Frosinone “laboratorio” della Lega che guarda al centro

La strategia nazionale del Carroccio. La necessità di una coalizione allargata vero l’area moderata e cattolica. Il rapporto con Fratelli d’Italia. Sarà difficile rivedere il vecchio centrodestra unito: troppo distanti le posizioni tra Lega - Forza Italia al Governo e FdI all'opposizione. Frosinone laboratorio alle Comunali? Nel frattempo si saprà quanto il voto reale rispecchia le anticipazioni dei sondaggi.

Se la strategia della Lega a livello nazionale sarà davvero quella di un allargamento al centro, allora la provincia di Frosinone potrebbe diventare un laboratorio politico.

Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone e attuale coordinatore provinciale del Carroccio, è stato tra i primi ad indicare questo tipo di strada. Ma quel che è certo è che Ottaviani (che ha trascorsi giovanili nella Dc) ha questo schema in mente da sempre.

Nel capoluogo lo ha costantemente messo in pratica, fin dal 2002, quando perse con Domenico Marzi al ballottaggio ma riuscì ad ottenere la maggioranza nel voto delle liste. Molte delle quali di estrazione centrista. E anche nel doppio successo del 2012 e del 2017, l’arcipelago civico nel quale si è mosso Ottaviani ha quella connotazione centrista, moderata e cattolica che ha costantemente ispirato la sua azione, anche in politica.

Lo sguardo della Lega al centro

Matteo Salvini e Ambrogio Spreafico

Non è un caso che nei mesi scorsi Ottaviani abbia organizzato il faccia a faccia tra Matteo Salvini e il vescovo diocesano Monsignor Ambrogio Spreafico. Che non è un vescovo qualsiasi: Salvini ne poteva incontrare a volontà a qualunque latitudine, mentre il vescovo di Frosinone è un presidente di commissione all’interno della Conferenza Episcopale Italiana, l’organismo che riunisce tutti i vescovi della nazione; nemmeno un presidente qualsiasi: guida la Commissione per il Dialogo Interreligioso, cioè quella che ha costruito per il Papa i ponti di dialogo verso tutte le altre Confessioni, dall’Islam ai Valdesi, dagli Ebrei agli Anglicani. Parlare con monsignor Spreafico per Salvini significa confrontarsi con l’uomo che parla con gli altri; cioè con quelli contro i quali spesso il capitano ha tuonato.

Nemmeno è stata casuale la visita compiuta nello stesso giorno a Nuovi Orizzonti a Frosinone. È una delle capitali mondiali della lotta alla povertà ed al disagio, fondata da Chiara Amirante che di professione fa la scrittrice e nel tempo libero assiste gli ultimi. Finanzia l’assistenza agli ultimi. È consultrice in due pontifici consigli della Santa Sede. Per capirci: è una delle poche donne al mondo convocata dal Papa quando riunisce i sinodi

Andare lì per Matteo Salvini significa confrontarsi con l’associazione che assiste barboni, migranti, alcolizzati, ragazzi difficili. Insomma, il contrario di andare al Pilastro e citofonare.

Orizzonte definito

Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

L’orizzonte è quello. Le elezioni d’autunno sono troppo ravvicinate per provare altre strategie. Lo schema del centrodestra è quello classico e la Lega ne fa parte. Con due obiettivi: l’elezione a sindaco di Giuseppe Ruggeri (Sora) e Maurizio Cianfrocca (Alatri) e un buon risultato nel voto di lista.

Ma dopo la tornata autunnale si proverà a cambiare scenario. Cercando di favorire un’intesa con Forza Italia, Coraggio Italia-Cambiamo, magari perfino con l’Udc e con tutto cioè che anima il centro politico nazionale, regionale e provinciale.

E Fratelli d’Italia? In questi mesi trascorsi nel Governo Draghi si sta scavando un solco: sempre più netto le differenze di posizione tra l’asse Lega – Forza Italia e Fratelli d’Italia che invece dice l’esatto contrario. Un solco che si farà sempre più largo con il passare del tempo. Rendendo sempre più difficile poter rivedere in campo il centrodestra come lo avevamo conosciuto fino a poco tempo fa. (Leggi qui L’urlo di Draghi terrorizza l’occidente).

La bussola del voto d’autunno

Mario Draghi e Sergio Mattarella

Anche perché in autunno si capirà bene quali sono i reali rapporti di forza nel centrodestra. Il voto amministrativo in città come Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e tante altre farà emergere il consenso reale. Quindi si capirà quanto erano attendibili i sondaggi.

Ma in ogni caso l’orizzonte della Lega non cambierà. Ci si sposta verso il centro. Nicola Ottaviani lo sa bene e sta già lavorando ad alleanze con le civiche ma pure con settori importanti del mondo cattolico. Su questo non ci sono dubbi. L’elezione del nuovo presidente della Repubblica renderà chiare anche ulteriori opzioni. Per esempio la possibilità o meno di elezioni anticipate.

Però, ormai tra meno di un anno, ci saranno le elezioni comunali di Frosinone. Che “cadono” un anno prima di quelle Regionali e Politiche. La Lega non ha ancora eletto un “suo” primo cittadino. Il capoluogo potrebbe rappresentare un “laboratorio” politico che guarda alle alleanze di centro. Con Fratelli d’Italia che concorre per proprio conto.

Il banco di prova per Nicola Ottaviani come coordinatore provinciale.

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