Il neo Segretario generale della Cgil di Frosinone e Latina analizza i numeri. "Vanno interpretati: c'è più lavoro ma è solo precario”. La necessità di un'unità d'intenti: con le altre sigle ma anche con gli imprenditori. È l'unica via per uscire da questa crisi
I numeri girano al contrario in provincia di Frosinone. Il Covid ha portato più occupati. Ci sono stati 6.100 occupati in più nel 2020 in confronto al 2019: lo dice il rapporto sul mercato del lavoro laziale di Uil ed Eures. D’impatto sono numeri che vanno accolti con un sospiro di sollievo. Ma è opportuno vivisezionarli per comprenderne meglio lo stato di salute del territorio. E, di conseguenza, delle famiglie.
Così come è importante confrontarli con altri numeri che segnalano un malessere economico.
L’altra faccia dei numeri
Il riferimento, in questo caso, è alle domande per il reddito di emergenza: 3.919 i nuclei ciociari percettori del Rem con almeno un pagamento (statistica di marzo 2021). Più di Latina, Viterbo e Rieti e, in termini di percentuale, più di Roma.
“I dati vanno letti in maniera attenta” afferma Giovanni Gioia, segretario della Cgil Frosinone-Latina. Spiega che “Il +3,9% di occupati nel paragone 2019-2020 va preso in maniera positiva, ma non bisogna dimenticare il fattore della qualità. Basti pensare ai lavoratori assunti con contratti precari o stagionali. Ciò vuol dire poca stabilità e quindi, insicurezza“.
In pratica, tutto vero i numeri in crescita ci sono. Ma non si tratta di impieghi stabili, si tratta nella maggior parte dei casi di lavoro precario.
“Indicativo – prosegue Gioia – il dato riguardante i percettori del Reddito di emergenza in provincia di Frosinone. Circa 4.000 domande nel periodo compreso tra marzo e dicembre 2020 testimoniano una difficoltà reale e concreta delle famiglie. Hanno avuto nelle misure un unico aiuto. Ne ho avuto riscontro dal fatto che come Cgil abbiamo fatte più di mille domande. Ma un’emergenza deve essere un’emergenza e non può diventare ordinaria”.
La doppia sfida che si gioca oggi
Giovanni Gioia, che il 10 marzo è succeduto alla carica di segretario generale della Cgil Frosinone-Latina ad Anselmo Briganti, evidenzia le direttrici da seguire per dare una sterzata positiva. Nel segno della concretezza.
“Voglio guardare avanti con fiducia e con spirito positivo. – sottolinea – Le questioni aperte viaggiano su due binari: una relativa all’emergenza sanitaria e l’altra economica. Bene le vaccinazioni prioritarie nei confronti delle persone fragili e per quelle categorie di lavoratori del settore Sanità, ma auspico ritmi alti anche per la somministrazione delle dosi nei confronti di quei lavoratori che operano a stretto contatto con il pubblico. Come coloro che lavorano all’interno dei supermercati, ad esempio, che non si sono mai fermati”.
Vaccinare è l’unica strada per uscire dall’emergenza. È lo strumento per chiudere la stagione dei contagi. A quel punto la partita si sposta sul campo dell’economia e del lavoro. Anche qui risuona il termine emergenza.
“Le basi vanno poste oggi – spiega Giovanni Gioia – perché la questione economica e lavorativa non ha tempi brevi. Bisogna saper cogliere nel migliore dei modi le opportunità di investimento (vedi i fondi europei), crescita e sviluppo. In diversi campi. Per farlo c’è bisogno di sinergia e unità di intenti tra organizzazioni sindacali, associazioni datoriali e politica”. Il messaggio è importante: per il Segretario della Cgil è fondamentale il dialogo con le altre sigle sindacali, strategica l’unità. Allo stesso tempo è altrettanto importante puntare l’obiettivo insieme alle associazioni degli imprenditori. Perché in questa fase di emergenza siamo tutti sulla stessa barca.
Il lavoro che cambia
Spiega il Segretario: «Da una parte è fondamentale tutelare le nostre eccellenze sul territorio. Penso, parlando di sanità, agli ospedali “Fabrizio Spaziani” di Frosinone e “Santa Maria Goretti” di Latina, e dall’altro penso alla necessità di investire su strutture decentrate e piccoli presidi ospedalieri. Così come dovremo saper cogliere l’opportunità di potenziare le infrastrutture investendo sul trasporto navale e ferroviario. Senza dimenticare i settori oggi toccati dalla crisi: turismo, edilizia, ristorazione”.
Il segretario Cgil Frosinone-Latina parla di occasione. La voglia di riscatto, a questo territorio, non manca. Diventa importante, dunque, stare al passo con il nuovo modo di intendere il lavoro, non lasciando indietro nessuno, e creando così sempre più competenze e specificità. Affinché il lavoro smart sia davvero intelligente.
“Il lavoro, e il modo di intenderlo, sta cambiando e noi non possiamo farci trovare impreparati. Non bisogna temere questo cambiamento, ma accompagnarlo con norme e regole ben precise in grado di tutelare ogni singolo lavoratore”.
Investimenti mirati, attenzione alle famiglie, unità di intenti. Il segretario generale Cgil Frosinone-Latina non ha dubbi: “Le basi vanno poste oggi”. Come a dire… nessun dorma.