Gelo sul Pd: «Primarie? Gli altri stanno facendo le liste»

L'ex presidente del Consiglio Comunale Pasquale Di Gabriele gela il Pd. No alle Primarie. Verso lo scenario balcanico profetizzato da Bartolomeo. Insofferenza nelle file di La Mura. Dove inizia a prendere le misure Conte. FdI convalida l'appoggio a Taddeo

Elezioni primarie? No grazie”: l’alleanza di centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Formia si fa più difficile. A rendere più complicata la creazione del “campo largo e progressista” auspicato dal Pd è il presidente uscente del Consiglio comunale Pasquale Di Gabriele. Il penalista, dirigente della civica Formia Città in comune (una delle liste che tre anni fa avevano eletto il sindaco Paola Villa né di destra, né di sinistra, né grillina), ha considerato “fuori luogo e fuori tempo massimol’ipotesi, avanzata dal Partito Democratico.

I Dem nei giorni scorsi avevano spinto il confronto interno fino al punto di rottura: il Circolo si era diviso in una conta drammatica. L’area che fa rifertimento al Segretario Luca Magliozzi alla fine aveva prevalso per un solo voto in più, imponendo la rotta del dialogo con il Movimento 5 Stelle e l’area Civica che tre anni fa aveva eletto Paola Villa. L’altra ala, quella che si riconosce nelle posizioni dell’ex quattro volte sindaco Sandro Bartolomeo, proponeva di sostenere l’infettivologo Amato La Mura, schierato da un cartello civico nel quale c’è anche la Lega. (Leggi qui Il Pd va con Magliozzi. E ora si rischia lo strappo).

No alle Primarie

Pasquale Di Gabriele

Ora che i Dem si sono spaccati, i civici di Pasquale Di Gabriele iniziano a mettere in campo i distinguo. Il primo, centrale: No alle Primarie per scegliere il candidato sindaco.

Le primarie? Avevano un senso – ha osservato Pasquale Di Gabrielese fossero state organizzate in tempo. Ora non è più possibile. Servono almeno due mesi per allestire delle primarie credibili. Penso che sia materialmente impossibile far votare i nostri simpatizzanti in piena estate quando la campagna elettorale per gli altri sarà praticamente al suo apice, si sarà quasi conclusa. Non è stato fatto poi alcun cenno sulle regole che dovranno caratterizzare lo svolgimento di questo strumento. E’ anacronistico tenere le primarie in estate proprio quando gli altri schieramenti metteranno a punto, ultimandole, le liste per il rinnovo del consiglio comunale. C’è un tavolo aperto e, se possibile, facciamolo funzionare al meglio”.

Lo scenario balcanico

Quello che si sta profilando per il centrosinistra di Formia è lo scenario Balcanico che era stato profetizzato da Sandro Bartolomeo. In pratica, una volta disarticolato il Pd ognununo ritiene di avere la forza per imporre il proprio candidato al tavolo delle trattative.

Luca Magliozzi puntava alle Primarie candidando l’odontoiatra Francesco Occipite Di Prisco. Non ha voluto nemmeno tenere in considerazione l’ipotesi Primarie l’ex sindaco Paola Villa: lei si candida e basta, forte del sostegno del Movimento 5 Stelle e della civica Un’altra città.

Non presenterà un candidato sindaco Demos. Vogliono dire la loro Sinistra Italiana, Articolo 1, l’associazione Incontri & Confronti; circola il nome dell’ex consigliere comunale di centro sinistra Mattia Aprea. Soprattutto vuole far sentire il suo perso Formia Città in comune che potrebbe calare sul tavolo delle trattative proprio il nome di Pasquale Di Gabriele.

Di Gabriele sta giocando una partita molto ardita: punta sulle debolezze e le divisioni  all’interno del Pd per portarli su una candidatura diversa da quella ipotizzata dai Dem. 

Sandro sulla sponda del fiume Pd

Magliozzi e Bartolomeo

Sandro Bartolomeo ha attraversato mezzo secolo di confronti politici. Conosce ogni riga del Manuale della Guerra scritto 1400 anni prima di Cristo dal generale cinese Sun Tzu. Il quale teorizzava che la migliore battaglia è quella che non viene combattuta.

Proprio per questo non ha mandato i suoi alla drammatica conta che ha spaccato la Direzione Pd di Formia: invece di chiudere la partita con un 8-7 ha preferito disertare e lasciare che finisse 8-0 per Magliozzi. Poi è andato ad accomodarsi sulla sponda del fiume per attendere. Il tempo sta realizzando le sue profezie. Le primarie auspicate da Magliozzi? Non si fanno. La candidatura di Occipite Di Prisco? Non va bene. La ri candidatura di Paola Villa nonostante i Dem l’abbiano silurata a dicembre? È un’evidenza.

A volte ritornano: il fantasma di Paola

Antonio Romano, del Meetup grillino, è diventato da settimane l’ideale portavoce dell’ex sindaco Paola Villa. Non manca occasione per sottolineare i risultati ottenuti durante il mandato amministrativo del sindaco, interrotto esattamente al giro di boa alla vigilia di Capodanno sulla salvaguardia degli equilibri di Bilancio. (Leggi qui Formia, Paola Villa affonda: “Si va a casa con dignità”).

L’ultima occasione c’è stata sabato scorso: Romano ha annunciato urbi et orbi l’approvazione da parte della Giunta Regionale del Lazio del Piano regolatore del porto di Formia. Che è stato recepito “senza alcuna modifica” rispetto alla bozza licenziata lo scorso anno dal consiglio comunale. Ed è passato con il determinante sostegno degli assessori grillini Valentina Corrado e Roberta Lombardi.

Lo stesso ex presidente d’aula Pasquale Di Gabriele, leale con la sua sindaca fino all’ultimo giorno di amministrazione, ha capito che lei ora scenderà in campo senza cercare alcuna legittimazione. dalle Primarie. Sibillina è una dichiarazione dell’ex presidente d’Aula: “Paola? L’ultima volta che l’ho sentita al telefono è stata a Pasqua per gli auguri. Poi più nulla…”.

La sottile insofferenza

Mentre Sandro Bartolomeo se ne sta pieds dans l’eau, o se preferite, con le caviglie in ammollo nel fiume in attesa che la corrente gli trasporti il corpo politico del Segretario Pd, nelle file di Amato La Mura quella che da giorni era una legittima attesa si è trasformata in una sottilissima insofferenza

La coalizione per candidare a sindaco il primario di Infettivologia dell’ospedale di Gaeta è pronta da settimane, Sandro Bartolomeo ha avuto un ruolo determinante nel disegnarla. Ha tardato ad aderire nel tentativo di portare tutto il Pd su quella posizione. E non esclude di riuscirci. Ma si stanno stancando di attendeere la Lega, l’Udc e la lista di Maurizio Costa “Ripartiamo con Voi”.

Bartolomeo ha ribadito che il suo “leale appoggio” alla federazione dei ‘trasversali’. Ma ora arriva il momento di mettere i simboli sui moduli con cui raccogliere le firme a sostegno delle candidature. Vorrebbe qualche indicazione anche il grafico pubblicitario. La Mura ha definito il contratto di locazione per il suo point elettorale: è lo stesso, in piazza Mattej, del candidato a sindaco Mario Taglialatela alle amministrative del 2018; ma non sa ancora come rivestirlo… a pochi giorni dalla sua inaugurazione, forse nel prossimo fine settimana.

Conte prende le misure… senza Pd

Quella dei simboli non è una sfida soltanto grafica ma anche politica. Bartolomeo venerdì sera ad un riunione della coalizione ha rinnovato una sorta di aut aut: quella a cui sta aderendo è una coalizione civica. Pertanto sia la Lega che l’Udc non pensino di utilizzare i loghi dei rispettivi Partiti e tantomeno di ricorrere a nomi che possano evocare le loro appartenenze politiche. Perché a quel punto portare il Pd su quelle posizioni sarebbe impensabile.

