Frosinone, quelle vittorie più importanti dei 3 punti

Il successo col Cosenza vale doppio nell’economia del campionato. I giallazzurri si sono rilanciati in zona playoff ed hanno ha mostrato grande carattere riuscendo a rialzarsi subito dopo la batosta di Cittadella che avrebbe potuto lasciare il segno. Ora però serve un filotto di risultati per consolidare la posizione. I meriti del tecnico Grosso, bravo a coinvolgere l’intero gruppo

Alessandro Salines

Lo sport come passione

È una di quelle vittorie di cui si capirà l’importanza solo a fine campionato. Un successo fondamentale soprattutto per la classifica che bisogna iniziare a guardare al di là della giusta pretattica. Il Frosinone ha scalato ben 3 posizioni: dal decimo posto al settimo posto, approfittando dei ko dell’Ascoli e del Perugia e del pari del Cittadella.

Ciano e soci sono rientrati a pieno titolo in zona playoff e hanno lanciato un segnale al campionato. Della serie: “Noi ci siamo”.  Il Frosinone infatti si è rialzato prontamente (e non era scontato) dopo il capitombolo di Cittadella dimostrando grande forza morale e scacciando i brutti pensieri. Ed ha vinto forse per la prima volta una partita “sporca” contro un Cosenza spigoloso ed agguerrito. Una gara che fino al gol di Charpentier si stava complicando maledettamente ed invece alla fine è arrivato il successo. Che vale doppio.

Serve un filotto

Gabriel Charpentier

In un campionato inevitabilmente segnato dagli impegni ravvicinati la continuità diventa determinante. Domenica si tornerà in campo ed il Frosinone deve provare a fare risultato nello scontro diretto in casa dell’Ascoli  staccata di 2 punti. Dopodiché infatti si tornerà ad un calendario normale con la possibilità di lavorare durante la settimana e gestire al meglio le risorse.

Insomma la stagione è entrata nel vivo e nella bagarre della zona playoff (8 squadre in 9 punti) chi riuscirà ad infilare una serie positiva potrebbe dare una bella scossa alla classifica. Quando mancano 11 turni alla fine infatti i giochi sono tutt’altro che fatti. E’ attesa una volata tiratissima.

In testa continua l’alternanza: è tornato in vetta il Lecce a quota 52. Alle sue spalle il Brescia (51) e la Cremonese (50). E poi di seguito Pisa (49), Benevento (47), Monza (46), Frosinone (44), Cittadella (42), Ascoli (42) e Perugia (41). E chissà che non ci possa essere qualche inserimento a sorpresa come la Reggina che con l’avvento dell’ex Stellone ha vinto 5 delle ultime 6 partite.

Frosinone, prova di maturità

Fabio Grosso

Il Frosinone ha tenuto il pallino del gioco in mano per l’intera gara anche se nel primo tempo il Cosenza è stato paradossalmente più pericoloso. La squadra di Grosso non è riuscita a concretizzare l’enorme mole di gioco. Possesso palla pari al 58%, 16 tiri e 143 attacchi: numeri che parlano da soli. Un po’ come è successo contro il Como che alla fine però ha beffato i ciociari. (Leggi qui Il Giudizio Universale: Frosinone – Cosenza 1-0 ).

Stavolta invece il Frosinone è riuscito a spuntarla vincendo quindi una di quelle gare definite “sporche”.  “Siamo una squadra al primo posto per tiri effettuati e conclusioni nello specchio – ha detto con orgoglio Fabio GrossoOvviamente nelle partite in cui ce ne sono pochi, sembra che non tiriamo mai. Ma io mi ricordo di un Como che fa 3 tiri in porta e 2 gol o di un Cittadella che con 5 occasioni realizza 3 reti”.

Mi ricordo anche che in altre gare creiamo tante occasioni, concretizzandone meno. Penso che quando hai una squadra che dall’altra parte ti aspetta, non è facile creare chance nitide e in quelle situazioni possiamo anche migliorare. Io i numeri li guardo, ti danno dei riferimenti importanti. Siamo contentissimi di quello che stiamo facendo. Vi assicuro che non è facile collezionare certi numeri a distanza di 3 giorni per oltre 1 mese ma cercheremo di farlo senza risparmiarci mai”.

Le risposte del gruppo

La partita col Cosenza ha messo in evidenza ancora una volta la bontà del lavoro di Grosso che è riuscito a coinvolgere tutti gli elementi della rosa. Chi viene chiamato in causa si fa trovare pronto. Il caso emblematico è il portiere Minelli: al debutto è stato decisivo con 2 parate difficili e ha saputo dare grande sicurezza al reparto difensivo. L’estremo difensore, malgrado s’aspettasse qualche chance di più, ha atteso il suo turno con tanta professionalità. E alla prima occasione ha mostrato di che pasta fosse fatto.

Ma risposte importanti sono arrivate anche da capitan Brighenti: al ritorno da titolare dopo 6 mesi ha giocato una buona gara e sarà utile in questo finale di stagione. Idem Tribuzzi: poco impiegato ma decisivo mercoledì procurandosi il rigore della vittoria. Insomma un organico profondo sotto tutti i punti di vista e che alla lunga potrebbe fare la differenza.

Grosso lo sa e per questo tiene tutti sulla corda: “Io provo a coinvolgere tutti”.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright