La rivolta del Pd contro Giulio Conti: «Fuori dal Partito»

Chiesta l'espulsione dello storico consigliere comunale Dem di Ceccano Giulio Conti. Colpevole di avere fatto da stampella all'amministrazione di Centrodestra guidata da Roberto Caligiore (FdI). Le origini della crisi interna. Il Pd lo considera già fuori.

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

La mail è arrivata sulla casella della Federazione pochi minuti dopo le 17.30: il Partito Democratico di Ceccano reclama la testa dello storico consigliere comunale Giulio Conti. Colpevole di avere tenuto in vita l’amministrazione comunale di centrodestra che governa Ceccano: la città più grande guidata da Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone. E che ha espresso a Palazzo Madama il senatore Massimo Ruspandini, padre morale della giunta comunale guidata da Roberto Caligiore. Buttare giù quell’amministrazione avrebbe significato colpire sulla linea di galleggiamento – con un colpo solo – il centrodestra, FdI, il parlamentare di grado più elevato tra i 7 eletti nel collegio un anno e mezzo fa.

La stampella al sindaco

Giulio Conti

Giulio Conti aveva avuto nel mirino tutto questo durante la seduta del Consiglio Comunale di Ceccano riunita la settimana scorsa. Era accaduto nel pieno dello scontro politico esploso in Aula tra il sindaco Caligiore ed il presidente del Consiglio Comunale Marco Corsi. Che di fatto quella sera è uscito dalla maggioranza.

Nel pieno della bagarre, il consigliere Gianni Querqui aveva presentato una mozione di sfiducia al sindaco. Motivandola con il fatto che Roberto Caligiore non aveva più la maggioranza ma poteva contare solo su 8 consiglieri contro i 9 che gli stanno contro. In calce a quella mozione sono state apposte le firme. Tranne una. Quella dell’esponente Dem Giulio Conti. È stato lui a salvare il sindaco di Fratelli d’Italia. (leggi qui il resoconto della serata La rappresaglia di Caligiore dopo il golpe fallito).

Cacciate Conti

Nel pomeriggio il segretario del Circolo Pd di Ceccano Davide Di Stefano ha sentito i dirigenti cittadini e concordato con loro la linea da seguire. Reclamare la testa di Giulio Conti.

A stretto giro ha acceso il computer e scritto una mail per il segretario provinciale Domenico Alfieri e per i Probiviri: a nome del Circolo ha invocato la sanzione dell’espulsione dal Partito.

Dal tono della mail appare chiaro che per il Pd di Ceccano il Consigliere Conti è già considerato un corpo estraneo al Pd.

L’origine dello scontro

Il Circolo Pd di Ceccano oggi pomeriggio

Lo scollamento tra Giulio Conti ed il Partito di cui è stato capogruppo in Aula era cominciato già nei mesi scorsi. Quando la Federazione ha imposto il Commissariamento del Circolo per tentare di normalizzare il dibattito diventato ingestibile tra l’ala tradizionalista di Conti e quella riformista.

Ufficialmente, alla base della rottura ci sono le strategie da attuare alle prossime elezioni comunali: con chi allearsi. Per Conti la linea dei riformisti rischia di allontanare altri elettori dal Pd. Opinione esattamente contraria a quella dei riformisti e di Pensare Democratico (la componente maggioritaria in Provincia, guidata da Francesco De Angelis e Mauro Buschini). In quell’area Giulio Conti ha militato fino a poco tempo fa, allontanandosi quwando è stato chiaro che non avrebbero spaccato il Partito per fare quadrato sul suo nome. Andando all’osso: il problema sono le candidature ed in primis quella personale di Giulio Conti.

Lo scorso congresso nazionale di marzo è stato il momento della conta. Il voto ha segnato in maniera ufficiale il declino dell’egemonia di Giulio Conti. Alle urne sono andati 452 Ceccanesi: pochi se si paragonano al periodo in cui Ceccano aveva due sezioni, in guerra tra loro (tanto per cambiare), arrivate a tesserare 2mila persone. Moltissime se si considera che anche a Ceccano quel giorno si sono rivisti molti dei volti del passato che si erano allontanati dal Pd. Sono tornati ai seggi quasi tutti i protagonisti dell’epoca del sindaco Maurizio Cerroni.

Giulio Conti isolato

Ora la stampella e l’espulsione. Che, per paradosso, potrebbe essere un favore al sindaco Roberto Caligiore. Perchè ora Conti è libero di sostenere l’amministrazione di centrodestra, senza problemi di coscienza con il Partito.