Via al tagliando nella giunta Mitrano

Via al rimpasto in Giunta a Gaeta. Chi entra e chi esce. E soprattutto perché. Le manovre per conquistare l'eredità del sindaco Mitrano. Che invece ha una sua precisa strategia

La Giunta cambierà volto nelle prossime settimane. Parola del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano. Tra un taglio del nastro e l’altro (il secondo tratto riqualificato di Lungomare Caboto e l’annuale edizione delle Luminarie natalizie) annuncia che effettuerà un tagliando alla Giunta in occasione del giro di boa del suo secondo mandato. 

Mi hanno chiesto le forze politiche (Forza Italia) e le liste civiche che fanno parte della mia coalizione di provvedere ad un avvicendamento in Giunta – ha detto il sindaco di Gaeta – So che sono stati avviati alcuni contatti interni dopodiché mi faranno sapere e io deciderò…”. Si tratta di un turnover previsto dall’inizio della consiliatura nella primavera del 2017”.

Quello anticipato dal sindaco, però, non sarà un avvicendamento come tanti. Potrebbe fornire segnali per capire quale sarà il “dopo-Mitrano”.

Chi entra e chi esce

Alessandro Martone

In uscita c’è Alessandro Martone, ufficialmente per motivi personali.  Espressione del gruppo consiliare de “Il Nuovo Quadrifoglio”, Martone è stato responsabile del nucleo Polizia Giudiziaria dei Carabinieri presso la Procura di Latina.

Nella giunta Mitrano, Alessandro Martone c’era entrato undici mesi fa, quasi precettato. Era stato chiamato nel pieno della tempesta che aveva coinvolto l’amministrazione gaetana quando il sindaco aveva nominato e revocato in 24 ore l’ assessore al Commercio Vittorio Ciaramaglia. Un putiferio dovuto al suo passato come attivista di estrema destra e dirigente di Forza Nuova, nel frattempo diventato il punto di riferimento del nuovo corso della Lega a Gaeta; celebre una sua contestazione presso l’hotel Serapo alla Senatrice Dem Monica Cirinnà, la “madre” della legge sulle coppie di fatto. Era dovuto intervenire il senatore Pd Bruno Astorre intimando a Mitrano la revoca di Ciaramaglia altrimenti la  presidente del consiglio comunale di area Dem Pina Rosato non sarebbe potuta rimanere al suo posto. (leggi qui Via l’assessore ‘fascista’ in 24 ore: ecco cosa c’è dietro il blitz politico).

E così Mitrano aveva congedato Ciaramaglia. Probabilmente l’opzione “B” era pronta da giorni: fu chiamato in fretta ed in furia Martone. Per lui si trattava di un ritorno: aveva fatto parte della prima amministrazione Mitrano dal 2012 al 2017. In quell’esecutivo aveva ricoperto le deleghe alle Attività Produttive, Commercio, Suap, Manutenzioni, Anagrafe, Affari generali e protocollo- Segreteria – Uffici demografici – Leva – Statistica, Ottimizzazione delle risorse e miglioramento dei servizi comunali.

Fine del… Maltempo

L’assessore Lucia Maltempo. Foto © Pietro Zangrillo

La seconda uscita è ancor più clamorosa. Il nome destinato ad abbandonare la Giunta municipale di Gaeta è quello di Lucia Maltempo, fidata collaboratrice del sindaco Mitrano. Che le avrebbe chiesto di restituire le deleghe al Personale, alle Politiche Cimiteriali, alla Pubblica Istruzione, alle  politiche del Welfare, alle pari Opportunità, all’asilo nido comunale, alle politiche giovanili, alla pinacoteca comunale e ai beni storici e monumentali.

La Maltempo è stata determinante nel corso dell’ultimo anno nel momento in cui il comune di Gaeta è diventato ente capofiila del distretto socio sanitario del sud pontino. Un ruolo che Mitrano ha “scippato”, dopo quasi vent’anni di lunga ed incontrastata gestione, al comune di Formia. Un blitz riuscito grazie alla contestuale debolezza politica della neonata amministrazione del sindaco Paola Villa a Formia ed all’accordo con i sindaci di Minturno e di Itri, Gerardo Stefanelli e Antonio Fargiorgio.

Un futuro… Rosato?

Annunciando il rimpasto, il sindaco Cosimino Mitrano è stato  chiaro con la sua maggioranza: “Parlatene, arrivate ad una sintesi, portatemi i nomi ma sappiate io non voglio avere intralci, devo approvare il bilancio di previsione 2020 prima della fine dell’anno e, forse, anche prima…”.

Il presidente del Consiglio Comunale di Formia, Pina Rosato

Il rimpastino serve per bilanciare l’esecutivo. Gli assetti sono cambiati con l’ingresso ufficiale del Pd nella maggioranza. Uno dei due posti che lascerebbe Martone e la dottoressa Maltempo potrebbe essere ricoperto dall’attuale presidente del consiglio comunale Pina Rosato.

