Tutti con Pompeo. Consiglio provinciale senza opposizioni

Il presidente riconfermato, dopo il giuramento, ha illustrato le linee programmatiche. Chiamando a raccolta sindaci e amministratori senza tenere conto dei confini politici. Dicendo: “La sfida dei prossimi quattro anni è la Casa dei Comuni”. Un messaggio chiaro anche all’interno del Pd

Non gli interessa una nuova corrente nel Pd. Antonio Pompeo punta tutto sugli amministratori, sui sindaci.

Lo ha fatto capire chiaramente oggi pomeriggio illustrando le linee programmatiche per il 2018-2022. Dopo il giuramento da presidente della Provincia, ha sviluppato un ragionamento teso ad andare oltre i partiti.

Dicendo: «Se la scorsa elezione, quella del 2014, ha visto prevalere l’emozione della prima volta, quella di mercoledì 31 ottobre ha un valore ancora maggiore: arriva dopo quattro anni di governo che gli amministratori hanno dimostrato di apprezzare, premiandomi con un consenso di enorme portata.Un risultato che è motivo di gioia sicuramente, ma che rappresenta al tempo stesso una responsabilità che intendo assolvere, insieme alla mia squadra, con lo stesso impegno e la stessa determinazione di sempre».

 

La Provincia si è ripresa il ruolo

Una forma di superamento del Pd, fatta dall’interno. Che ricorda molto alla lontana i principi indicati dal sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani quando ha parlato della necessità di creare un ‘movimento dei sindaci’ che sia il superamento di Forza Italia.

Antonio Pompeo lo fa capire: «L’ho detto durante questi quattro anni. L’ho ripetuto durante la campagna elettorale: le sfide non mi spaventano, anzi le considero come lo strumento migliore per contribuire al bene e alla crescita della mia Terra. Non è stato facile governare la Provincia di Frosinone in questi anni, sappiamo tutti le difficoltà di un ente che era nel pieno di una riforma che non è stata completata.

Abbiamo dovuto affrontare le criticità legate alle risorse sempre minori, al personale dimezzato, alle competenze non sempre chiare.  Però siamo amministratori e sappiamo bene che il nostro ruolo è questo: affrontare le questioni che ci si presentano quotidianamente e cercare di risolverle, con responsabilità e impegno. E lo abbiamo fatto.

Non sempre ci siamo riusciti, certamente, ma abbiamo fatto il massimo rispetto al contesto e alle possibilità. Un risultato su tutti, avere ridato centralità e dignità ad un ente che era diventato marginale.

Oggi non è più così: la Provincia di Frosinone si è ripresa il suo ruolo. Passano da qui tutte le questioni che riguardano il territorio, il suo sviluppo, il futuro dei nostri figli. E questo dobbiamo sottolinearlo con orgoglio».

 

Il Noi di Pompei

L’uso del noi equivale ad una vera e propria strategia politica. D’altronde il 31 ottobre Pompeo è stato votato anche da tanti amministratori di centrodestra. E oggi ha tracciato la rotta.

Così: «La grande sfida dei prossimi quattro anni dovrà essere però, come ho sempre detto in campagna elettorale, quella della valorizzazione del ruolo della Provincia come Casa dei Comuni. Si tratta di una priorità assoluta.

I Comuni soffrono la mancanza di risorse professionali e strutturali. La Provincia può essere loro di aiuto. Abbiamo già istituito la Stazione Unica Appaltante, la potenzieremo con una struttura consortile. Vogliamo fare lo stesso sulle funzioni tecniche, sulla pianificazione territoriale, sull’ufficio legale, sui finanziamenti europei, sull’avvocatura, sulla comunicazione. Insomma, una Provincia che diventa parte integrante della vita e delle attività delle amministrazioni locali.

Insieme, possiamo essere più forti e più capaci di dare risposte ai cittadini e alle imprese. Per realizzare questo obiettivo c’è bisogno del lavoro di tutti, c’è bisogno di quel clima di collaborazione e condivisione che ha caratterizzato questi anni. Da qui, il mio invito non solo agli amministratoti locali e alla mia maggioranza ma anche ai consiglieri che siedono nei banchi della minoranza: lavoriamo come abbiamo sempre dimostrato, propositivi e collaborativi. C’è bisogno di tutti».

 

I Comuni tornino al centro

Quindi ha rimarcato: «Negli enti locali non esiste la distanza tra cittadino e rappresentante delle istituzioni. La politica che vuole ritrovare credibilità e riformare se stessa deve prendere atto che il passaggio obbligato è quello di mettere al centro proprio i Comuni e le Province, quegli enti dove i cittadini possono avere un contatto “umano” con le amministrazioni, possono portare le loro necessità senza filtri». 

E per non lasciare adito a dubbi, ha rimarcato con l’evidenziatore. «Porto due esempi che riguardano da vicino la nostra gente: acqua e rifiuti. Quando mi sono insediato si parlava solo di bollette idriche che salivano, di contenziosi, di servizio che non funzionava, oggi le tariffe scendono, non ci saranno più bollette stratosferiche, quest’estate non abbiamo sofferto la mancanza di acqua degli anni scorsi. Stesso dicasi per i rifiuti. L’altro giorno, per la prima volta, è stato stoppato l’ampliamento della discarica di rifiuti a Cerreto. E’ passato il principio sostenuto dalla Provincia di Frosinone dell’autosufficienza dei territori. Roma non potrà scaricare le sue incapacità sulle province. Non è un caso se sono stati colti questi risultati, non è una coincidenza. E’ l’applicazione di un metodo, che senza essere semplice propaganda, è costituito da amministratori serie che si rimboccano le maniche e con responsabilità lavorano e ottengono quegli obiettivi che interessano ai cittadini».

 

E le opposizioni? Forza Italia, Lega e Gianluca Quadrini hanno dato atto ad Antonio Pompeo di aver saputo lavorare con tutti. Un’apertura vera e propria.

In pratica, un primo Consiglio del Pompeo bis senza opposizioni.