Colpo di scena a Giovinazzo: Aurigemma non lascia Forza Italia

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Colpo di scena nella seconda giornata di lavori del campus Everest in corso a Giovinazzo. Il capogruppo di Forza Italia Antonello Aurigemma non seguirà Toti ma resta con Berlusconi

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

Il fronte si sfalda. La coalizione di Giovanni Toti perde uno dei pezzi più pregiati nel Lazio: il capogruppo di Forza Italia Antonello Aurigemma non segue il governatore della Liguria nel suo nuovo movimento Cambiamo. Camicia blu, jeans scuro, hoogan in tinta e zainetto sulle spalle, Aurigemma è a Giovinazzo, sulla costa barese: sta partecièando ad Everest 19, il campus annuale di Forza Italia nel quale formare i giovani dirigenti.

Aurigemma non se ne va

Antonello Aurigemma a Giovinazzo © IchnusaPhoto

«E tu che ci fai qui?»: tra i delegati del Lazio più di qualcuno glielo domanda a bruciapelo. Tutti ricordano la sua foto scattata a giugno scorso nella Sala Stampa di Montecitorio mentre è seduto tra l’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese, l’ex vicepresiente Adriano Palozzi, il presidente della Commissione Cultura Pasquale Ciacciarelli. Quel giorno fecero il primo clamoroso ‘strappo‘. Reclamando una Forza Italia più aperta, scalabile, liberata dai cerchi magici. (leggi qui L’assalto è partito: «Basta con Forza Italia in mano ad uno staff di Segreteria»). E ora?

«Io non volevo la scissione. Volevo e Voglio una Forza Italia più moderna, al passo con i tempi, nella quale gli amministratori contino di più. Ma la scissione ed il passaggio nella Lega sono un’altra cosa».

Insomma: Antonello Aurigemma torna in Forza Italia? «No. Perché io non me ne sono mai andato da Forza Italia. Avete mai sentito una mia dichiarazione di adesione a Toti?»

Niente stampelle

Che il Partito abbia bisogno di una sveglia è evidente. A Giovinazzo – Everest19 ci sono più persone vicine alla pensione che giovani dirigenti.

Ma ora l’urgenza è un’altra. È tracciare la rotta di Forza Italia: dopo la nascita del nuovo governo che ha messo insieme Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Che ha buttato giù dalla torre Matteo Salvini. Anzi, ci si è politicamente buttato giù da solo.

Giovinazzo 2019

A tracciarla ci pensa il numero 2 del Partito, Antonio Tajani. Non ha dubbi. Forza Italia non farà da stampella al nuovo Governo. Per lui «È un governo che nasce da un accordo di palazzo per spartirsi 500 poltrone, per gestire il potere, magari per individuare il prossimo presidente della Repubblica ma non nasce su dei contenuti seri».

Forza Italia è preoccupata dalle politiche che un governo di sinistra può mettere in campo. «Temiamo la patrimoniale, temiamo l’aumento della pressione fiscale, temiamo che ci sia un cambiamento lassista per quanto riguarda la sicurezza e l’immigrazione. Non vediamo nessun tipo di sostegno alle piccole e medie imprese, artigiani, agricoltori».

Stilettate alla Lega

Antonio Tajani lo aveva anticipato nei giorni scorsi. Forza Italia starà a destra. Ma non con i sovranisti. Non vuole più correre il rischio di essere assorbita e svuotata, poco alla volta, dalla Lega. Destra si, ma non Sovranista. Il problema non è l’alleanza ma l’alleato. Che si chiama Matteo Salvini.

Antonio Tajani

La differenza di posizioni e metodo è netta. «Noi faremo una opposizione dura, intransigente, senza compromessi ma non violenta. Non serve portare 500 persone davanti a Montecitorio a sventolare le bandiere» Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani aggiunge «Serve in aula a Montecitorio, a palazzo Madama essere determinanti, essere determinati. Portare sul tavolo del dibattito politico delle proposte concrete per risolvere i problemi degli italiani».

Poi l’affondo, sferrato sulle macerie leghiste ancora calde. «Gli slogan possono avere un titolo di giornale ma poi i problemi si risolvono con le proposte concrete».