Cristofari, il candidato già troppo ingombrante

Francesco De Angelis e Mauro Buschini finora non hanno preso posizione sulla questione della candidatura a sindaco di Frosinone. Non hanno sostenuto il segretario cittadino Norberto Venturi, non hanno dato una “sponda” a Michele Marini, si sono raffreddati con Fabrizio Cristofari subito dopo che il presidente dell’ordine dei medici aveva ottenuto l’appoggio ufficiale di Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi, Domenico Alfieri e Antonio Pompeo.

Più volte in questi mesi è stata avanzata l’idea di una possibile candidatura del presidente del Consorzio Asi, ma avrebbero dovuto chiederla tutti all’interno del Partito. Neppure questo è avvenuto.

A questo punto il direttivo cittadino dovrà chiudere l’intera procedura e “battezzare” ufficialmente la candidatura a sindaco di Fabrizio Cristofari.

Se non dovesse succedere le vicende del Pd di Frosinone finirebbero nel salotto di Bruno Vespa.

Però, mai dire mai. Non è che Fabrizio Cristofari, qualora dovesse essere eletto sindaco, sarebbe troppo ingombrante per i leader del Partito Democratico?

Il sospetto diventa legittimo nel momento in cui Nicola Ottaviani (che in teoria è di centrodestra) fa di tutto per organizzare le primarie, chiamare l’elettorato e prepararlo, iniziare a discutere il programma elettorale, ciò che è stato fatto ed il da farsi. Nello stesso momento invece il Pd, che delle primarie dovrebbe avere il marchio di fabbrica, decide di non farle. I conti non quadrano.

Il primo a lanciare l’allarme su un possibile trappolone per il primario dello Spaziani è statp nei giorni scorsi un osservatore attento ed acuto come Corrado Trento su Ciociaria Editoriale Oggi. Tutti a smentire ma intanto la procedura di convalida della candidatura ora è più snella.

Cristofari non è di primo pelo. Viene da lontano ed in casa ha vissuto politica fin da quando stava nel girello. Suo padre è stato uno dei sindaco storici di Frosinone, nella Democrazia Cristiana. Proprio per questo il dottore sa che da lunedì, fondamentalmente, potrà contare solo sulle sue forze. Le altre, se ci saranno, saranno un in più. Perché solo così si smarcherà dal rischio più grande: che lo abbiano abbracciato, lo stiano portando nell’acqua alta (dove non si tocca) e che poi lo abbandonino.

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