Fumate nere, zone grigie ed assessori rosa

Tutto in un giorno. La fumata nera sulla posizione del Pd verso le elezioni comunali. I momenti di tensione sulle accuse di accordi grigi. Il ricorso al prefetto sulle poche donne in giunta. E subito arriva la nomina di un assessore. In rosa

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Una riunione piuttosto lunga, durata circa un paio d’ore. Che ha visto almeno un momento piuttosto turbolento: con l’allontanamento, a quanto pare, di un elemento considerato non legittimato a stare lì in quella circostanza.

Non esattamente la notte dei lunghi coltelli che ci si poteva aspettare; ma neanche una tranquilla riunione di prassi in vista delle elezioni Comunali. Il risultato, almeno per adesso, è un nulla di fatto: un rinvio ed un invito a pensarci ancora su. Cosa che, trattandosi del Partito Democratico, in effetti finisce per non sorprendere più di tanto. E che non esclude la possibilità di ulteriori prese di posizione.

Il Pd deve pensarci ancora

Sandra Tagliaboschi ed Alessandro Cardinali (Foto: Ettore Cesaritti)

L’incontro in questione è quello che si è svolto martedì sera ad Anagni; la riunione del direttivo del Partito Democratico alla presenza del segretario provinciale Luca Fantini. Un direttivo estremamente atteso, per decidere cosa fare e come porsi in vista delle elezioni comunali che si terranno nella città il prossimo 14-15 maggio. (Leggi qui: E il Segretario andò fare tana in Sezione).

Cosa farà e con chi si alleerà, se si alleerà con qualcuno, il Pd anagnino? Le forze in campo sono ormai chiare. Da una parte SiAmo Anagni, il gruppo che fa riferimento al cosiddetto Campo Civico; che si presenterà ufficialmente venerdì sera con la ormai certa candidatura a sindaco di Alessandro Cardinali. Dall’altra parte Anagni Futura, il gruppo che ha come riferimento l’ex sindaco Franco Fiorito; formazione che proprio nelle ultime ore ha inviato una nota per ufficializzare la volontà di “partecipare alle elezioni amministrative” (peraltro già espressa in una cena pochi giorni fa).

Per il candidato a sindaco si fa il nome dell’avvocato Giuseppe De Luca, già presidente del Consiglio Comunale e poi assessore al Bilancio. Ma più di qualcuno sta cercando di convincere l’ex sindaco Franco Fiorito a rimettersi in gioco. Lo schieramento conta 12 formazioni e vuole allargarsi ancora.

Dialoghi a destra e sinistra

Franco Fiorito con l’avvocato Salera

Per questo, ha programmato nelle prossime ore una serie di colloqui: per poter incontrare “tutte le realtà politiche locali”. Lo scopo è ovviamente quello di vedere se “vi siano possibilità di ulteriori ingressi, di altre convergenze politiche”. Nello specifico, con almeno “tre realtà civiche e partiti con cui c’è già un dialogo”. Da non escludersi nemmeno una possibile, complicata, realisticamente impossibile, sintesi tra Campo Largo ed Anagni Futura.

A questi due gruppi si aggiunge anche LiberAnagni, che non ha ancora un candidato a sindaco ufficiale. Ma ha un portavoce di riferimento, l’avvocato Luca Santovincenzo.

In mezzo, come detto, il Partito Democratico. Nella riunione di ieri, di fatto non si è ancora deciso nulla. Chi era presente ha detto che i partecipanti, a partire dal segretario Luca Fantini, si sono dati circa 24 ore per poter arrivare ad una sintesi. Ma al momento le possibilità sembrano quattro: il passaggio armi e bagagli a LiberAnagni, oppure la corsa in solitaria conservando però il proprio simbolo. Ma – terza possibilità – in caso di pareggio lo Statuto dispone la non assegnazione del simbolo e la libertà di scelta. E la quarta?

Raffreddare e decidere

Egidio Proietti

Non è esclusa la possibilità di un passaggio con il gruppo di Cardinali. Perché in questo caso la precondizione sarebbe quella di non presentare il simbolo ma di andare all’interno di una lista civica. Posizione che vedrebbe favorevoli altri esponenti importanti del Partito Democratico cittadino, come i fratelli Tagliaboschi. Posizione che, a quanto hanno riportato alcuni presenti al direttivo, avrebbe anche creato qualche tensione martedì sera, con uno dei tre fratelli allontanato dalla discussione.

