Frosinone, maggioranza in tilt ritirata la delibera sull’Urbanistica

ALESSANDRO REDIROSSI per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Frosinone – Sono tornati i Volsci. L’eco della storia, del passato, della voglia di un rilancio culturale all’insegna dei propri antenati ha svegliato i cittadini di Frosinone. E un centinaio di frusinati, come non accadeva da tempo (o forse come non è mai accaduto), hanno invaso il Consiglio comunale per dire no alle edificazioni vicino alla Villa comunale (35mila metri cubi di cemento fra commerciale e residenziale), nell’area di interesse archeologico e paesaggistico. Chiedono che quella zona e la proprietà attigua, in cui furono rinvenute le Terme Romane seppellite ora sotto un parcheggio, costituiscano un parco archeologico da annettere alla Villa.

Un centinaio di cittadini in Consiglio comunale per dire no: hanno invaso l’Aula fra urla, striscioni e proteste. La protesta veemente è arrivata anche dai licenziati Multiservizi. Alla fine la maggioranza è andata in tilt e le delibere urbanistiche sono state ritirate, tutte.

La seduta è iniziata con l’assenza del sindaco Nicola Ottaviani per problemi personali, come ha comunicato il presidente dell’assise Franco Lunghi. All’inizio la seduta è partita con la sedia del sindaco vuota e al suo posto non c’era nemmeno il vice Trina. Il clima si è arroventato già nel question time, con gli interventi dal Pd di Angelo Pizzutelli e Stefania Martini (che ha lanciato un affondo sulla Multiservizi) e la stoccata pesante di Domenico Marzi, che ha bocciato in toto l’amministrazione Ottaviani. “Questa barca fa acqua da tutte le parti – ha detto Marzi con riferimento all’amministrazione Ottaviani – Sulla Multiservizi dopo centinaia di giorni di amministrazione non c’è stato nessun risultato: non può che essere un insuccesso del Comune. Inoltre la decisione del Tribunale impone una decisione. Sui rifiuti la gara non è stata ancora espletata e siamo ancora in prorogatio. Sulla discarica di via Le Lame nessun risultato. L’ascensore inclinato è fermo. Al centro dell’attenzione c’è solo lo stadio . Dopo gli insuccessi clamorosi dico: cosa rappresenta questa amministrazione? Il Comune non funziona. Io non mi candiderò più. Ma ci vuole una alternativa di persone capaci”.

Sulla questione delle delibere urbanistiche dall’opposizione Francesco Raffa ha chiesto di invertire l’ordine del giorno per discutere davanti ai cittadini subito la pratica dell’edificazione vicino la Villa. La maggioranza ha votato per il no con la stampella di Carmine Tucci. Nel frattempo erano infatti entrati il vicesindaco Francesco Trina e i consiglieri di Frosinone nel cuore Ferrara, Morgia e Zaccheddu. Il consigliere comunale Marco Ferrara, di Frosinone nel cuore, gruppo che nei giorni scorsi ha mostrato in maggioranza malumori rispetto alla pratica per l’edificazione vicino alla Villa, ha chiesto di ritirare la delibera in questione(quella per l’edificazione vicino alla Villa), un’altra delibera collegata e il punto 6 all’ordine del giorno per chiedere accertamenti tecnici.

I consiglieri di Impegno civico hanno abbandonato l’aula e a quel punto la maggioranza è andata in tilt. Senza i cinque consiglieri e con la posizione critica di Frosinone nel cuore avrebbe rischiato di non avere i numeri.

Dal Psi Massimo Calicchia ha chiesto il ritiro di tutte le delibere urbanistiche prima che a chiederlo fossero gli stessi consiglieri del centrodestra vista la crisi di numeri. Alla fine a ritirare tutti i punti all’ordine del giorno in materia urbanistica è stato il vicesindaco Francesco Trina, contestato dallo stesso capogruppo di Ncd Fulvio Benedetti, che avrebbe voluto che a pronunciarsi fosse il Consiglio.

Grande caos dunque e prima vittoria per i comitati che si sono schierati contro l’edificazione. Clima di tensione altissimo anche dopo, sulla delibera relativa al servizio di mensa scolastica, con un alto livello di scontro con gli ex Multiservizi. In una città in cui il clima sociale è rovente e i frusinati più che mai chiedono cambiamenti radicali.Da ieri a Frosinone il problema per i cittadini non è più solo lo Stadio.