Una situazione alla quale comincia a fare un pensierino l’ex parlamentare ed ex sottosegretario Gianfranco Conte, uscito da anni dalle file di Forza Italia. Sta metabolizzando la legnata politica ricevuta tra capo e collo dai Fratelli d’Italia: invece di convergere sulla sua candidatura a sindaco hanno deciso all’unanimità di appoggiare il candidato forzista Gianluca Taddeo. (Leggi qui Il Pd va dal dentista e alle Primarie. FdI va con Taddeo).

L’ex deputato azzurro sarà sostenuto da tre liste civiche: Formia con te, Nuova Area e Formia 4.0. L’ha reso noto a margine di un “tour” elettorale proseguito negli ultimi giorni presso il porticciolo romano di Gianola e presso il popolare quartiere di Rio Fresco Scacciagalline

Conte ha voluto mandare un messaggio a La Mura che l’ha corteggiato nei giorni scorsi? O allo stesso Taddeo dopo una fake news circa un clamoroso appoggio di Conte proprio al candidato del suo ex Partito. Probabilmente. Una telefonata intanto c’è stata tra Conte e La Mura, quello che doveva essere un successivo incontro no non c’è stato.

Conte pronto a convergere su La Mura? Erano stati messi in pre-allarme anche il commissario  provinciale della Lega, il senatore Gianfranco Rufa, (che di Conte è molto amico da anni) ed il parlamentare europeo Matteo Adinolfi. Poi l’ordine di desistere. Il due volte sottosegretario di Stato, metabolizzate le scorie per l’”affronto” subito da Fdi, ha visto i suoi concordando la necessità di “andare avanti per Formia”. 

La Mura avrebbe concesso un’importante linea di credito sul programma. Ma Conte ha risposto picche. Almeno per il momento. L’accordo, se si farà, sarà rinviato solo alla vigilia del turno di ballottaggio. Le diplomazie di La Mura stanno comunque operando a fari spenti perché se ci dovesse essere il forfait Dem di Sandro Bartolomeo sarebbe molto più facile “ingaggiare” Conte con il quale non ci sarebbero neanche più problemi per la Lega e l’Udc presentare i propri simboli nazionali.

I fratelli di Taddeo

Intanto i vertici provinciali di Fratelli d’Italia ratificano l’asse ritrovato con Forza Italia. Concordano sul contenuto della decisione assunta una settimana fa dal direttivo cittadino presso il Grand Albergo Miramare.

A certificarla è il coordinatore provinciale, il senatore Nicola Calandrini. “Il direttivo comunale di Formia ha espresso la sua posizione com’è giusto che sia. Sia io che il coordinamento regionale non possiamo che tenerne conto. Il tavolo regionale che si è riunito in questi giorni ha ribadito la volontà che il centrodestra sia unito nei comuni che vanno al voto, e questo vale anche per Formia. Continuiamo a lavorare e a dialogare con i nostri alleati affinché si possa arrivare ad una sintesi.”

Fdi respinge con forza l’accusa di aver tradito Conte. “Tradire politicamente qualcuno – ha commentato Stefano Zangrillo, componente del direttivo provinciale di Fdi – vuol dire avere un accordo sancito con quest’ultimo e nel caso di un Partito, così come lo è il nostro, vuol dire che quell’accordo è stato ufficializzato e approvato gerarchicamente dalle figure deputate a farlo. Nessuno dei nostri vertici ha mai ratificato nulla con nessuno”.

Ed il patto di consultazione che ad ottobre aveva portato ad unificare il gruppo FdI e di Cointe in Consiglio comunale? “Quella con l’onorevole, ad ottobre fu una alleanza prettamente consiliare. Non fu un atto ad opzionare o sancire candidature a Sindaco future. Terminata la consiliatura venne meno – chiarisce Zangrillo – anche quell’accordo sul gruppo consiliare poiché praticamente non esisteva più

È il punto di non ritorno con Conte.

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