Frosinone, radiografia di un finale da incubo

La mancata qualificazione ai playoff ha aperto il dibattito. Fatale al Frosinone la flessione nel girone di ritorno soprattutto in trasferta

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Quattro punti in meno rispetto all’andata sono tanti in un campionato così equilibrato. E alla fine hanno fatto la differenza. Poi in trasferta un mezzo disastro nel girone di ritorno. Potrebbero bastare questi 2 dati per spiegare la mancata qualificazione ai playoff del Frosinone. (Leggi qui Il Frosinone perde la partita e l’ultimo treno per i play off).

Un obiettivo che sembrava alla portata ed invece è sfumato all’ultima giornata dopo la sconfitta col Pisa e la vittoria del Perugia volato agli spareggi grazie agli scontri diretti favorevoli.

Tanta delusione in casa-Frosinone e tra i tifosi accorsi in massa allo “Stirpe”. “Avremmo voluto insieme a questo splendido pubblico festeggiare un traguardo insperato inizialmente – ha detto con amarezza il tecnico Fabio Grosso –  Il posto playoff lo abbiamo tenuto stretto a lungo e solo un paio di volte ci era sfuggito. Questa è stata la terza e decisiva. La delusione è grandissima da parte di tutti ma questo non offusca l’orgoglio che ho per questi ragazzi, quello che hanno fatto durante l’anno. Queste delusioni servono per ripartire meglio nel futuro”.

I playoff bisognava conquistarli prima

La gioia del Pisa dopo il gol di Sibilli

La sconfitta col Pisa è stata ovviamente decisiva (al Frosinone bastava 1 punto) ma ci poteva stare contro un avversario che si è presentato ancora in corsa per la promozione diretta. I nerazzurri hanno dimostrato grande solidità e soprattutto personalità oltre alle indubbie doti tecniche. Insomma non si doveva arrivare all’ultima giornata per chiudere la pratica.

I playoff quindi sono stati persi in precedenza. Ovvero nelle gare in trasferta. I giallazzurri nel girone di ritorno hanno racimolato appena 6 punti (1 vittoria a Parma il 22 gennaio, 3 pareggi e ben 6 sconfitte) contro i 21 conquistati in casa (7 vittorie e 2 ko). Insomma ci sono state 2 squadre: una arrendevole lontana dalla Ciociaria ed un’altra bella e vincente allo “Stirpe”. Tra l’altro dovrebbero far riflettere le sconfitte arrivate sui campi del Pordenone e del Crotone, formazioni retrocesse, oppure quella a Ferrara alla penultima. Mentre è stato pesantissimo lo stop a Perugia.

Il mal di trasferta ha afflitto il Frosinone per l’intero girone di ritorno senza che l’allenatore riuscisse a porvi rimedio. E probabilmente c’è stata una sottovalutazione del problema. Inoltre il Frosinone ha pagato il tour de force di partite (7 in 20 giorni tra febbraio e marzo) dopo la pausa per il covid. La squadra canarina non è riuscita a gestire gli impegni ravvicinati. E quindi alla fine, rispetto all’andata, sono mancati quei punti che hanno fatto la differenza. Quattro che non sembrano troppi ma in un torneo così incerto sono decisivi.

La coperta corta

Charpentier, una delle assenze pesanti del Frosinone

Il Frosinone è arrivato alla volata finale con problemi fisici ed infortuni che hanno colpito alcuni titolari.

Innanzitutto ha dovuto rinunciare a Charpentier, il capocannoniere della squadra con 10 reti. Poi Garritano, Zampano, Zerbin, Novakovich, Cicerelli e Lulic sono stati costretti a saltare più di qualche partita.

Grosso ha dovuto fare di necessità virtù. La rosa imbottita di giovani non ha saputo dare le risposte che forse ci si attendeva. Mentre alcuni ragazzi sono riusciti ad imporsi (Gatti, Zerbin e Boloca su tutti), altri hanno faticato e sono rimasti inespressi.

A gennaio forse sarebbe servito mettere dentro più esperienza considerando la classifica allettante e le cessioni di Maiello, Casasola e Gori. Ed invece sono arrivati altri baby. Ma è pur vero che quando si punta sulla linea verde i rischi ci sono e c’è un prezzo da pagare.

Il progetto triennale

Maurizio Stirpe durante la conferenza stampa del giugno scorso quando ha lanciato il progetto triennale

Un’analisi corretta deve essere contestualizzata. Il Frosinone è partito per conquistare la salvezza secondo la tabella di marcia dettata dal presidente Maurizio Stirpe quando ha presentato il progetto triennale di rilancio del club.

Quindi il programma è stato rispettato in pieno. Nono posto, 58 punti che non sono pochi come ha sottolineato Grosso con un sussulto d’orgoglio: “Usciamo dalle prime otto con 58 punti. Credo che in passato sarebbero bastati per arrivare in posizioni migliori dell’ottavo posto e invece noi ci troviamo fuori. Tante squadre avrebbero potuto e possono recriminare ma indietro nello sport come nella vita non si va”.

E’ anche vero però che il calcio non è una scienza esatta e poi non bisogna mai accontentarsi. Il Frosinone si è ritrovato a ballare e tutti avevano fatto la bocca a qualcosa di più della salvezza. I giallazzurri nel girone d’andata e nelle gare interne del ritorno avevano messo in mostra qualità importanti da legittimare ambizioni di playoff. Ecco perché la delusione è tanta.

Il futuro è già segnato

Gatti lascerà il Frosinone destinazione Juventus

Sicuramente è troppo presto per parlare del Frosinone che verrà. Tuttavia non si dovrà ripartire da zero.

Il solco è stato tracciato a giugno scorso. Il progetto è triennale ed a luglio inizierà il secondo step. Si alzerà l’asticella degli obiettivi ma senza perdere di vista i punti cardine: valorizzazione dei giovani, scouting nelle categorie inferiori ed all’estero, rafforzamento del marketing, infrastrutture ed equilibrio finanziario. Si ripartirà senza Gatti, Zerbin, Charpentier, Cicerelli, Ravaglia e Barisic (a meno che non venga riscattato) che lasceranno Frosinone per fine prestito.  

In panchina dovrebbe restare Fabio Grosso e non solo per il contratto fino al 2023. Ma da qui a luglio quando inizierà la preparazione c’è tanto tempo e si sa che il calcio vive d’imprevedibilità.

La Primavera in semifinale

Il tecnico Gorgone insieme al suo staff

Il Frosinone comunque può consolarsi con la Primavera che ha conquistato le semifinali dei playoff, malgrado la sconfitta di misura con la Cremonese.

I giallazzurrini hanno capitalizzato il successo in trasferta e si sono qualificati in virtù del miglior piazzamento in campionato.

 Il 14 e 21 maggio la squadra di Gorgone sfiderà il Brescia. In caso di successo la finale unica in casa contro la vincente di Parma-Monza. Partita splendida al Comunale di Ferentino davanti a circa 250 spettatori. Il Frosinone è stato fermato da un grande Agazzi che ha parato tutto. Al 15’ della ripresa ha subito la rete dei lombardi del bomber Basso Ricci ma ha tenuto bene il campo e strappato il lasciapassare per la semifinale.