Frosinone è falsa partenza: analisi sull’avvio di campionato

La falsa partenza del Frosinone ai raggi X: in serie B solo una volta meno punti dopo 4 turni. Le altre "big" volano e martedì a Perugia prima prova del fuoco della stagione

Alessandro Salines

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Che sia una falsa partenza lo insegna la storia che è pur sempre maestra di vita. I quattro punti in altrettante giornate sono un bottino davvero misero, quasi da record negativo. Negli otto campionati di serie B disputati il Frosinone aveva fatto peggio dopo le prime quattro giornate solo nella stagione 2006-2007. Appena due punti ma era una formazione che per la prima volta in assoluto s’affacciava sulla ribalta della cadetteria con tutto quello che ne consegue.

Tra l’altro era un torneo fortissimo che somigliava alla serie A grazie alla presenza di squadroni del calibro di Juve, Napoli, Genoa, Bologna, Brescia, Bari, Lecce e Verona. 

Frosinone-Venezia 1-1, l’azione di Ciano ©

Quest’anno, invece, è diverso. Reduci dalla retrocessione, i canarini sono accreditati come favoriti alla promozione forti di una rosa competitiva e di una società tra le più organizzate con tanto di stadio e centro sportivo di proprietà. Ma finora la sentenza del campo è stata impietosa: giallazzurri subito in affanno, già due sconfitte contro le neo promosse Pordenone ed Entella. E ieri nell’anticipo del quarto turno contro il  Venezia il Frosinone non è andato oltre il pari al “Benito Stirpe” alla fine di una partita con più facce. I fischi e il richiamo dei tifosi (“noi vogliamo solo gente che lotta“) sono la spia di un momento sicuramente difficile.

Le attese erano altre e forse il passaggio di due turni di Coppa Italia ha caricato ancor di più di aspettative la compagine di Nesta.

Una squadra indecifrabile

Il Frosinone non ha ancora gettato la maschera. Una formazione che viaggia sulle montagne russe. Finora ha alternato sprazzi di buon calcio a lunghi pericolosi black-out. Col Venezia ha iniziato bene, si è smarrita fino al gol degli avversari e poi ha ripreso a giocare pareggiando e sfiorando la vittoria in un finale da assalto a Fort Apache. Difficile capirlo allora il Frosinone di Nesta. Ogni analisi può essere quella giusta ma si tornerebbe sempre al punto di partenza. 

Frosinone-Venezia 1-1 Dionisi intercetta la palla

Forse è solo questione di tempo necessario per apprendere i dettami del tecnico romano. D’altronde la squadra giallazzurra ha cambiato filosofia ed impianto di gioco pur mantenendo molti degli interpreti delle ultime stagioni (con il Venezia 9/11 erano della vecchia guardia) che devono imparare i nuovi concetti. Ma il tempo come si dice è tiranno e nel calcio lo è ancor di più. Dunque bisogna accelerare e darsi una mossa.

L’attacco spuntato

Un dato è certo: il Frosinone fatica a concretizzare la mole di gioco che produce. Tre gol in quattro partite non sono uno score degno per una squadra che mira in alto. Imprecisione, scarsa cattiveria e sfortuna hanno frenato i giallazzurri soprattuto nelle ultime due gare. Sotto accusa inevitabilmente è finito il reparto avanzato.

Tra le punte solo Dionisi è andato a segno per giunta su rigore. Le altre due reti sono state siglate da un centrocampista (Paganini) e da un difensore (Capuano). Insomma si aspettano i graffi degli altri attaccanti (Trotta, Citro e Novakovich) e di Ciano impiegato finora da trequartista e uomo-gol del Frosinone con 23 reti nelle precedenti due stagioni. 

Frosinone-Venezia ©

Inutile negare poi che l’addio di Ciofani abbia lasciato un vuoto. Un bomber di razza come Daniel non si sostituisce facilmente. Settantasette gol in sei stagioni sono un bottino straordinario e lo hanno incoronato come miglior realizzatore della storia del Frosinone.

