Effetto Quadrini: i voti in libertà per il presidente rimasto senza padrini

È stato il più votato alle scorse elezioni provinciali di Frosinone. Ora le sue preferenze valgono oro in vista delle Europee. Si ricollocherà. Lì dove potrà fare più danno a chi ha tentato di metterlo ai margini

Pensavano di averlo messo all’angolo. Con due mosse è tornato al centro della scena politica. La prima è stata l’appoggio alla rielezione del presidente di centrosinistra della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo; la seconda è stata la sua personale rielezione con il massimo dei voti. Più di qualunque altro candidato. Così Gianluca Quadrini è uscito dall’isolamento.

Ce lo aveva Mario Abbruzzese, negandogli la candidatura sia al Parlamento che alla Regione. E di fatto mettendolo fuori dall’orbita di Forza Italia dopo oltre vent’anni di militanza. Sempre più al buio ed ai margini, Gianluca Quadrini c’era finito dopo l’esperienza in Noi con l’Italia di Alfredo Pallone. Che dalla sera alla mattina l’aveva fatto ritrovare senza incarico di coordinatore provinciale, dopo essersi però preso i suoi voti per far galoppare la Quarta Gamba del centrodestra verso l’elezione in Regione, stufata per un pugno di preferenze ma fondamentale per far scattare il quorum, seppure in un’altra provincia.

Quei voti ora sono merce pregiata. Per questo l’altra settimana a Roma c’è stata la cena con Giovanni Paolo Bernini (leggi qui Un’opera di Bernini per riportare in Forza Italia Quadrini), candidato di Forza Italia alle Europee nel centro Italia. Un colloquio organizzato dopo che il Carroccio ha fatto saltare l’operazione Lega 4 nonostante fosse in gradi di portare migliaia di voti. Ma tutti intruppati: la Lega non vuole rischiare di essere condizionata. (leggi qui Il patto romano che ha sabotato la nascita della ‘Lega 4’ in Ciociaria).

Tre ipotesi per il presidente

Alle spalle del presidente della Comunità Montana di Arce si muovono amministratori comunali di piccole e medie realtà. Una fitta rete di amicizie trasversali, al di là degli schemi politici. Uscito da Forza Italia, finita la brevissima esperienza di NcI, Quadrini ora potrebbe ricollocarsi. Ma dove?

La Lega lo ha cercato. Nelle prossime ore parteciperà ad un incontro nel quale sarà presente Giancarlo Giorgetti. Il Carroccio è un’ipotesi ma c’è diffidenza da entrambe le parti. La Lega è fredda di fronte al voto dei colonnelli provenienti da altri Partiti: preferisce il consenso popolare e non quello organizzato, perché rischia poi di perdere le redini su scala locale. Allo stesso tempo, Gianluca Quadrini ha visto il trattamento riservato a Nicola Ottaviani: etichettato e messo all’angolo, sconfessato per l’operazione che l’ha portati a varare il suo Movimento Italia, evitando di farlo parlare durante l’assemblea regionale (leggi qui E la Lega sconfessa subito Ottaviani). Un clima da guerra fredda. (leggi qui Pasqua di guerra tra Ottaviani e il gruppo della Lega a Frosinone). Che al presidente interessa poco.

Vecchi amici tra i Fratelli

In Fratelli d’Italia Gianluca Quadrini ritroverebbe molti dei suoi amici con i quali ha militato in Forza Italia. C’è Antonello Iannarilli che è stato suo presidente della Provincia quando lui era assessore all’Edilizia Scolastica; c’è Alessia Savo che è stata sua vice coordinatore provinciale. Ritroverebbe Samuel Battaglini e quel mondo che prima componeva l’ossatura della formazione di Berlusconi sul territorio.

La scelta sarebbe se schierarsi sul fronte del capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida (dove però ritroverebbe Alfredo Pallone: suo ex coordinatore regionale ai tempo del Popolo delle Libertà, con il quale s’è lasciato in maniera burrascosa dopo lo scioglimento di Noi con l’Italia). Oppure con Fabio Rampelli dove però ritroverebbe Iannarilli e Alessandro Foglietta. Dei quali non si fida.

Il ritorno a casa

C’è la terza ipotesi. Il ritorno in Forza Italia dopo la tumultuosa uscita di scena (leggi qui Via alla scissione: Quadrini lascia Forza Italia e si candida con Pallone). È vero che lì ritroverebbe Mario Abbruzzese. Ma avere contribuiti a fargli perdere l’elezione alla Camera ha già saldato in larga parte il conto.

Altrettanto è vero che proprio in Forza Italia troverebbe il vuoto scavato dall’uscita di Nicola Ottaviani e dal suo recente passaggio nella Lega.

Manca in questa fase chi porti avanti la fronda contro Mario Abbruzzese e rappresenti in provincia di Frosinone l’ala che fa riferimento al coordinatore regionale Claudio Fazzone.

Qualunque sia la scelta, non tarderà ad arrivare. I Civici rischiano di essere come la frutta di stagione: passato il suo tempo finisce al macero. Il tempo dei civici sono le elezioni.