Fuffa a 4 Stelle: a Latina c’è puzza di marcio ed il simbolo viene ritirato

C’è puzza di marcio nel Movimento 5 Stelle. L’hanno sentita Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio che l’altro giorno hanno deciso di bloccare tutte le liste presentate per le elezioni comunali di Latina. Le liste infatti, per ottenere il simbolo, devono essere vagliate dai due proprietari del marchio e solo se ne sono convinti concedono il simbolo. A Latina, quello che non ha funzionato non è stato il Movimento 5 Stelle. Peggio: sono stati i grillini. Spaccati in più correnti hanno presentato diverse liste. E la decisione della Casaleggio & Associato (il singolare non è a caso) è stata una toppa che ha reso ancora più evidente il buco.

Il risultato è che il simbolo del Movimento 5 Stelle non sarà presente nelle elezioni comunali di Latina. Il tutto, nonostante un sondaggio della settimana scorsa accreditasse il partito al 15%. L’annuncio ufficiale è sul blog beppegrillo.it: «Il MoVimento 5 Stelle non si presenterà a Latina, Caserta, Ravenna, Rimini e Salerno». Sotto al posto sono apparsi subito decine di messaggi con critiche e lamentele.

Cosa non ha funzionato, perché i due proprietari del marchio M5S hanno detto no ad una città nella quale potevano prendere una percentuale ben più larga di quella con cui il Psi governò l’Italia per dieci anni? Un primo chiaro indizio lo si scopre leggendo proprio i commenti sotto al post: la scelta di Grillo & Casaleggio viene paragonata a quella fatta da Ponzio Pilato e cioè di essersi «lavati le mani riguardo il comune di Latina. Prima concedete la nascita smisurata di vari meetup, senza verificarne i componenti e la storia, poi davanti al problema su quale lista certificare, preferite astenervi senza uno straccio di commento o giustificazione. Domanda: perché non si è data la possibilità agli iscritti, di scegliere la propria lista sul blog, come fatto in altri casi? Questa è dittatura, non è la democrazia dal basso, tanto ostentata».

Uno squarcio sulla verità lo ha aperto nelle ore scorse Andrea Stabile, intellettuale, origini di destra ma noto per avere sempre criticato la mala gestione dei Partiti, dalla prima ora simpatizzante e sostenitore del Movimento: a margine della presentazione del suo libro «Ma le stelle non stanno a guardare» ha avviato quella che lui stesso ha definito ‘l’operazione – verità sul M5S a Latina’. L’analisi compiuta lascia ben poco spazio ad altre interpretazioni. In pratica: a Latina sono stati attivati 4 meetup (sono l’equivalente, per intenderci, di una sezione di Partito, con la differenza che queste grilline però stanno solo on line). Invece di mettersi insieme e decidere il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle che governasse Latina hanno deciso di spaccarsi e si sono messi tutti contro tutti gli altri: con il risultato che ogni meetup ha proposto un suo candidato sindaco.

La puzza di marcio si sente forte quando si analizza l’attività svolta sul territorio dagli ultimi due meetup aperti. Non risulta attività svolta: eppure i meetup si caratterizzano proprio per il loro attivismo. Andrea Stabile – che è stato tra i primi sostenitori del Movimento – ha analizzato che alla data del 20 marzo uno di questi due meetup dichiarava di avere 129 iscritti ma solo 44 erano di Latina, tra gli iscritti ci sono nomi come ‘Giuseppe Garibaldi’: il che significa che o si è iscritto un omonimo dell’Eroe dei Due Mondi oppure si tratta di un ciarlatano che ha dato il nome falso. Un altro meetup risulta aperto poco più di un anno fa e dichiara 74 iscritti: ma anche in questo caso c’è la strana tendenza ad iscriversi in una sezione che non è della propria città, solo 38 risultano i residenti a Latina. Ha dichiarato Stabile a Graziella Di Mambro di Latina Oggi nel numero oggi in edicola: «E’ evidente che si tratta di due iniziative farlocche nate dalla voglia di due donne di avere un po’ di spazio sui giornali, un po’ di visibilità a tutto danno della città. Le loro reazioni alla mancata assegnazione del simbolo sono state pacate. E’ comprensibile: se fosse stato scelto il loro meetup non avrebbero avuto neppure i numeri per formare una lista. Stiamo parlando del sindaco e dell’amministrazione di una città di 125mila abitanti».

Allora hanno fatto bene Casaleggio e l’Associato a mettere fuori gioco tutte le 4 liste e non dare il simbolo, ritirandosi dalle elezioni comunali di Latina? «Qualcuno ai vertici dei 5 Stelle poteva fare le stesse verifiche che ho fatto io sui meetup di Latina, per questo mi sento preso in giro, ingannato».

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