Gerardi-Ruspandini, l’asse di ferro che non ha bisogno del vertice

Foto: © Stefano Strani

I parlamentari della Lega e FdI sanno che non si potrà prescindere da loro e sanno pure che Forza Italia e Cambiamo devono effettuare scelte importanti e non semplici. Dalla posizione definitiva su Pontecorvo alle sirene del Carroccio.

Francesca Gerardi non ha alcuna urgenza di convocare il vertice del centrodestra. La deputata e coordinatrice provinciale della Lega sa che le elezioni comunali sono lontane e che nei due Comuni più grandi la situazione è definita.

A Ceccano concorrerà a sindaco Roberto Caligiore, su indicazione diretta del senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia). Neppure lui ha urgenza di convocare il summit. A Pontecorvo bisognerà vedere alla fine quale sarà il quadro di partenza. Perché due cose sono chiare: la Gerardi indicherà il candidato sindaco del centrodestra, mentre l’attuale sindaco Anselmo Rotondo si ripresenterà ugualmente, sostenuto da Forza Italia.

Il senatore Ruspandini con l’onorevole Gerardi

Nel giro di pochi mesi si è passati da una situazione di incomunicabilità totale ad una armonia completa tra i componenti del centrodestra; da un loro netto rifiuto di riconoscere un ruolo a Francesca Gerardi (da loro considerata una parvenu) alla sua ricerca quasi quotidiana per parlarsi e confrontarsi. Merito dell’approccio ‘femminile’ al problema: i maschietti litigano per lo stesso giocattolo? E lei ce li fa giocare uno alla volta. In pratica, li incontra separatamente ed affronta le questioni con uno alla volta, facendo la sintesi politica.

Il modello ormai è collaudato: caffè a Roma con il senatore Massimo Ruspandini, incontro a Cassino con Pasquale Ciacciarelli, chiusura del cerchio con Gianluca Quadrini a Pontecorvo da Prata. Proprio questo tipo di approccio non rende urgente la riunione del tavolo unitario.

Nel centrodestra ora si stanno muovendo diverse cose. Nella settimana che si è appena conclusa, il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone ha ridisegnato il Partito in Ciociaria: ha assegnato una competenza territoriale a ciascuno dei vice commissari provinciali Daniele Natalia, Adriano Piacentini, Rossella Chiusaroli. In pratica ha stabilito chi è responsabile di quale Comune. A Gianluca Quadrini il coordinamento complessivo. È il segno che vuole dire la sua, anche alle comunali. E che ci sarà un nome e cognome ben individuabile se i risultati saranno insoddisfacenti.

Francesca Gerardi con Gianluca Quadrini

Il caso Pontecorvo. Al momento è una variabile. La soluzione è già stata individuata e va bene a tutti: con la scusa che si tratta di un centro con meno di 15mila abitanti, si andrà verso liste civiche sganciate dall’obbligo di unità. Il che risolve il problema invalicabile della totale incomunicabilità tra Francesca Gerardi (Lega) ed il sindaco uscente Anselmo Rotondo (Forza Italia): un problema politico, nato quando la Gerardi non era ancora parlamentare e sedeva solo in Consiglio.

Allo stesso tempo, risolve il problema a Fratelli d’Italia, divisa al proprio interno: una parte importante è intenzionata a seguire Rotondo, una parte chiede il tavolo unitario; la Civica togli dall’imbarazzo.

In Cambiamo invece si sentono forte le sirene della Lega. Il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ci sta pensando, anche se deve per forza smentirlo. Mario Abbruzzese gli ha mandato un segnale preciso e senza possibilità di equivoci (leggi qui Ciacciarelli alla Lega, il caso Ottaviani, la caduta di Cassino: le verità di Mario).

Mario Abbruzzese Pasquale Ciacciarelli

La percezione è che Abbruzzese si sia ritagliato un ruolo dietro le linee, lasciando sul fronte Ciacciarelli (sul livello regionale) e libertà di azione a Cassino dove la presa di posizione fatta dall’ex vicesindaco Benedetto Leone alla fine può rivelarsi rigenerante (leggi qui Il morso di Leone su Mario Abbruzzese: “È finito”). Perché disegna nuovi equilibri e supera lo stallo generatosi tra la coordinatrice Rossella Chiusaroli e la capogruppo Francesca Calvani. (leggi qui Tanti galli ma nessun leader in Aula per il centrodestra).

Proprio per questo non c’è alcuna urgenza di riunire il tavolo del centrodestra.