Funzionaria amministrativa presso la direzione sanitaria dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia  viene considerata la luogotenente per il sud pontino del segretario provinciale Pd, il senatore Claudio Moscardelli.

Entrando in giunta, la presidente Rosato sancisce il matrimonio politico Dem con Forza Italia dopo ben sette anni di felice fidanzamento.

L’inedito “patto del Nazareno” in riva al Golfo aveva provocato in questi anni la letterale scomparsa del Pd dalla scena politica di Gaeta. Un esempio. Il simbolo del partito Democratico non è  mai stato stampato sulla scheda delle elezioni amministrative del Comune dal 2008 in poi. Ma al suo posto c’era il simbolo di una civica: composta quasi interamente da esponenti di area Pd.

Una scelta non unanime, non indolore. La parte di Pd contraria a quel dialogo, a lungo ha invitato il senatore Bruno Astorre ed il al suo “vice” Enzo Foschi a trascorrere una serata davanti ad una prelibata “tiella con i polipi veraci” con l’auspicato intento di  fare chiarezza. Ma gli inviti sono sempre caduti nel vuoto.

Una nuova mission per il comandante

Il comandante Luigi Siniscalco

Con Pina Rosato entrerà in giunta un ufficiale della Guardia di Finanza: Luigi Siniscalco è stato per anni il comandante della sezione operativa navale delle Fiamme Gialle di Formia-Gaeta. Amministrative 2017 è risultato il primo dei non eletti nella civica “Gaeta Democratica” in cui è stata eletta la Rosato.

Luigi Siniscalco subito dopo il voto di due anni e mezzo fa è stato fregiato di una micro delega alle politiche del mare. Ora vuole esordire in consiglio comunale con un obiettivo ben chiaro: “C’è tanto da fare sul fronte-mare ricco di risorse e di tanta economia reale sommersa. Dobbiamo farci  trovare pronti per l’imminente costituzione della “Zls” ( la zona logistica semplificata ) che significherebbe crescita economica esponenziale per Gaeta e per il Sud Pontino”.

Un nuovo presidente

Lo spostamento di Pina Rosato in Giunta lascerebbe libera la poltrona di Presidente del Consiglio Comunale di Gaeta. L’ha già rivendicata un agente immobiliare che Mitrano sa di dover tenere a bada. È Luigi Coscione che dalla scorsa primavera è consigliere provinciale grazie ai determinanti voti dei civici formiani dell’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa

Luigi Coscione

Ha un ufficio nella ripartizione tecnica del Comune per occupare una fantomatica delega all’Urbanistica quando assessora al “governo,Controllo e Pianificazione del Territorio e Tutela del Paesaggio” – insomma all’urbanistica –  è la signora Teodolinda Morini.

Mitrano sa di dover gestire con oculatezza queste rivendicazioni. Perché d’ora innanzi ciascuno giocherà le sue carte per conquistare la candidatura ad essere il suo successore.

Le mire di Coscione

Che Coscione punti a conquistare l’investitura del centrodestra è un fatto risaputo. Ma il sindaco Mitrano invece punterebbe su uno due “quarantenni”: più organici alla logica del suo capo corrente, il potentissimo Claudio Fazzone, depositario nell’ombra di un ruolo sempre più strategico all’interno della Forza Italia nazionale.

I nomi in pectore di Cosimino Mitrano sono l’attuale vice sindaco e assessore ai Lavori Angelo Magliozzi e soprattutto l’apprezzato imprenditore nel settore del reinserimento sociale e motorio Cristian Leccese, consigliere comunale , insieme a Coscione ed a Gianna Conte, della civica “Azzurri per crescere ancora” che nel 2017 fu un surrogato della tradizionale Forza Italia.

I dolori a sinistra

Emiliano Scinicariello

Si apre un nuovo fronte invece a sinistra. Dalla rete è arrivata una richiesta di dimissioni al consigliere Emiliano Scinicariello perché lo imporrebbe  un accordo stipulato in occasione delle amministrative del 2017. Se lo facesse cederebbe il seggio alla prima dei non eletti, Ersilia Vitiello.

Emiliano Sciniscariello professionalmente lavora nel mondo delle cooperative, arriva dal Pd e due anni e mezzo fa è stato eletto, quale candidato sindaco sconfitto da Mitrano. Era a capo della lista civica “Una nuova stagione”, formazione allestita in contrasto alla “Gaeta Democratica” della contestatissima presidente d’aula Rosato.

Scinicariello è pronto a fare le barricate: “se ho firmato un accordo per dimettermi da consigliere a metà della consiliatura, qualcuno (l’ex sindaco Pds Salvatore Di Maggio?) me lo mostri e gli pago una cena“. A base naturalmente di “tiella con polipi veraci”…