Toti ci ha ripensato? «Il 4 ottobre il Coordinamento nazionale»

Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Un lancio del sito Tiscali ipotizza che Giovanni Toti stia facendo retromarcia. E tentando il riavvicinamento a Berlusconi. Mario Abbruzzese: "Fregnacce giornalistiche". I gruppi non costituiti. E la cena di Carfagna. Confermati tutti gli appuntamenti nazionali

Ragazzi non perdete tempo con queste fregnacce, ricordatevi piuttosto l’appuntamento del 4 ottobre quando riuniremo il Coordinamento nazionale“: la chat dei dirigenti nazionali di Cambiamo inizia a ribollire nel primo pomeriggio. Colpa di un lancio del sito Tiscali.it: parla di “retromarcia di Giovanni Toti, che ora si rinserra in Liguria e tenta la pace col Cav”.

Il retroscena

L’articolo è pieno di dettagli. Fornisce riferimenti, nomi e cognomi. Soprattutto declina un’analisi ineccepibile. Secondo la quale Giovanni Toti ha sbagliato tutti i tempi: finendo in un vicolo quasi del tutto cieco.

Giovanni Toti e Giancarlo Giorgetti © Imagoeconomica

Da quando è nato il movimento Cambiamo sono saltate le elezioni che venivano considerate certe, la Lega non è nemmeno più al governo e Toti non potrà fare il traghettatore dei voti di Forza Italia. Insomma è saltata la missione che il movimento doveva svolgere.

Tutto è impantanato: nessuna traccia del Gruppo a palazzo Madama, non si sono trovati nemmeno i 4 senatori necessari per costituirlo; in regione Lazio si è riusciti a malapena ad istituire un sub-gruppo perché non ci sono i 3 consiglieri previsti dal Regolamento d’Aula non si sono trovati ma ce ne solo noltato due.

In Lombardia la situazione è la stessa: 6 dei 7 consiglieri dati per certi si sono persi per strada. E pure in Liguria – il feudo del fondatore Toti – ci sono difficoltà: “nonostante tre assessori in Regione e due in Comune” fa notare l’articolo su Tiscali (leggi qui [Il retroscena] La retromarcia di Toti, che ora si rinserra in Liguria e tenta la pace col Cav).

Negli stessi giorni, Mara Carfagna ha riunito a cena na cinquantina di parlamentari e parlato direttamente con Silvio Berlusconi: una prova muscolare ben più consistente.

Correzione di rotta

Giovanni Toti con Matteo Salvini al Papeete

Senza una mission e senza la forza che sperava di costituire. L’analisi è che Giovanni Toti ha avviato una correzione di rotta, avviando la normalizzazione dei rapporti con Forza Italia, puntando ad un patto di non belligeranza alle prossime Regionali, almeno in Liguria.

Se Forza Italia presentasse un suo candidato Governatore, o se Silvio Berlusconi aprisse un tavolo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, la situazione per Giovanni Toti potrebbe farsi drammatica.

Non c’è bisogno di smentire

La chat dei quadri dirigenti di Cambiamo ha iniziato a ribollire. Mentre la chat dei dirigenti di Forza Italia ha iniziato a popolarsi di svariate copie dell’articolo, condiviso all’impazzata.

Giovanni Toti ha deciso di non smentire “Perché non c’è niente da smentire, sono i fatti a parlare” spiega Mario Abbruzzese che in Forza Italia era il vice coordinatore nazionale Enti Locali.

Foto: © Aif – Giorgio Di Cerbo

Quali sono i fatti? «L’agenda è interamente confermata: il 3 ottobre siamo in Abruzzo, il 4 c’è la riunione del Coordinamento Nazionale, il 9 c’è una cenovention a Roma». Soprattutto è confermato l’appuntamento nazionale di novembre: gli stati generali di Cambiamo che si riuniranno a Genova.

Abbruzzese non ha dubbi: «Bufale giornalistiche».

La porta è sempre aperta

Ma se non fosse una bufala «le porte di Forza Italia sono sempre aperte, questo è un Partito e non una caserma: lo spazio per ripensarci c’è sempre, l’importante è prendere atto però dei nuovi equilibri e dei cambiamenti che nel frattempo ci sono stati». È ecumenico Gianluca Quadrini, vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio.

Gianluca Quadrini

Fa parte della componente di Claudio Fazzone, del tutto opposta a quella di Mario Abbruzzese. «Ma questo significa un bel niente: il Partito è aperto a tutti quelli che vi si riconoscono. Le perplessità di Abbruzzese e di Pasquale Ciacciarelli sono le stesse che ha manifestato Claudio Fazzone. Tutti siamo convinti della necessità di un Partito più aperto. Certo non possiamo negare una cosa: che alla fine ha sempre ragione lui, Silvio Berlusconi. Anche questa volta».