Frosinone, ecco perché il consiglio comunale non conta

Il sindaco Ottaviani fa quello che vuole e al massimo coinvolge la giunta. Nella maggioranza quasi nessuno ha il coraggio di metterlo in difficoltà, chi ci ha provato si è arreso. L’opposizione paga la spaccatura del Partito Democratico ma anche il momento confuso delle altre forze.

Adesso il consiglio comunale di Frosinone si riunisce da remoto, seguendo le prescrizioni per limitare il contagio da Covid-19. Ma anche prima, a parte episodi di polemiche al vetriolo (pochi per la verità), non è che l’aula consiliare avesse un ruolo centrale.

Tutti gli interventi più importanti non sono passati per il consiglio comunale di Frosinone, se non a cose fatte: il progetto di riqualificaizone dello Scalo ma anche quello dei Piloni di via De Gasperi sono stati annunciati dal sindaco Nicola Ottaviani senza un passaggio in aula. Si potrebbe proseguire con il Parco Matusa e con tutto il resto. Dal 2012, anno della prima elezione a sindaco di Ottaviani, è andata così.

Nicola Ottaviani (Foto: Stefano Strani)

Per la verità già da prima la centralità del Consiglio comunale era venuta meno, ridotta progressivamente. Anche per via di nuove disposizioni normative. Mai come in questo momento però si ha la percezione della marginalità del Consiglio comunale. Intanto perché Nicola Ottaviani procede per conto proprio e al massimo coinvolge la giunta. (Leggi qui Dibattito politico in naftalina al Comune).

Zero battaglie in Consiglio

Ma c’è pure il fatto che, per opposti motivi, i gruppi consiliari non hanno la forza e il coraggio di provare a fare delle “battaglie” in aula. All’interno della maggioranza quasi nessuno si sogna di poter mettere in difficoltà il sindaco.

Non lo fanno i gruppi della Lega e di Forza Italia. Non la fa la Lista Ottaviani. Il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli lo ha fatto in passato ma adesso ha tutto l’interesse politico a non farsi notare. Specialmente se tra un anno dovesse assumere altre scelte.

Ha messo in difficoltà il sindaco in passato la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia, ma dopo la revoca della delega da vicesindaco la musica è cambiata. Fratelli d’Italia ha provato a chiedere la verifica. Porta in faccia.

Gruppo Pd
Il gruppo Pd al Comune di Frosinone: da sinistra Angelo Pizzutelli, Alessandra Sardellitti, Norberto Venturi e Fabrizio Cristofari (Foto: Giornalisti Indipendenti)

Nelle file delle opposizioni a pesare molto è la spaccatura del gruppo del Pd: Angelo Pizzutelli sta con Pensare Democratico, Alessandra Sardellitti con Base Riformista. I due si salutano, quando va bene, con un cenno del capo. Norberto Venturi in aula non va da tempo, Fabrizio Cristofari fa quello che vuole e come vuole.

I Cinque Stelle hanno perso compattezza e bussola politica. I Socialisti stanno a guardare, Frosinone Indipendente si sta riorganizzando. Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) per lunghi tratti di questa consiliatura è stato l’alter ego di Nicola Ottaviani. Ora è in pausa di riflessione. Probabilmente per capire se ci sono spazi per una sua candidatura a sindaco. E in consiglio comunale non succede nulla.

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