La società ora ha scommesso sul gigante serbo-americano Novakovich ed ha puntato su elementi affidabili come Trotta, Citro e Dionisi il quale continua ad essere perseguitato dalla sfortuna. Il puntero reatino dovrà fermare di nuovo per l’infrazione alla settima e ottava costola, conseguenza di uno scontro di gioco contro il Venezia. Nel precampionato l’attaccante era incappato in un brutto infortunio muscolare mentre la stagione scorsa era stato fuori per circa sei mesi dopo la lesione al legamento del crociato anteriore del ginocchio sinistro con relativo intervento chirurgico. Per Nesta una perdita grave che riduce le alternative.

Gli effetti del mercato

Come detto contro il Venezia sono partiti titolari solo due (Haas e Novakovich) dei giocatori ingaggiati quest’estate. Tra infortuni e ritardi di condizione, Nesta finora non ha potuto disporre appieno sulla pattuglia di rinforzi arrivati dal mercato.

Un aspetto da non sottovalutare considerando il valore dei neo acquisti. Su tutti ci sono il difensore polacco Szyminski e il centrocampista svedese Rohden che non hanno ancora debuttato. Eppure sono potenziali titolari sui quali Nesta contava parecchio ma due infortuni gli hanno bloccati.

Frosinone-Venezia 1-1

Il centravanti Novakovich è arrivato nell’ultimo giorno di mercato e deve ovviamente ambientarsi. Ha giocato due mezze partite tra luci e ombre. Troppo poco per giudicarlo. Solo Salvi e Haas sono stati utilizzati con continuità ma entrambi accusano un po’ di ritardo e devono trovare la forma migliore. Ed inoltre si spera nell’esplosione dei giovani Vitale, Eguelfi e Tribuzi.    

Il peso della retrocessione

Alessandro Nesta continua a battere sul tasto della sfiducia, figlia della retrocessione e di un’annata vissuta sempre in curva. “Trovare continuità dipende solo da un fatto mentale – ha detto il tecnico nella conferenza post-gara – Togliere le scorie dello scorso anno è fondamentale. Questo lo dico da inizio anno. L’esempio del Crotone è davanti agli occhi di tutti. Ma tra il dire e il fare non è certamente facile. Dovrò essere bravo io a motivare i ragazzi e far scattare in loro la scintilla giusta“.

Un’analisi condivisibile per certi versi e corretta anche perché l’allenatore vive lo spogliatoio tutti i giorni e conosce il polso della situazione. Ma c’è anche da aggiungere che dopo la retrocessione del 2016 la squadra era riuscita a ritrovare presto l’entusiasmo e dopo quattro giornate era terzo con 7 punti. Cosa è cambiato?

Il campionato non aspetta

Frosinone-Venezia 1-1 © L’azione di Novakovich

Vincono le altre big o presunte tali. Il Benevento supera in piena zona Cesarini il Cosenza e conquista il primato a quota 10 in tandem con la matricola terribile Entella che pareggia a Pescara. Successi di misura pure dell’Empoli sul Cittadella e della Cremonese contro il Crotone.

Colpaccio e goleada dell’Ascoli al “Menti” di Castellammare di Stabia. I bianconeri sono secondi a 9. Pari in extremis del Perugia a La Spezia. In basso prima vittoria del Livorno che batte il Pordenone. 

Il Frosinone è attualmente quindicesimo ad 1 punto dai playout e fa un certo effetto per una squadra partita con ben altre ambizioni. Tuttavia si è giocata solo la quarta giornata e la classifica ancora non fa testo. Martedì primo infrasettimanale del campionato.

Prova del fuoco del Frosinone che sarà impegnato alle 21 al “Curi” di Perugia dove Nesta tornerà da ex. Una gara delicata anche per la rivalità che c’è tra le due squadre. I giallazzurri saranno chiamati ad una prova d’orgoglio per iniziare a riscattare questa inaspettata falsa partenza.    

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