Gaeta: i ragazzi fragili e soli dentro la difficoltà di amare (di L. Grassucci)

La tragedia di Gaeta. Ci mette di fronte alla nostra fragilità. Che è di questi tempi, di questa generazione, di questi giovani. Dove abbiamo sbagliato? Perché dall'amore nasce la vita. E non la fine.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Un ragazzo, ma a trenta anni forse siamo uomini, si toglie la vita per un litigio con la ragazza. Le tragedie arrivano prescindendo dalle ragioni, ma quando si ripetono cerchiamo spiegazioni. Qualche tempo fa un altro ragazzo è salito su una galleria della Flacca per la stessa ragione, minacciando di buttarsi giù. Perché siamo, sono, così fragili? Perché non riusciamo, non riescono, i nostri ragazzi ad accogliere l’incidente, il diverbio, la possibilità che le storie finiscono per ricominciare?

 

Perché l’amore è diventato proprietà e non sfida a provare ad interessare l’altro e se non ci riusciamo è solo, forse, perché non è l’incontro giusto e si fa tesoro per il prossimo incontro?

 

Perché abbiamo generazioni fragili e veniamo da storie di amori che di mezzo c’erano gli oceani, la guerra, la fame e la fragilità di vivere, non quella dell’anima ma del corpo.

Perché non abbiamo difese e i nostri ragazzi, uomini, sono così fragili, così incapaci di guardare la ferita per rimarginarla, ma la allargano per morire senza sangue?

 

Cosa abbiamo sbagliato? Forse abbiamo tolto troppi ostacoli, forse abbiamo tolto troppe nervature sociali. Davanti alla ragazza che ti abbandonava avevi il conforto degli amici del bar, di quelli del palazzo, di quelli della parrocchia o della sezione, quelli della scuola, quelli che ci avevi fatto il militare, quelli che avevi occupato la scuola, quelli dello scambio delle figurine, gli amici dei figli degli amici di papà e mamma.

 

Ora? Ora abbiamo le ore del lavoro, mai le ore del tempo perso che era tempo guadagnato.

Ora non perdiamo più tempo con gli amici ma perdiamo la vita soli.

A 30 anni l’amore è un fiore e anche se fa male, non può uccidere. Dall’amore nasce la vita, non la fine della speranza.