Frosinone e se le elezioni fossero doppie?

Arrivare al ballottaggio e poi affrontare Nicola Ottaviani in un duello da “Mezzogiorno di fuoco”. Senza più le liste, senza più i candidati al consiglio comunale (la maggioranza dei quali non avrà più possibilità di essere eletto). La strategia di Fabrizio Cristofari è stata definita dopo il confronto con il senatore Francesco Scalia, il deputato Nazzareno Pilozzi, il presidente del Partito Domenico Alfieri e il presidente della Provincia Antonio Pompeo.

Inutile rincorrere Michele Marini, che probabilmente proverà a candidarsi, direttamente o indirettamente.

Fabrizio Cristofari schiererà diverse liste civiche, piene zeppe di medici, per ottenere quella spinta necessaria a sopperire ai tanti imbarazzi del Pd. Lo stesso Cristofari, dopo le primarie, cercherà un accordo con Gianfranco Schietroma e con Vincenzo Iacovissi, leader e candidato sindaco del Partito Socialista Italiano.

Arrivare al ballottaggio e poi giocarsela fino all’ultimo voto, confidando nel fatto che l’elettorato di Marini è di centrosinistra e difficilmente voterà Ottaviani nel momento decisivo.

Nel centrosinistra però si sta verificando anche un’altra cosa. Tanti guardano alla candidatura a sindaco di Stefano Pizzutelli, ritenuta fuori dagli schemi, fresca, politicamente giovane, perfino grillina in alcune sfumature.

Nel Pd però c’è chi sta valutando anche altro. Se Nicola Ottaviani alla fine dovesse essere candidato alla Camera per Forza Italia, la prossima consiliatura potrebbe durare non più di due anni. Dando per scontato che vinca. Come dire: i candidati di oggi, se dovessero ottenere un risultato ragguardevole, potranno essere ripresentati nel futuro prossimo. Altrimenti si dovrebbe cambiare radicalmente.

Il precedente della Provincia è indicativo: Francesco Scalia va a ricoprire l’incarico di assessore regionale nella giunta Marrazzo, gli subentra il vicepresidente Filippo Materiale, poi alle elezioni vince Antonello Iannarilli su Gianfranco Schietroma. Interrompere una consiliatura rende difficile la riconferma della coalizione.

Se al Comune dovesse succedere la stessa cosa, però, il problema non è soltanto chi ricandiderebbe il centrosinistra. Ma chi candiderebbe il centrodestra.