Frosinone non è una provincia per giovani. Nemmeno per anziani

La classifica del Sole 24 Ore concentrata sulle esigenze di bambini, giovani ed anziani. Come è stata elaborata. Dove siamo posizionati. Cosa va e cosa deve migliorare

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La terza edizione dell’indagine sulla qualità della vita in Italia, promossa ed elaborata dal quotidiano economico Il Sole 24 ore,  è stata al centro del recente Festival dell’Economia di Trento. A colpire sono tre indici generazionali: bambini (0-14 anni) giovani (15-39 anni) anziani (65 e oltre): sono stati calcolati ciascuno su 12 parametri statistici forniti da fonti certificate.

Le classifiche sulla Qualità della Vita in Italia vengono elaborate da un paio d’anni sulla base di una visione più ampia. Infatti, da giugno 2021 tengono conto dei diversi modelli di vita: quello che è piacevole per un giovane potrebbe non esserlo per un anziano. Le aspettative sono differenti. Proprio per questo Il Sole dal 2021 divide la sua analisi sui tre indici generazionali, facendo differenti focus della storica indagine sui territori italiani più vivibili. Misura le “risposte” dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali più fragili e insieme strategici, (bambini-giovani-anziani) i servizi a loro rivolti e le loro condizioni di vita e di salute.

La classifica

Foto © Foto di Sharad Bhat da Pexels

Un lavoro sperimentale che verrà incluso nella classifica di fine anno, ancora limitato dalla carenza di dati territoriali capaci di raccontare queste specificità. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti.

Ecco le prime 5 province in Italia per i 3 indici generazionali, con il punteggio riportato.

Bambini
  • 1            Siena                  575,0
  • 2            Aosta                  565,1
  • 3            Ravenna             558,4
  • 4            Firenze               558,1
  • 5            Bologna              553,3

Giovani           
  • 1            Ravenna             684,8
  • 2            Forlì-Cesena      638,5
  • 3            Ferrara               625,5
  • 4            Piacenza             611,0
  • 5            Grosseto            609,8

Anziani 
  • 1            Trento                705,3
  • 2            Bolzano              628,2
  • 3            Fermo                568,8
  • 4            Trieste                566,3
  • 5            Sondrio               565,6

Frosinone dove sta

Foto © Stefano Strani

Com’è posizionata la provincia di Frosinone nella classifica sulla qualità della vita? Per tutti gli indici generazionali la Ciociaria, si colloca nelle parte bassa della classifica nazionale.

Bambini

Si posizione al 83° posto con un punteggio finale di 355 per la fascia Bambini (0-14 anni). Riportando questi valori di dettaglio:

  • 27°  Spazio abitativo  (Mq medi per abitante del settore residenziale).
  • 76°  Pediatri (Professionisti attivi ogni mille residenti 0-14 anni
  • 86°  Asili nido (Bambini che hanno usufruito del servizio comunale)
  • 95°  Spesa per servizi e interventi sociali (Euro pro capite)
  • 66°  Edifici scolastici con la palestra
  • 98°  Retta mensa scolastica (Incidenza % sul reddito pro capite)
  • 72°  Giardini scolastici (Mq per bambino 0-14 anni nel comune capoluogo
  • 24°  Verde attrezzato (Mq per bambino 0-14 anni nel comune capoluogo).
  • 56°  Indice sport e bambini (Praticanti, scuole e risultati)
  • 18°  Delitti denunciati a danno di minori (Ogni 10mila minori)
Giovani

Per la fascia Giovani (15-35 anni) Frosinone si colloca al 75° posto con un punteggio finale di 456,9, con questi valori di dettaglio.

  • 97° Residenti giovani (Variazione % 2023 su 2019 (18-35 anni).
  • 73° Quoziente di nuzialità (Matrimoni celebrati ogni mille abitanti).
  • 52° Età media al parto (Media in anni al primo figlio)
  • 17° Canone di locazione (In zona semicentrale – Incidenza % sul reddito medio)
  • 50°   Laureati (In % su popolazione 25-39 anni)
  • 63°   Disoccupazione giovanile (In % su popolazione 15-34 anni)
  • 23°   Soddisfazione per il proprio lavoro (Occupati 20-34 anni (in scala 1-10
  • 36°   Giovani che non lavorano e non studiano
  • 34°   Bar e discoteche (Ogni 10mila residenti 18-35).
  • 104°  Concerti (Spettacoli ogni 10mila abitanti 18-35 anni)  
  • 88°    Aree sportive (Mq per residente 18-35 anni nel comune capoluogo) .
  • 70°    Amministratori comunali under 40 (In % sul totale)
Anziani
Foto © Dimaberkut / Dreamstime

Infine nella fascia Anziani si posiziona all’81° posto assoluto in Italia con il punteggio di 387,7, con questi valori.

  • 6°   Infermieri (non pediatrici)
  • 78°  Speranza di vita a 65 anni (In anni)  
  • 18°  Persone sole anziane (In % su popolazione 65 anni e più)
  • 93° Assistenza domiciliare (Spesa degli enti pubblici per ogni abitante di 65 anni e più
  • 83° Trasporto anziani e disabili (Spesa degli enti pubblici per ogni abitante di 65 anni e più
  • 94°  Consumo di farmaci per malattie croniche (Unità minime farmacologiche pro capite vendute, ipertensione, diabete, asma-Bpco).
  • 44°   Consumo di farmaci per la depressione (Unità minime farmacologiche pro capite vendute ipertensione, diabete, asma-Bpco)
  • 80°   Posti letto nelle rsa (Posti disponibili ogni mille over 65)
  • 96°   Geriatri (Professionisti attivi ogni 10mila residenti con 65 anni e oltre)
  • 49°   Orti urbani (mq ogni 100 residenti con 65 anni e oltre nel comune capoluogo)
  • 55°   Biblioteche (Ogni 10mila residenti con 65 anni e oltre)
  • 27°   Esposti per inquinamento acustico (Dei cittadini, ogni 100mila abitanti) 

I trend

Foto Neil Moralee

Dalla lettura dei numeri appare chiaro che il Paese sta cambiando. Il Sole 24 Ore analizza, grazie ai dati OneKey di Iqvia, che mentre diverse specialità combattono la carenza di medici, aumenta il numero di pediatri (+1,8%) e geriatri. Calano però gli infermieri (-2,2%).

Lo shock innescato dalla pandemia con il suo lockdown e poi il rimbalzo ha portato ad una riduzione della disoccupazione giovanile (-19,6%) e il numero di Neet (chi non lavora, non studia, non cerca un’occupazione) scende del -17,7%. Si avvertono gli effetti dell’inverno demografico: si riflettono sulla popolazione giovane, in calo del 3,4% sul 2019. Sale poi il consumo di farmaci per malattie croniche e antidepressivi, particolarmente utilizzati dalla popolazione anziana.