Frosinone, il punto di Bari fa scattare il conto alla rovescia per la Serie A

La capolista supera indenne lo scontro diretto in casa della terza che resta a -12. La strada verso la promozione sempre più in discesa. La squadra giallazzurra ha dimostrato grande personalità e con maggiore cinismo avrebbe potuto vincere. E Grosso continua ad avere intuizioni felici come Oyono e Gelli

Alessandro Salines

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Un punto strategico. Un punto d’oro. Un pareggio che è come un timer: fa scattare il conto alla rovescia per la promozione. Ormai sembra solo una questione di tempi e luoghi. Nel big-match del “San Nicola” infatti il Frosinone ha messo una grossa ipoteca sulla Serie A tenendo il Bari a 12 punti (sarebbero 13 considerando il vantaggio negli scontri diretti) quando mancano 9 partite. E già in tanti hanno iniziato a calcolare quando esploderà la festa. La capolista ha superato un esame fondamentale verso la promozione e lo ha fatto da grande squadra. Provando a vincere ma sapendo di giocare per 2 risultati su 3. Alla fine quando ha capito di non poter conquistare l’intera posta ha gestito il pareggio che ovviamente andava bene. Insomma una condotta intelligente dimostrando solidità e sicurezza nei propri mezzi.

“Abbiamo giocato una bella partita, era quello che volevamo e ci riportiamo il punto meritato – ha confermato il tecnico Fabio GrossoSiamo stati lucidi, coraggiosi ed abbiamo creato delle occasioni. Se fossimo stati un po’ più cinici avremmo avuto un altro epilogo del risultato”.

La strategia del Frosinone

Fabio Grosso

Il Genoa, secondo, ha recuperato 2 punti (ora è -9) ai giallazzurri dopo la vittoria interna contro la Ternana. Ma è chiaro che Grosso deve guardare il terzo posto del Bari che come detto resta lontano ben 12 punti. Una distanza che con 9 partite da disputare sembra difficilissima da colmare. Insomma il Frosinone in questa fase ha una strategia non dichiarata ovviamente ma abbastanza chiara e legittima: gestire il vantaggio e non far avvicinare la terza. Non significa però essere rinunciatari. A Bari infatti il Frosinone ha cercato la vittoria e poteva trovarla considerando le occasioni costruite.

Sabato il Frosinone tornerà allo “Stirpe” per affrontare il Cosenza in lotta per la salvezza e fresco della vittoria contro la Spal. Una gara sulla carta alla portata ma da affrontare senza ben 4 centrocampisti potenziali titolari. Oltre a Lulic, Mazzitelli e Kone, sarà assente per squalifica Rohden. Dopodichè ci sarà la sosta e la volata finale che inizierà a Perugia. Da qui alla fine il Frosinone giocherà 5 partite in casa e 4 fuori. Con il doppio turno interno Sudtirol-Reggina.

Una vera capolista

Michele Mignani, allenatore del Bari

A Bari, pur non vincendo, il Frosinone ha confermato la sua forza. E le parole del tecnico avversario Michele Mignani a fine gara sono state emblematiche. “La squadra ciociara dietro non ha sbagliato nulla, ormai ha trovato equilibrio e fiducia. Vanta il miglior attacco e la difesa meno battuta. Una formazione completa, meritatamente in testa”, ha detto l’allenatore dei pugliesi.

La capolista ha mostrato solidità (terza gara senza prendere gol) e personalità nel tenere in mano il pallino del gioco (60 per cento di possesso palla). Più tiri (10-5) ed attacchi (134-62; 47-23 quelli pericolosi). Una grande organizzazione, un piano-partita preparato benissimo da Grosso. Alla fine è mancato solo il gol. Il cinismo sotto porta come ha sottolineato il tecnico giallazzurro.

Grosso tira fuori dal cilindro Oyono e Gelli

Anthony Oyono (Foto © Mario Salati per Alessioporcu.it)

Il tecnico frusinate ha dimostrato ancora una volta di avere idee. La conferma di Oyono ma dirottato a sinistra si è rivelata azzeccata. E per poco non è diventata vincente. Il terzino franco-gaboniano, uno dei giovani (2001) più interessanti scoperto da Angelozzi, è stato una spina nel fianco della difesa barese. Le sue scorribande hanno creato grossi problemi agli avversari tanto che Pucino è stato sostituito nell’intervallo.

Stesso discorso per Gelli: il tecnico lo ha schierato per la prima volta titolare contro il Venezia e poi a Bari lo ha ripresentato. L’ex Albinoleffe ha giocato un’ottima gara per niente intimorito dallo stadio strapieno e da una gara importantissima. Certo è stato favorito dall’emergenza a centrocampo ma Grosso poteva fare anche altre scelte (Garritano ad esempio). Pescato in Serie C, Angelozzi pare averci visto giusto anche in questo caso. Grosso non sbaglia più una mossa, riesce a valorizzare giocatori, le sue intuizioni si stanno rivelando una delle armi vincenti della capolista.

Il conto alla rovescia per la Serie A è iniziato.