Frosinone-Genoa, la febbre è già alta: tutti i segreti della grande sfida

Le prime 2 della classe, già promosse in Serie A, si affronteranno sabato allo “Stirpe” per il primo posto. Alla capolista basterà un pari per alzare la Coppa Nexus mentre i rossoblu sono obbligati a vincere per rinviare il verdetto. Numeri, personaggi, tattica e curiosità di una partita che attirerà il pubblico delle occasioni importanti

Alessandro Salines

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Orgoglio, prestigio ma anche risorse in più nella porzione variabile dei diritti tv che tiene conto del piazzamento finale. Frosinone e Genoa, già promosse, si contenderanno il primo posto del campionato in una sorta di finale anche se sarà decisiva solo per i giallazzurri ai quali basterà un pari per chiudere in testa con un turno d’anticipo ed alzare al cielo la Coppa Nexus al termine della tradizionale cerimonia allestita dalla Lega. Il Genoa invece in caso di vittoria si porterebbe a -1 rinviando il verdetto all’ultima giornata.

Sarà comunque una grande sfida tra le formazioni migliori del torneo con una cornice di pubblico (stadio praticamente esaurito in un giorno) eccezionale. Una gara con vista sulla Serie A tra record, personaggi, curiosità e tattica. Ecco cosa devono aspettarsi i tifosi.

Numeri da capogiro

Il portiere Turati del Frosinone

Il Frosinone ha collezionato 74 punti in 36 giornate ed in testa da 25 settimane. Vanta il miglior attacco (57 gol segnati, 10 in più del Genoa) e la difesa meno battuta (22 reti subite come i liguri) del campionato. Inoltre i canarini hanno il primato di clean sheet (20) centrato dal portiere Turati. Fabio Grosso ha il record di successi (22 contro i 21 dei rivali) e di punti in casa (42, 3 in più del Genoa).

Dal canto suo la squadra di Gilardino (70 punti, di cui 48 del tecnico subentrato al tedesco Alex Blessin) annova il minor numero di sconfitte (5, 6 quelle del Frosinone) del torneo.

Mazzitelli nella partita d’andata

Ma ad onor del vero bisogna considerare un altro aspetto: c’è il Genoa prima e dopo l’avvento di Alberto Gilardino che ha disputato 21 gare contro le 36 di Grosso. Numeri alla mano il rendimento diventa simile tra le 2 contendenti da quando l’ex attaccante azzurro ha preso le redini del Grifo.

La media punti è di 2,06 per il Frosinone e di 2,28 per il Genoa. Identica quella relativa alle partite vinte:  0,66 per ogni incontro giocato. Anche la media gol s’avvicina: 1,58 per la capolista, 1,47 per la squadra ligure. Per quanto concerne le reti incassate, 0,6 a partita per il Frosinone e 0,42 (9 gol) per il Genoa nelle 21 partite del dopo Blessin. Emblematico il dato delle sconfitte: con la gestione-Gilardino solo 1 contro le 4 di Blessin.  

La sfida delle panchine

Fabio Grosso

Fabio Grosso e Alberto Gilardino hanno vinto insieme il Mondiale del 2006 ed ora a distanza di 17 anni sono saliti insieme in Serie A. Sabato saranno avversari dopo un campionato straordinario per entrambi. Ma il percorso effettuato è stato diverso. Grosso è da 2 anni e mezzo a Frosinone dopo alcune esperienze poco fortunate ma sicuramente formative.

In Ciociaria ha trovato l’humus giusto ed una società che ha creduto nelle sue idee. Il tecnico ha saputo dare alla squadra un’identità ben precisa al di là dei tanti interpreti cambiati. Senso d’appartenenza, entusiasmo. coraggio e gioco aggressivo: sono i suoi tratti distintivi. I risultati sono arrivati prima del previsto: il programma triennale della società prevedeva in primis sostenibilità aziendale e valorizzazione dei giovani. Grosso è andato oltre regalando una promozione con 3 turni d’anticipo.

Alberto Gilardino

Gilardino invece è alla prima panchina d’alto livello. Aveva allenato solo in Serie D e C e guidava la Primavera genoana prima di essere chiamato dopo 15 giornate per rilanciare una squadra che con Blessin stentava. Con umiltà, tatto e conoscenze ha trovato ben presto la quadra, cambiando modulo (dal 4-2-3-1 al 3-5-2) e mettendo gli uomini giusti al posto giusto.

Si è affidato all’esperienza dei senatori ed alla fine ha avuto ragione a suon di risultati. E soprattutto conquistando una promozione dopo solo un anno dalla retrocessione (mai successo negli 8 precedenti). A questo punto Gilardino sarà il futuro del Genoa.

Denominatore comune la solidità

Un duello Frendrup-Garritano

Frosinone e Genoa hanno un’impostazione tattica diversa. La capolista gioca con un 4-3-3 non rigido mentre i rossoblu si schierano con il 3-5-2 dopo essere partiti con il 4-2-3-1 di Blessin. In verità il Frosinone ad inizio stagione aveva sperimentato il 4-2-3-1 ma poi è tornato al 4-3-3 appena Mazzitelli ha preso possesso della cabina di regina. Moduli differenti ma sia Grosso che Gilardino puntano forte sulla solidità difensiva e sull’equilibrio. Non a caso hanno le migliori difese del torneo.

Il Frosinone comunque esprime un calcio aggressivo, coraggioso e condito da un pressing spesso feroce. I ciociari sfruttano molto le fasce con gli attaccanti esterni bravi a rientrare per cercare il tiro o la giocata. Micidiale a ribaltare l’azione grazie ad esempio agli strappi dell’ex Caso. C’è alla base un grande lavoro partito l’estate scorsa e la squadra spesso e volentieri sembra giocare a memoria.

E’ un Genoa soprattutto efficace e concreto quello di Gilardino. Oltre ad una difesa di ferro, punta sulla qualità-esperienza dei singoli ed in special modo dei centrocampisti come Strootman, Badelj, Frendrup e Sturaro.

I punti di forza

Capitan Lucioni

I 2 campioni del mondo possono contare su una spina dorsale solida e di alta qualità. E si sa che una squadra forte e vincente non può farne a meno. A partire dai 2 portieri: Turati e Martinez, primo (20 in 36 gare) e secondo (17 in 28) nella classifica dei clean sheet. Capitan Lucioni è il leader della difesa e non solo. Ben supportato da Ravanelli. Sul fronte Genoa il trio Bani-Vogliacco-Dragusin è diventato una garanzia. A centrocampo Mazzitelli e Boloca sono fondamentali nell’economia del Frosinone come Strootman e Badelj in quella del Genoa.

Il bomber Coda

Senza il capocannoniere Mulattieri (12 gol) gli esterni Insigne e Caso sono gli uomini-gol (17 reti in solido). Ma attenti alla sorpresa-Borrelli. Gilardino invece può contare sul mestiere di Coda di nuovo in doppia cifra e sulla velocità e fantasia di Gudmundsson autore di 9 gol.

Frosinone-Genoa è già iniziata.  

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