Comunque vada, la linea ondivaga del Pd ha creato molte difficoltà e molte polemiche. Più di qualche esponente del Partito ieri ha espresso riserve soprattutto su come la Segreteria locale ha portato avanti la gestione delle possibili alleanze negli ultimi mesi. La critica, neanche troppo nascosta, è che se il Partito si trova in questa situazione, senza la possibilità di una scelta che possa renderlo seriamente competitivo, la colpa è soprattutto di chi ha gestito in maniera non chiarissima strategie e possibili alleanze negli ultimi tempi.

E non è un caso che il segretario provinciale Luca Fantini, al netto delle indiscrezioni che sono comunque trapelate, abbia concluso la riunione di martedì sera chiedendo a tutti di non esprimersi e di lasciare la parola al solo segretario locale Egidio Proietti. Per una questione di liturgia politica: Fantini ha ribadito l’assoluta libertà ed autonomia decisionale della Sezione ma anche il dovere di indicare la scelta su un formale documento politico sottoposto al voto della Direzione. E se dovesse esservi un pareggio, niente simbolo.

Il fronte del sindaco

Daniele Natalia con il nuovo assessore Donatello Cardinali

In tutto questo, le rogne non mancano neanche per il sindaco Daniele Natalia. Che, mentre va avanti con la processione delle inaugurazioni in vista delle elezioni (ultima tappa, l’apertura dei cantieri per creare una nuova strada di collegamento in località Finocchieto, nella parte bassa della città dei papi, in attesa della, si spera definitiva stavolta, imminente apertura del Museo Archeologico, alla presenza di un ministro del governo Meloni), deve però guardarsi da una vicenda regolamentare che potrebbe creargli qualche difficoltà.

Qualche ora fa infatti l’opposizione è insorta a proposito della nomina dell’ultimo assessore in giunta, Donatello Cardinali. Secondo la minoranza, la nomina di Cardinali, collegata alla precedente defenestrazione degli assessori Serenella Poggi e Floriana Retarvi, avrebbe causato la violazione della norma sulla rappresentanza di genere. La tesi è che la presenza, al momento, di un solo assessore donna in giunta, Valentina Cicconi, possa rappresentare una infrazione della legge sulla parità di genere. Natalia ha replicato annunciando l’imminente nomina del nuovo assessore e, sostanzialmente, accusando di inconsistenza la mossa della opposizione.

Il dato di fatto è però che, qualche minuto dopo la presa di posizione della minoranza, il primo cittadino ha varato la nomina di un nuovo assessore. Sara Buonanotte, trentatreenne assistente sociale, è da qualche ora infatti il nuovo assessore ai Servizi Sociali ed alla Pubblica Istruzione.

Non il tempo ma la capacità

Sara Buonanotte

Il sindaco, in una nota, ha chiarito che “con l’ingresso di Sara in squadra l’amministrazione comunale guadagna una giovane esperta nel mondo dell’assistenza sociale e della scuola”.

Il primo cittadino ha poi fatto una puntualizzazione che fa capire molto di come stanno le cose: “non conta il tempo a disposizione, ma la capacità di agire nelle materie delegate con incisività e conoscendo i meccanismi che le regolano”.

Sembra quasi un’excusatio non petita rispetto ad un’accusa che negli ultimi tempi era stata già fatta, con riferimento alla precedente nomina, quella di Donatello Cardinali; e cioè il fatto che, in entrambi i casi, nominare degli assessori a poche settimane dall’inizio della campagna elettorale e, di fatto, con una giunta comunale in uscita, ha poco senso. A meno che non si sia voluto, come nel caso di Donatello Cardinali, ampliare la platea elettorale in vista della prossima campagna.

C’è anche la questione, ovviamente, della nomina di un assessore donna. Che rinfocola i sospetti che, anche se il sindaco lo ha smentito, ci sia stata la volontà di rimettere a posto la questione quote rosa all’interno della giunta.

Un’ultima considerazione; mentre nel caso di Donatello Cardinali il riferimento “politico” all’area leghista era in qualche modo presente, la Buonanotte risulta essere un tecnico. Paradosso vuole che alle scorse elezioni fosse candidata nello schieramento del M5S, contrapposto a quello del sindaco Natalia. Questo vuol dire anche che la sua nomina, ancorché di breve durata, non dovrebbe andare a creare squilibri all’interno della maggioranza. Il che, in vista di una campagna elettorale durissima, è un vantaggio da non trascurare. In ogni caso, le tensioni sono solo all’inizio.