Giugno esami, luglio saldi, agosto caldo e mare (Il caffè di Monia)

Siamo in trappola, come bottigliette vuote allineate in una catena che le deve riempire: giugno esami, luglio saldi, agosto caldo e mare... Non ne usciamo...

Monia Lauroni

Scrivere per descrivere

Diciamo la verità, sentire ogni anno sempre le stesse cose annoia a morte, ma la faccenda degli esami di stato, in particolare, ha francamente e civilmente rotto le balle. Ad agosto l’esodo e il gran caldo, a luglio i saldi, a giugno l’esame di stato. Ne avremo ancora per un paio di giorni, poi a tuffo verso la grande istigazione alla povertà e si saldi chi può.

Anche l’informazione, quella che ha il compito di produrre la morbida ovatta nella quale avvolgere il nostro povero cervello, affinché non corra il rischio di rompersi per il troppo stress, ha i suoi grandi cavalli di battaglia. A Giugno il copione è tristemente uguale a se stesso. Indifferente al clima dittatoriale, al tracollo economico ed alla crisi sociale e morale in atto, l’informazione subisce un sorta di transustanziazione. Prende le fattezze dell’ adolescente brufoloso e si diffonde ampiamente e poco dottamente su tracce uscite in anticipo sul web, previsioni oracolistiche, compiti copiati col cellulare, cartucciere ed errori del Ministero. Il tutto in una chiave a volte mielosa e altre moralista e retorica che avrebbe fatto morire d’invidia lo stesso De Amicis. Gli adolescenti si compiacciono di tanta degnazione, rispondono tutti seri alle interviste, parlano dei loro palpiti innocenti convinti davvero che il mondo sia interessato ai loro problemi. Qualcuno dovrà pur dirglielo che già a luglio si volterà pagina. Che quando imboccheranno il tunnel infinito del lavoro a progetto o si perderanno nei meandri oscuri delle università italiane, l’informazione di regime si dimenticherà di loro per passare ad occuparsi di saldi, esodi, gran caldo e poi ancora esami di stato.

Non per mettervi ansia, ma questa cosetta volevo anticiparvela: il 6 luglio iniziano i saldi. Non bisognerà aspettare molto per raschiare definitivamente il fondo del barile, pardon, del conto corrente. Arriveranno servizi e paginoni di vademecum su come non farsi fregare. Di come, ammesso che troviate la vostra taglia, assicurarvi che il capo scelto non sia appartenuto alla collezione primavera estate 1979. Nel 99% dei casi lo troverete comunque inutile appena dopo mezz’ora dall’acquisto. Ma era comunque un’occasione.

Lo avevano detto anche al telegiornale. Io non lo sapevo. L’ho scoperto l’anno scorso. Anzi a dirla tutta l’hanno scoperto le mie saccenti ragazze, grazie a certi mezzi d’informazione: anche l’Ikea aderisce ai saldi di fine stagione. Sotto i saldi si sa, basta accennare a una vaga disponibilità all’accompagnamento che l’intero gineceo vibra di emozione anelando le scintillanti meraviglie messe in vendita dai grandi magazzini.

Su di me hanno l’effetto di demoltiplicare la mia già poca intelligenza fino a ridurla a livelli ovini. Esordisco comunque con baldanza, intenzionata a sopravvivere lucida all’esperienza. Dopo il primo giro inizio a crollare poco per volta, cedo completamente alle musichette melense, ai nomi a capa di cane degli oggetti e ai cartelli che ti spiegano come cacciando soldi si salva l’ambiente e si fa sopravvivere i poveri popoli sottosviluppati. La condizione diventa catatonica quando mi lascio sopraffare dall’entusiasmo delle figlie e mi faccio infinocchiare ad imboccare le scale mobili che portano oltre la soglia dei cancelli dell’ Inferno. Errore irrevocabile, perché quando si entra si esce solo dopo aver sorbito tutto lo show. La fine del giro ipnotico è paragonabile ad una rinascita.

Riempite le borse di cose inutili, l’informazione di regime deciderà per voi che è ora di partire. Che farà caldo, tanto caldo e quindi bisognerà programmare la partenza intelligente. Tutti alla stessa ora, tutti che eviteranno le autostrade. Risultato: autostrade libere e centri urbani intasati.

Ma ce lo aveva detto la signorina del telegiornale e sul quotidiano ne avevano scritto pagine intere. La notizia è che nulla cambia e che probabilmente mai nulla cambierà. E’ triste, ma è così. Questo regime siamo noi ed è inutile tentare di dissociarsene. Giugno esami, luglio saldi, agosto caldo e mare. Giugno esami, luglio saldi, agosto caldo e mare. Giugno esami, luglio…