Quella verifica chiesta dalla Lega che nessuno in maggioranza vuole fare

Al Comune di Frosinone il problema non è tanto il rimpasto di giunta, sul quale deciderà soltanto il sindaco Nicola Ottaviani. Il nodo è legato ai profondi cambiamenti dei gruppi consiliari, con il Carroccio intenzionato a crescere ancora. E in mancanza di un chiarimento i solchi potrebbero allargarsi.

Il coordinatore provinciale dell’area nord della Lega Domenico Fagiolo ha chiesto da mesi una verifica all’interno della maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco Nicola Ottaviani a Frosinone. Nessuna risposta.

Eppure Fagiolo non ha intenzione di rivendicare assessorati. Non in questa fase comunque. Il suo obiettivo è quello di fotografare la situazione attuale all’interno dei gruppi consiliari per capire chi sta con chi.

 

Il problema non è la mancata risposta di Ottaviani, il quale non farà nulla prima di febbraio, quando è fissato il primo passaggio di testimone all’interno della giunta, per via di quella staffetta decisa più di sedici mesi fa, all’indomani della vittoria elettorale del secondo mandato.

Il problema sta nel fatto che i gruppi consiliari non vogliono prendere atto che il volto della maggioranza è cambiato.

E cambierà ancora.

 

Liste come Forza Frosinone e Frosinone Capoluogo non esistono più. Enrico Cedrone e Sara Bruni sono adesso nel gruppo consiliare della Lega, insieme a Thaira Mangiapelo, nel giugno 2017 prima dei non eletti di Forza Italia.

Il Carroccio però può arrivare a quota quattro, secondo alcuni anche a cinque. Da mesi vanno avanti confronti serrati tra Fagiolo e Carmine Tucci, leader di Cuori Italia, il gruppo che ha un consigliere (Carlo Gagliardi) e un assessore (Rossella Testa).

Nel frattempo c’è stato un patto federativo tra il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli e la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia.

Risultato: un “gruppone” di 6 consiglieri e 2 assessori. La Lista Ottaviani pure ha 6 consiglieri, mentre si notano nelle manovre in Fratelli d’Italia, che al momento ha un solo consigliere, Marco Ferrara.

 

La maggioranza di centrodestra è molto cambiata rispetto alle elezioni. Prenderne atto dovrebbe essere un atto dovuto. Indipendentemente dall’assetto della giunta, sul quale Nicola Ottaviani non concederà molti spazi.

Ma più si rinvia il confronto, più le distanze sono destinate ad aumentare.