteria. Si ritrovano che a Palazzo Chigi ora i 5 Stelle sono al Governo con il Pd mentre Roberta Lombardi (e quindi Grillo) e Dario Franceschini (e quindi Zingaretti) vogliono esportare il modello in tutti i Comuni. (leggi qui Due mesi per l’ingresso del M5S nella giunta Zingaretti).

Fuori fuoco, con il rischio di diventare fuori di testa. Eppure è il consiglio comunale del capoluogo. Ma chi se ne è accorto nell’ultimo anno?