Frosinone, quella voglia assurda di restare in Serie A

Conquistata la promozione con 3 turni d’anticipo, la grande sfida sarà quella della salvezza. Un obiettivo difficile ma è lo step che finora è mancato alla società giallazzurra. Il primo tassello la conferma di Fabio Grosso che il 30 giugno andrà in scadenza di contratto. Mazzitelli il… primo rinforzo

Alessandro Salines

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Riconquistata la Serie A dopo soli 4 anni, ora la grande sfida è difenderla. L’obiettivo che non è stato raggiunto nelle 2 precedenti apparizioni nel massimo campionato. L’unico step che finora è mancato al Frosinone. In 20 anni di éra-Stirpe il club ha dimostrato di poter competere sempre (6 promozioni, 4 finali ed altrettante semifinali playoff) ed ora deve provare a fare quell’ulteriore passo che significherebbe tanto sotto tutti i punti di vista. Stavolta tenterà l’impresa puntando su sostenibilità, strutture, giovani e calcio moderno.

Quegli stessi principi che sono il cardine del nuovo corso inaugurato 2 anni e si sono rivelati determinanti per la terza promozione in Serie A. E chissà che non diventi anche la ricetta giusta per la salvezza.

Il primo tassello la conferma di Grosso

Il tecnico Fabio Grosso

Il tecnico è stato tra i principali artefici della promozione. Il suo è stato un capolavoro. Grosso andrà in scadenza il 30 giugno e a Frosinone tutti sperano che possa restare. Ripartire senza l’eroe di Berlino non sarebbe facile.

In 2 anni e mezzo ha saputo interpretare e valorizzare al meglio la filosofia della società, trasmettendo grande cultura del lavoro e riuscendo a dare un’identità alla squadra a prescindere dai tanti interpreti che sono cambiati. E non ultimo ha dimostrato di avere un feeling particolare con i giovani. 

Cosa accadrà? Il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi, all’indomani del trionfo, ha mostrato fiducia sulla conferma dell’allenatore. “Grosso per me resta, è un uomo eccezionale e un grande tecnico – ha detto il dirigente che ha lanciato Grosso come giocatore – Ma è chiaro che dovremo sederci attorno ad un tavolo e discutere”. Dal canto suo Grosso ha rinviato ogni discorso alle prossime settimane. “Non ne abbiamo parlato, il rapporto col direttore ed il presidente è splendido. Sono riconoscente alla società, qui mi trovo benissimo, Sceglieremo la cosa migliore per tutti. Certo sarebbe bello dare continuità a questo lavoro”.

Insomma il punto interrogativo resta. C’è da sottolineare poi che il lavoro ed ora il trionfo di Grosso hanno destato ovviamente l’attenzione di qualche società. E nei giorni scorsi sono girate voci di un interessamento di Sassuolo, Bologna, Empoli e del Besiktas, blasonato club turco. E se a fine stagione scatterà il solito valzer delle panchine di sicuro Grosso potrebbe essere chiamato a ballare.

L’esperienza un tesoro da spendere

Il direttore Guido Angelozzi

Il Frosinone affronterà il suo terzo campionato di Serie A forte di un’esperienza maggiore a tutti i livelli. Le 2 stagioni vissute nel massimo campionato saranno da insegnamento per tentare di non  ripetere gli stessi errori. Inoltre oggi la società è cresciuta. E’ più strutturata e solida.

Può soprattutto contare su un dirigente navigato come Angelozzi che ha lavorato in A tante stagioni (a Sassuolo l’ultima parentesi). “La Serie A per me è ‘un altro sport’ rispetto alla B, l’ho fatta qualche anno e posso dire che è un campionato duro”, ha detto in una recente intervista. Le sue competenze e la vasta rete di relazioni potrebbero diventare fondamentali in un campionato altamente competitivo. Una neo promossa non può fare investimenti folli e quindi serve saper cogliere le occasioni. Arrivare prima degli altri, scovare talenti ed avere rapporti importanti con i maggiori club.

Di sicuro la società proseguirà sulla politica intrapresa da 2 anni. Il presidente Stirpe lo ha detto in tempi non sospetti che il progetto non verrà cambiato. In questa stagione è stato vincente grazie al mix giovani-senatori. Replicarlo in A sarebbe affascinante e chissà che non possa diventare la vera chiave per la salvezza.    

Mazzitelli è il primo acquisto

Luca Mazzitelli

La promozione ha fatto scattare il riscatto del regista romano dal Monza: si può definirlo quindi il primo rinforzo per la Serie A. Per il resto ci sarà tanto da lavorare per l’area tecnica in un organico con diversi giocatori in prestito a partire da capitan Lucioni fino al “re” dei clean sheet Turati (gli altri sono Sampirisi, Monterisi, Ravanelli, Moro, Mulattieri, Bocic, Oliveri, Frabotta e Kone).

Altri elementi sono in scadenza come ad esempio Cotali, Rohden e Marcianò. Poi ci sono gli uomini-mercato (Boloca, Oyono e Caso su tutti): la società dovrà fare una scelta in base ovviamente alle eventuali offerte. Idem Mulattieri che ha il diritto di riscatto e controriscatto dell’Inter. In totale sono una decina i giocatori di proprietà della rosa: Szyminski,  Oyono, Boloca, Garritano, Gelli, Borrelli, Caso, Insigne jr., Baez e Bidaoui. Rientreranno infine alla base 13 giocatori per fine prestito che andranno valutati e sistemati.

Quella voglia assurda di restare in Serie A.

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