Frosinone, le sconfitte bruciano sempre

Il ko col Parma ha lasciato tanto rammarico in casa della capolista per gli errori commessi soprattutto in difesa. Le inseguitrici hanno accorciato ma restano lontane. La gara va archiviata in fretta: mercoledì si tornerà in campo a Ferrara e i giallazzurri dovranno ritrovare la concentrazione feroce che li ha sempre contraddistinti

Alessandro Salines

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Non esistono sconfitte meno dolorose ed onorevoli. Le sconfitte bruciano sempre e non aiutano a vincere. E non centra nulla che Genoa, Bari, Reggina e Sudtirol abbiano accorciato le distanze. Il ko col Parma, arrivato dopo 7 risultati utili di fila e primo allo “Stirpe” in 13 turni, ha lasciato l’amaro in bocca e tanto rammarico come ha ammesso Fabio Grosso a fine partita.

Una questione di filosofia. Quella mentalità vincente che il tecnico ha saputo trasmettere in questo campionato ed ha fatto la differenza. Il Frosinone gioca sempre per i 3 punti come è stato contro il Parma ma gli errori stavolta sono stati fatali. E’ mancata principalmente la concentrazione feroce, una delle armi più importanti della capolista.  (Leggi qui: Il Parma rende più umano il Frosinone).

Tuttavia si deve ripartire: mercoledì sera nel turno infrasettimanale c’è la trasferta di Ferrara. “C’è rammarico, ci tiriamo sopra le maniche – ha sottolineato GrossoDovremo essere bravi a recuperare le energie per rifare la partita in maniera migliore evitando di commettere leggerezze. A Ferrara sarà una  sfida importantissima, dobbiamo presentarci per fare risultato che non è mai facile”.

Le inseguitrici accorciano

Alberto Gilardino, trainer del Genoa

Genoa, Bari, Reggina e Sudtirol hanno rosicchiato punti alle spalle del Frosinone. Ma restano comunque a distanza di sicurezza. Ancora lontane per mettere paura ai giallazzurri. Una classifica insomma ancora nel segno della squadra ciociara. Il Genoa, secondo, ha battuto la Spal ed è salito a -9. Al terzo posto in solitudine c’è il Bari (vittorioso a Brescia) a -12. Poi la Reggina (2-1 al Modena) a -13 ed il Sudtirol (1-1 col Parlermo) a -14.

E’ chiaro che il Frosinone dovrà sempre guardarsi le spalle ma può archiviare la sconfitta e concentrarsi sui prossimi 2 impegni (Spal in trasferta e Venezia in casa) che potrebbero dire tanto in una fase cruciale della stagione. Il Frosinone ha tutte le carte in regola per rialzarsi e tornare a correre. Inoltre in un campionato praticamente dominato un incidente di percorso è fisiologico. Se non fosse così Lucioni e soci sarebbero dei marziani.

La stecca della difesa

Vasquez ha fatto ammattire la difesa del Frosinone

La sconfitta è stata figlia soprattutto di una serata storta della retroguardia, punto di forza del Frosinone di Grosso sin dall’avvio della stagione. Ancora la migliore della Serie B malgrado i 4 gol incassati. I numeri parlano chiaro. Prima di venerdì in casa aveva subito soltanto 3 reti (di cui 2 nella stessa gara) in 12 turni. Quattordici invece il computo totale. In pratica in una partita ha subito quasi un terzo dei gol incamerati in 25 giornate, allo “Stirpe” 1 in più di quelli presi dall’inizio del campionato.

E se a sbagliare tanto è stato un giocatore forte e d’esperienza come capitan Lucioni (protagonista finora di un torneo strepitoso), allora si può parlare di una partita proprio disgraziata. A completare il quadro poi l’infortunio di Szyminski nel riscaldamento che ha complicato i piani e l’assenza di Ravanelli, una delle colonne della difesa.     

Troppo leggero per essere vero

L’ottavo gol di Mulattieri non è bastato ad evitare il ko al Frosinone

Al di là degli errori difensivi, il Frosinone non ha avuto la concentrazione feroce che lo ha sempre contraddistinto. O meglio durante la partita ha accusato dei cali di tensione che gli sono stati fatali. La rimonta dall’1-3 al 3-3 ha dimostrato che la squadra ha dato tutto ma stavolta non è bastato. Per farla breve: ogni volta che si è rialzata, poi è inciampata di nuovo. E’ mancata la lucidità soprattutto sul 3-3 e probabilmente è affiorata un po’ di stanchezza fisica e mentale.

Inoltre bisogna ammettere che il Parma è una formazione di qualità con un potenziale tra i migliori del campionato. Il tecnico Pecchia ha indovinato tutto a partire da Vasquez impiegato come “falso nove”.

Le sconfitte bruciano sempre.