Un Frosinone piccolo finisce ko con il Napoli e si prepara a salutare la A (di G.Giuliani)

Foto: © Frosinone Calcio

Frosinone sempre piccolo con le Big. Nessuna impresa. Il Napoli passa agevolmente 0-2. La B per i ciociari e’ dietro l’angolo…

Giovanni Giuliani

Giornalista malato di calcio e di storie

FROSINONE (3-5-2): Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Brighenti; Ghiglione (11’ st Paganini), Gori, Maiello, Valzania (31’st Ciofani), Beghetto; Trotta (21’ st Dionisi), Pinamonti.

A disposizione: Bardi, Molinaro, Simic, Zampano, Sammarco, Cassata, Capuano, Krajnc, Chibsah.

Allenatore: Baroni.

NAPOLI (4-4-2): Ospina; Malcuit (42’ st Albiol), Luperto, Kolibaly, Ghoulam; Callejon, Fabian Ruiz, Zielinski, Younes (28’ st Verdi); Mertens, Milik (33’ st Ounas).

A disposizione: Meret, Karnezis, Zedadka, Mario Rui, Gaetano, Hysaj.

Allenatore: Ancelotti.

Terna arbitrale – Arbitro: sig. Federico La Penna della sezione di Roma 1; assistenti sigg. Emanuele Prenna della sezione Molfetta (Ba) e Giovanni Baccini della sezione di Conegliano (Tv). IV Uomo sig. Fabio Piscopo di Imperia; VAR sig. Marco Serra di Torino, Assistente VAR sig. Stefano Del Giovani di Albano Laziale (Roma).

Marcatori: 19’ pt Mertens, 4’ st Younes.

Note: spettatori paganti: 2.403 (ospiti 1.015) per un incasso di euro 56.000; abbonati 11.197 per un incasso di euro 244.944,50; angoli: 6-2 per il Napoli; ammoniti: 44’ pt Ghiglione, 34’ st Fabian Ruiz e Gori, 35’ st Dionisi; recuperi: 4’ st.

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L’addio alla serie A che,  se il Genoa fa punti potrebbe arrivare anche lunedì sera in caso di exploit (improbabile) dell’Udinese a Bergamo, sta maturando in un modo quasi malinconico. Con quella  sensazione di impotenza che fa più male di ogni altra cosa. Ancora una volta il Frosinone è piccolo con le grandi. Neanche questa volta allo Stirpe c’è l’impresa con una big. Il Napoli passa agevolmente zero e due e rafforza il secondo posto. Per il Frosinone e’notte fonda.

GLI SCHIERAMENTI 

Rispetto alla trasferta in Sardegna Baroni propone alcuni cambiamenti. Davanti a Sportiello, come preannunciato, c’è Brighenti nel pacchetto difensivo con Goldaniga e Ariaudo; in mediana Ghiglione e Gori sono le novità con Maiello, Valzania e Beghetto. In avanti con Pinamonti agisce Trotta. 

Cambia anche Ancelotti; nel Napoli c’è Ospina tra i pali: Malcuit, Luperto, Koulibaly e Ghoulam in difesa. A centrocampo Callejon, Zielinski,Fabian Ruiz, Younes: in avanti Mertens e Milik.

SI PARTE, SUBITO EMOZIONI 

La gara come da previsioni la fa il Napoli: i partenopei nei primi minuti costruiscono subito buone occasioni, prima con Fabian Ruiz su cui Sportiello non ha problemi,e poi con Callejon il cui tiro-cross termina sul fondo.

 Il Frosinone, però, va vicinissimo  al gol con Pinamonti al minuto 8. Trotta lancia Valzania che, dopo essersi liberato di Koulibaly, si invola e serve Pinamonti; l’attaccante riceve  palla in area,  tenta di liberarsi degli avversari e col sinistro calcia, la sfera termina di poco sul fondo.

 Il Napoli, però, quando accelera crea problemi ma il Frosinone tiene. Al 15esimo Sportiello vola su un destro a rientrare di Younes.

MAGIA DI MERTENS 

Al 19esimo il Napoli passa con una magistrale punizione calciata Mertens. Sportiello nulla può davvero. Gli azzurri sono in vantaggio:0-1.

Per i ciociari la strada si fa ancora più in salita, anche perché la sfera la gestiscono quasi sempre gli azzurri.  Le forze in campo sono evidentemente troppo impari ma i gillazzurri  in alcuni tratti neanche sembrano provarci con la giusta convinzione. Poco prima della mezz’ora Maiello imbecca Pinamonti che prova a coordinarsi ma non trova l’impatto con la sfera.

IL FROSINONE FA QUEL CHE PUÒ 

Gli azzurri continuano a gestire e,  appena possono, provano ad accelerare.

 Ancora una volta Younes semina il panico e si guadagna una punizione interessante. Sulla sfera va il solito Mertens ma questa volta la sfera esce di un nulla.

 Dall’altra parte e’Valzania a provaci con una botta di destro che termina sul fondo. I ciociari provano a creare qualche cosa ma Ospina non corre mai seri pericoli.

 Invece il Napoli va vicino al raddoppio con un’ azione in velocità ma  Callejon viene murato dalla difesa canarina. Intanto prende il giallo Ghiglione, il primo ammonito del match. Si va al riposo con i ragazzi di Ancelotti in vantaggio.

RIPRESA E RADDOPPIO

 Si riparte e la prima conclusione è ancora azzurra con un sinistro di Zielinski su cui Sportiello e’attento.

Il  raddoppio, però, e’ subito nell’aria. Il Napoli fa ciò che vuole. Uno scatenato Younes scambia con Milik, riceve e manda a spasso Goldaniga battendo Sportiello:0-2. E’ il quarto della ripresa. La gara e’ in ghiaccio per i gli azzurri.

DENTRO PAGANINI

Al minuto 11 arriva il primo cambio nel Frosinone. Dentro Paganini e fuori Ghiglione. Il Frosinone prova a destarsi.Trotta serve Gori che lascia partire un sinistro che Ospina respinge. 

 Il Napoli potrebbe triplicare ma prende un palo ed una traversa in pochi secondi con Callejon e Fabian Ruiz.E’il 19esimo. Clamoroso il doppio legno preso dai partenopei.

 Sul fronte opposto Beghetto la mente in mezzo per Paganini che non trova l’impatto vincente. Intanto al 21esimo entra anche Dionisi per Trotta.

 Due minuti più tardi la punizione di Milik termina di poco sul fondo.

NAPOLI IN CONTROLLO

Cambia anche il Napoli. Fuori Younes e dentro Verdi al 28esimo. Mentre Baroni si gioca l’ultimo innesto dalla panchina; dentro  Ciofani al 30esimo per Valzania.

Nel Frosinone Gori sembra essere l’ultimo a credere in qualcosa.  I ciociari, comunque, almeno un gol provano a farlo. Al 35esimo ci prova Paganini senza fortuna. Intanto si cresce il nervosismo in campo.  

Il Napoli prova far trascorre il tempo.Sportiello a quattro minuti dal termine salva su Martens e si rifugia in angolo. Poi  interviene anche su Ounas. Molta gente esce anzitempo dallo stadio.  Nel recupero arriva un nuovo palo di Callejon. Poi Mertens trova ancora pronto Sportiello. E’questa l’ ultima emozione del match.  Finisce con  l’ennesima sconfitta.

Il Frosinone vede la serie B in una stagione storta, brutta e maledetta. Una stagione in cui i ciociari sono stati in lotta per salvarsi davvero in poche occasioni, pochissime.