Ore 18.53: Coletta proclamato sindaco senza stelle

Alle ore 18:53 la proclamazione del sindaco di Latina Damiano Coletta. "Finite le fantasie, mistificazioni e falsità che in questi giorni sono state diffuse ad arte per destabilizzare i cittadini”. Confermati gli eletti. Nulla da fare per il ricorso del M5S. La manovra di FdI

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Ore 18.53, la lunga attesa è finita: la Commissione Elettorale ha proclamato Damiano Coletta sindaco di Latina. È il risultato delle elezioni bis tenute domenica in 22 sezioni elettorali della città: quelle dove il Tar aveva ordinato di ripetere il voto, colpa degli errori compiuti ai Seggi nel compilare i verbali.

Non è stata una proclamazione semplice. Tutto è stata fuorché banale. L’ultimo ricorso è stato presentato in mattinata: la Commissione ha dovuto tracciare un percorso giuridico tutto nuovo per una situazione mai registrata prima.

Habemus Coletta

La proclamazione di Damiano Coletta

Habemus majorem: tranne la fumata bianca, le campane sciolte a distesa ed il volo delle colombe, l’attesa per l’elezione del nuovo sindaco di Latina è stata paragonabile a quella che precede l’individuazione del Romano Pontefice. La fumata bianca virtuale si è levata poco prima delle 14.30 dal municipio: la Commissione Elettorale ha competato i suoi conteggi.

Conclave con tanto di miracolo. I giudici della Commissione hanno dovuto trovare una soluzione giuridica che tenesse tutto in piedi. E conciliasse la sentenza del Tar che ha disposto la ripetizione del voto in 22 sezioni su 116, non ha previsto la ripetizione del ballottaggio dal momento che nessuno lo ha impugnato; la sentenza del Consiglio di Stato che nulla ha eccepito; l’interpretazione del Viminale che ha correttamente esaminato; il decreto di indizione dei Comizi Elettorali che la Prefettura ha conseguentemente emanato: solo le elezioni e non gli eventuali ballottaggi.

Dicono che sia la prima volta in Italia. (Leggi qui: Coletta eletto sindaco: una proclamazione di ordinaria follia).

Il nervosismo del sindaco

Damiano Coletta

La tensione accumulata in questi giorni emerge con chiarezza nella dichiarazione del sindaco confermato Damiano Coletta. «Dopo tante fantasie, mistificazioni e falsità che in questi giorni sono state diffuse ad arte per destabilizzare i cittadini, per fortuna ci sono le Istituzioni che garantiscono il funzionamento corretto della democrazia e che hanno tenuto la barra dritto in mezzo a questa tempesta di approssimazioni».

«È arrivato il momento di concentrarci sulle difficoltà che ci aspettano, sulle occasioni che dobbiamo cogliere, sulle opportunità che dobbiamo costruire. C’è un Bilancio che ci aiuta; c’è il PNRR che ci regala opportunità se rispettiamo le scadenze. È arrivato il momento della responsabilità, per tutte le forze politiche cittadine che vogliono dare un indirizzo chiaro e condiviso al futuro di Latina. Se c’è stato un momento delle divisioni, adesso è arrivato il momento dell’unità e della collaborazione».

Le richieste del M5S

Gianluca Bono

La verità è che le cose sono state molto più complesse di quanto dica Damiano Coletta. La conferma della sua rielezione e la terza sconfitta di fila imposta al centrodestra in una delle città simbolo, passano per un complesso intreccio giuridico. (Leggi qui: I seggi ci sono, la proclamazione ancora no).

Che in mattinata si è arricchiato di nuovi elementi. Li ha portati il Movimento 5 Stelle. Chiedendo ai giudici della Commissione Elettorale di considerare anche la formazione grillina nella ripartizione definitiva dei seggi. Eppure nel primo turno, con le nuove elezioni in quelle 22 sezioni, il M5S non ha superato il quorum per eleggere chicchessia.

Già. Ma nessuno mette in discussione il Ballottaggio di ottobre e resta valido il suo risultato. E lì il M5S era apparentato con il sindaco Coletta. Quindi ritiene di avere diritto a restare in Aula. Il portavoce comunale Gianluca Bono ha presentato stamattina una memoria. Secondo la quale loro hanno diritto alla ripartizione dei seggi in virtù dell’apparentamento.

Per la precisione, Gianluca Bono chiede non la ripetizione del ballottaggio ma l’assegnazione del seggio che ha perso se si fermano gli orologi alla fine del primo turno. (Leggi qui: I seggi ci sono, la proclamazione ancora no).

Ad ottobre il M5S al termine del primo turno era sopra il 3%, oggi è al 2,98%. Ma se il ballottaggio di un anno fa resta valido per il sindaco, resta valido ai fini del Consiglio.

Appuntamento alle 18

Non ne hanno tenuto conto. Perché la Commissione non ha il compito di esaminare i ricorsi. Deve prendere atto dei numeri comunicati dai Seggi, sommarli, tracciare la linea dei totali. E proclamare gli eletti. Il resto è competenza dei tribunali. Quello Amministrativo se si contestano i risultati, quello Penale se ci sono stati trucchi.

La Commissione ha preso atto dei numeri arrivati dalle 22 Sezioni dove il voto è stato ripetuto. Li hanno sommati a quelli delle sezioni dove il voto di un anno fa è stato giudicato valido. E poi i totali e la proclamazione. Del sindaco e dei Consigllieri. Quelli emersi già ieri: niente da fare per il M5S. (leggi qui: I seggi ci sono, la proclamazione ancora no).

La conferenza stampa del sindaco rieletto ha segnato il primo atto del Coletta 2.1.

Subito inizierà la manovra a tenaglia per farlo cadere.

Il centrodestra ha i numeri per staccare la spina in qualunque momento. E riportare la città al voto per la terza volta in un anno. Ma dipende da molte variabili: come insegna l’ultima legislatura regionale guidata nel Lazio da Nicola Zingaretti. Anche il Governatore non aveva i numeri ma le opposizioni non si sono mai coalizzate per votargli la sfiducia e tornare al voto.

Nulla esclude che possa ripetersi lo stesso scenario anche a Latina. Molto dipenderà dai risultati delle politiche del 25 settembre e dal Governo che uscirà dalle urne. E dalle scelte che verranno fate per le prossime elezioni regionali.