Frosinone prima incudine e poi martello: allo Stirpe cadono gli dei

Gli ultimi 180' serviranno a legittimare l'ingresso nei playoff per candidarsi a variabile nella lotteria della extra-season. Grosso ha a disposizione un ranking di giocatori esperti che possono trascinare la bella gioventù

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Frosinone ‘settebellezze’ e al ‘Benito Stirpe’ prosegue la Caduta degli Dei. Dopo che Ascoli e poi Cremonese e Benevento avevano lasciato tutta la posta, dopo che il Brescia in avvio di stagione aveva artigliato un pari immeritato in prossimità del 90’, dopo il Lecce oggi capolista non era andato oltre lo 0-0, è toccato al Monza lasciare la vittoria sul campo dei giallazzurri dopo aver pensato di avere in mano la partita al gol di Mota. (Leggi qui Il Frosinone si esalta se è difficile: 4-1 al Monza).

Stroppa probabilmente perde una chance importante al ‘Benito Stirpe’ di promozione diretta, la stessa che il Foggia da lui guidato aveva costretto a rinviare al Frosinone 4 anni fa. Corsi, ricorsi e incroci. Il calcio è bello anche perché permette sempre di incontrarsi di nuovo e di togliersi qualche soddisfazione.

Brianzoli con quel pizzico di presunzione mista a sicurezza che solitamente nel calcio, mescolate tra loro, non portano da nessuna parte.

Frosinone: lezione di calcio

Fabio Grosso

Ma al Frosinone va dato merito di essere stato bravo a fare prima da incudine, rischiando qualcosa in un paio di tentativi di ripartenza dei biancorossi in quei 10’-15’ dal gol del vantaggio alla mezz’ora. E poi di essersi materializzato martello implacabile dal momento del pareggio di Ciano fino al 95’.

Una lezione di calcio quella che Grosso ha dato a Stroppa. In mezzo al campo la metamorfosi di Matteo Ricci è l’immagine plastica di un Frosinone prima in difficoltà nell’aggressione alta del Monza e poi bravo a ribaltare la situazione grazie alla crescita di tutto il meccanismo-squadra. (Leggi qui Il Giudizio Universale: Frosinone – Monza 4 – 1).

Playoff, 180′ per legittimarli con una rosa di valore

Recupero importante quello di Zampano

Nonostante la vittoria pesantissima, la zona playoff non è ancora sotto chiave. Playoff che per questo organico, al di là delle defezioni per infortunio che ci sono state (al momento solo Charpentier e Lulic si trovano ai box) e quelle per squalifica (la generosità di Gatti sovente lo porta ad andare oltre, ma ora è arrivato il momento di gestirsi), sono largamente alla portata.

Bisogna spingere sull’acceleratore per candidarsi a variabile nella lotteria finale. Non fosse altro per il ranking di giocatori che i playoff li hanno giocati ed anche vinti nella loro carriera.

Sono 11 gli elementi nell’organico a sapere come si arriva agli spareggi-promozione e come si giocano: da Garritano (9) a Brighenti (9), da Szyminski (4) a Zampano (12), da Rohden (5) a Ciano (10), da Novakovich (5) a Matteo Ricci (5) da Tribuzzi (2) a Canotto (1) e Cotali (11). E poi c’è la ribalta di Zerbin che, da esordiente, con i suoi 9 gol è il migliore degli attaccanti giallazzurri a disposizione.

Spal e Pisa, cambia l’ordine ma è come un anno fa

Roberto Venturato, tecnico della Spal

Se c’è un piccolo rimpianto, risiede nella pressoché certezza che in caso di playoff, i giallazzurri giocheranno il preliminare da una posizione di svantaggio del campo di gioco. Ma gli ultimi 180’ di gioco possono anche ribaltare quelle che oggi appaiono certezze.

