È buono! Un punto strappato al Genoa con i denti ed un uomo in meno

Piccola impresa del Frosinone: torna da Marassi con un punto di platino. Strappato al Genoa in inferiorità numerica. E continua a sognare

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

GENOA (4-3-3): Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic, Criscito; Lerager, Radovanoc, Bessa; Kouamé, Sanabria, Lazovic.

A disposizione: Marchetti, Jandrei, Gunter, Pezzella, Rolon, Pandev, Dalmonte, Sturaro, De Almeida, Lakicevic.

Allenatore: Prandelli.

FROSINONE (3-5-2): Sportiello; Goldaniga, Salamon, Capuano; Paganini, Chibsah, Viviani, Cassata, Molinaro; Ciano, Pinamonti.

A disposizione: Iacobucci, Simic, Gori, Maiello, Ciofani, Ariaudo, Valzania, Zampano, Trotta, Sammarco, Brighenti, Beghetto.

Allenatore: Baroni.

Terna arbitrale. Arbitro: sig. Maurizio Mariani della sezione di Aprilia (Lt); assistenti sigg. Lorenzo Gori della sezione di Arezzo e Emanuele Prenna della sezione di Molfetta (Ba); IV Uomo, sig. Marco Serra di Torino; VAR sig. Luigi Nasca di Bari, Assistente VAR sig. Fabrizio Posado di Bari.

Note: spettatori: 20.000 circa; angoli: 8-2 per il Genoa; ammoniti: 20’ pt Cassata, 24’ pt Viviani, 33’ pt Cassata, 36’ pt Zukanovic, 29’ st Kouamé, 38’ st Ciofani; espulso: 33’ pt Cassata; recuperi: 1’ pt; 4’ st.

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Una prova leonina, una di quelle che piacciono ai tifosi ciociari, una di quelle col sudore che gronda ed il battito del cuore che non ti permette di parlare. Il Frosinone esce dal “Ferraris” con un punto di platino, dopo un’ora giocata in dieci per una sciocchezza di Cassata. Una inferiorità numerica che però ha tirato fuori quel 10% in più da ogni giocatore che non ha fatto sentire assolutamente l’inferiorità numerica. La salvezza passa anche da prove del genere.     

Baroni cambia le fasce rispetto alla gara con la Roma, inserendo Paganini a destra e Molinaro a sinistra, mentre in avanti largo a Pinamonti al fianco di Camillo Ciano. Prandelli conferma le previsioni della vigilia e si affida al 4-3-3 con Sanabria terminale offensivo.

Leone aggressivo

Il Frosinone è subito aggressivo e Pinamonti è il più pericoloso, prima all’8′, ma era in fuorigioco, mentre al 16′ l’attaccante scuola Inter sfrutta un cross perfetto di Molinaro con un destro al volo e la palla va a finire alta sulla traversa. Dopo 18 minuti è il Genoa a farsi vedere con una sponda di Sanabria in area che però è preda di Capuano che spazza via.

La tensione in campo è palpabile, la gara è brutta e spezzettata ed in venticinque minuti la squadra di Baroni conta già due ammoniti: Cassata e Viviani. Il Genoa prova a palleggiare, mentre il Frosinone è molto alto con il pressing sul portatore di palla. Brivido al 27′ per Sportiello con una punizione perfetta di Sanabria dai 25 metri che però esce di pochissimo alla destra della porta giallazzurra. Ora il Genoa fa sul serio e con Sanabria spacca la difesa del Frosinone, ma fortunatamente Lazovic non riesce a chiudere il triangolo profondo.

Fuori Cassata

Al 33′ Ciano libera Pinamonti, l’attaccante sbaglia clamorosamente, l’arbitro fischia il fuorigioco, ma la posizione era buonissima e l’attaccante spreca un’ottima occasione. Dopo trenta secondi Cassata fa una sciocchezza ed il Frosinone finisce in dieci: fallo inutile a centrocampo e Mariani non può fare altro che espellerlo. Il Frosinone resta con un 3-4-2 ed ora è importante che ognuno dia qualcosa più del 100% per coprire gli spazi in cui il Genoa cercherà di infilarsi.

Minuto 44 ed è Bessa a provarci dal limite con uno schema su punizione, ma la palla è preda facile di Sportiello. Dopo un minuto di recupero la gara termina qui, il Frosinone termina con un uomo in meno e tanta recriminazione per essersi, ancora una volta, complicato la vita da solo.

Seconda parte

Nella ripresa Baroni cambia nulla, mentre Prandelli inserisce Pandev aggiungendo peso ed esperienza in avanti passando lazovic nell’insolito ruolo di terzino. La squadra di Prandelli è veemente e dopo due minuti di possesso prolungato ci prova Criscito da fuori, palla alta. Dopo sei minuti si affaccia in avanti il Frosinone che guadagna due corner consecutivi, che non sortiscono effetti ma dimostrano che la squadra di Baroni c’è. 

Dopo dieci minuti tocca a Maiello che prende il posto di un Viviani poco lucido e molto stanco in mezzo al campo. Al 56′ azione avvolgente del Genoa conclusa di testa da Sanabria, ma il pallone è alto sulla traversa. Baroni al quarto d’ora cambia qualcosa a livello tattico: il Frosinone passa al 4-4-1 con Goldaniga e Molinaro esterni bassi, mentre Ciano a destra e Paganini a sinistra a centrocampo. Il Genoa continua ad attaccare, ma il fortino giallazzurro resiste ed anche senza troppi patemi.

Maledetta traversa

Al 68′ è Capuano ad arrivare dove Sportiello non può deviando in maniera provvidenziale un destro a botta sicura di Lazovic innescato dalla prima sbavatura della gara di Salamon. Il Frosinone continua a lottare in maniera impavida, anzi al 72′ scambio tra Pinamonti e Paganini che coglie la traversa, ma l’azione era viziata da un fuorigioco. Per l’ultimo quarto d’ora Baroni chiama alle armi capitan Ciofani che entra al posto di Pinamonti.

Baroni cambia ancora ed ha in Ciano il suo jolly, tornando a tre in mezzo al campo con Paganini che diventa mezz’ala ed il fantasista che si muove in base alle esigenze della squadra. Pandev al 77′ prova a far paura in area, ma Sportiello c’è. Poi all’80’ Ciano si fa soffiare un pallone sanguinoso e mette in mezzo, ma il portiere giallazzurro anticipa tutti. Spavento supremo all’85’ dopo un’azione prolungata del Genoa e la difesa del Frosinone che non spazza, arriva Lerager che con un destro a giro dà a tutti l’illusione del gol.

La piccola impresa

All’89’ Paganini ci prova ancora questa volta da fuori, il pallone poteva essere gestito meglio, ma a Paganini oggi non si può chiedere di più. Sul ribaltamento di fronte Molinaro è gigantesco in chiusura su Dalmonte che stava preparando il destro da ottima posizione. Dopo quattro minuti di recupero, sofferenza e pallonate sulla schiena a difesa della porta il Frosinone riesce a sentire il triplice fischio, quello che sancisce una piccola impresa, un punto a Genova che vale molto più di quanto andrà a muovere la classifica.