Il Frosinone ha nelle corde 6 punti con Spal fuori e Pisa in casa ma deve traslare l’atteggiamento mentale positivo anche lontano dal proprio campo. Arriva sabato la trasferta in casa degli estensi dove solitamente il Frosinone non sbaglia mai un colpo: nelle tre uscite al ‘Mazza’ i giallazzurri hanno sempre ottenuto il massimo. Ma il calcio non si gioca con i precedenti, i numeri sono importanti ma vanno sempre alimentati. La formazione emiliana non può sbagliare, il Frosinone è sulla stessa lunghezza d’onda.

C’è una curiosità supplementare: l’ultima vittoria esterna il Frosinone l’ha ottenuta in Emilia, a Parma, alla prima del girone di andata. E c’è anche un’altra curiosità che riporta al finale della scorsa stagione quando il Frosinone, già passato nelle mani di Grosso, conquistò la salvezza con 6 punti ottenuti prima con il Pisa in casa (3-1) e poi a Ferrara (0-1), rispettivamente alla 36.a e alla 37.a. Ed è sempre vero che nel calcio ci sono corsi e ricorsi storici.

Il Lecce in vetta vetta ma quanti rimpianti

Marco Baroni, tecnico della capolista Lecce

Il Lecce si issa in cima alla classifica con il 2-0 rifilato al Pisa che a sua volta fallisce l’ennesimo salto in alto ma resta comunque a -3 dal secondo posto perché sia la Cremonese (ko 3-1 in casa del Crotone) che il Monza (affondato a Frosinone) non fanno punti. Pisa comunque agganciato dal Brescia che non va oltre il pareggio casalingo con la Spal (1-1) mentre il Benevento compone il triangolo a 63 punti perché si fa battere in casa nel finale dalla Ternana (1-2).

La 36.a giornata conferma che il campionato di serie B è più una galleria di rimpianti che un sogno a tinte sgargianti un po’ per tutte, in alto e in basso. Settimanalmente tutte le squadra fanno a gara, in maniera incredibile, a minare le coronarie dei tifosi.

Ma riandiamo alle partite. Il Lecce, dopo la sferzata di uno dei soci, il banchiere De Picciotto, capisce che non è più il momento di scherzare: un gol di Lucioni e uno di Faragò con la complicità di Nicolas spianano la strada verso la serie A che potrebbe essere matematica già sabato se i salentini dovessero vincere in casa del Vicenza.

La Cremonese si scioglie a Crotone, incassa un 3-1 che non mina le certezze di promozione diretta ma i grigiorossi dovranno fare punti pesanti ancora tra Ascoli in casa e Como fuori. Il Monza alle spalle (64) non se la passa meglio perché deve giocare col Benevento in casa e il Perugia fuori.

Corini frena, il Parma incompiuto

Gigi Buffon

Il Brescia di botto è tornato ad avere il braccino corto: vantaggio del solito Tramoni ma subentra la paura e così la Spal, pur con l’acqua alla gola, si prende 1 punto che non mette al riparo ma è una boccata d’ossigeno. Infatti alle spalle degli emiliani, che sabato ospiteranno il Frosinone, l’Alessandria non accorcia a -1, rimane a -3 perché bloccata dai legni nella sfida con la Reggina. Piemontesi che al momento giocherebbero la gara playout con il Cosenza che va sotto in casa con il Pordenone ma poi lo batte 3-1 e si porta a -2 proprio dalla squadra di Longo.

Nella zona ibrida ci sono Ternana, Cittadella, Reggina, Parma e Como. Gli umbri tarpano le ali al Benevento nel finale, il Cittadella rallenta l’Ascoli che con lo 0-0 casalingo non consolida le certezze playoff anche se siede al settimo posto, la Reggina blocca l’Alessandria e il Como perde in casa con il Vicenza la quarta partita di fila.

Quanto al Parma, la gara serale del ‘Curi’ è racchiusa nell’immagine impietosa di Gigi Buffon, 44enne campione del mondo, che liscia il pallone e spiana la strada al 2-0 del Perugia, poi solo mitigato dal gran gol del solito Vazquez. Parma incompiuto, la gestione Iachini è da dimenticare. Ma anche i campioni hanno il dovere di pensare che oltre il calcio giocato c’è… vita.