Prima riunione di Giunta: Zingaretti si prepara a governare l’anatra zoppa

Prima riunione della nuova Giunta Regionale del Lazio. È durata un'ora e mezza. Nessuna maggioranza nelle Commissioni e nell'ufficio di Presidenza. Come sarà il futuro. I temi da condividere. Il nuovo ruolo del Governatore.

«Da domani come preannunciato inizierò gli incontri con le opposizioni. L’obiettivo è trovare un’agenda condivisa di temi da affrontare»: lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al termine della prima seduta della nuova Giunta.

Il primo tema sarà il Bilancio, va portato subito in Aula per approvare i conti. Ma i numeri più importanti da inseguire sono quelli di una maggioranza che non c’è: le urne hanno consegnato al Governatore 24 consiglieri regionali, all’opposizione ne hanno riconosciuti 26. E la decisione annunciata nel pomeriggio da Liberi e Uguali di non entrare in giunta (leggi qui LeU non entra nella Giunta di Zingaretti: «Non ci sono le condizioni»)  rende tutto ancora più difficile. Si va verso l’appoggio esterno.

 

COMMISSIONI SENZA MAGGIORANZA

Nicola Zingaretti sa che c’è un solo modo per governare. Il ruolo chiave ora lo avranno le Commissioni, dove i Partiti mettono a punto i testi dei provvedimenti da portare in aula e poi approvare. La novità è che nessuna delle Commissioni avrà una maggioranza: o si raggiunge un accordo o non si va avanti.

Il Governatore conferma: «Il luogo del confronto nel merito saranno le commissioni. Lì si dovrà sviluppare un confronto politico sui temi, le delibere e le leggi».

L’altro elemento di equilibrio sarà l’ufficio di presidenza: il presidente del Consiglio Regionale (colui che arbitra i lavori in Aula), i due vice presidenti, i tre segretari. L’ipotesi più plausibile a questo punto è che la presidenza venga confermata a Daniele Leodori (Pd) ma le due vice presidenze vadano ad un esponente del Movimento 5 Stelle ed uno del cartello di Centrodestra che ha sostenuto Stefano Parisi.

Anche su questo punto, Nicola Zingaretti non si è nascosto: «Si dovranno costruire degli equilibri per le presidenze e le vicepresidenze che tengano in considerazione lo stesso principio delle Commissioni: nessuno avrà una maggioranza».

 

SENSO DI RESPONSABILITA’

Zingaretti si é detto «abbastanza ottimista perché c’é un grande senso di responsabilità di moltissimi esponenti delle opposizioni, che accettano una sfida che può anche essere positiva: non partire da posizioni precostituite ma affrontare nel merito le questioni».

Insomma, l’anatra zoppa alla fine può essere uno stimolo positivo per la Regione Lazio. Perché per la prima volta non consentirà uno sterile dibattito tra la maggioranza che governa e l’opposizione che dice no a tutto. Questa volta, «grazie a questa dinamicità, cioè che non c’é una maggioranza precostituita da ‘combattere’, io confido che sarà una legislatura che riuscirà a varare molte importanti riforme e innovazioni. Quali saranno sarà giusto deciderlo insieme a chi rappresenta in Consiglio regionale anche le opposizioni».

 

L’EREDITA’ IN PALIO

Ma c’è anche un altro elemento capace di costituire uno stimolo fondamentale. È dato dal fatto che Nicola Zingaretti tra cinque anni non si potrà più candidare per un terzo mandato: non è previsto dallo Statuto. Allora «Si apre una bella campagna per vedere chi sarà più in grado dopo anni di lavoro di raccogliere il consenso delle cose fatte in Consiglio».

Una prospettiva che cambia il ruolo finora ricoperto dai Governatori del Lazio. «Tenterò di svolgere un ruolo di rappresentanza delle istanze di tutte. E’ giusto in una condizione come quella che abbiamo che questo avvenga».

 

LA NUOVA SANITA’

Prima di dicembre il Lazio uscirà dal Commissariamento della Sanità. Una procedura che ha imbrigliato i suoi conti già pochi mesi dopo l’insediamento di Piero Marrazzo. Ora, a dieci anni di distanza, il cratere nei conti è sotto controllo: viene ricoperto stabilmente un pezzo all’anno. Uscire dal Commissariamento significa poter tornare a pianificare il futuro.

Il 5 aprile c’è il tavolo di rientro nel quale Governo e Regione stabiliranno i nuovi passi.

«È evidente – ha spiegato Nicola Zingarettiche l’assessore alla Sanità, in questo contesto politico, è anche un segnale alle opposizioni per mettere in Consiglio regionale un interlocutore politico sulle cose che dovremo fare in sanità. C’è il commissario, sono io, che rimane e che risponde innanzitutto al governo e c’è un assessore che svolgerà il ruolo di recepimento di visioni e di istanze che saranno utili a produrre testi o scelte sapendo che, fino a quando questo iter di uscita non sara’ concluso, il suo ruolo sara’ quello di importante coordinamento».

 

I TEMI DA CONDIVIDERE IN TOUR

La tenuta degli equilibri tra due non maggioranze si giocherà sui temi. Nicola Zingaretti ha già individuato quali saranno. «La costruzione del nuovo modello sanitario, o le infrastrutture su ferro, o quello delle risorse idriche».

E poi il tour. Dalla prossima settimana la Regione farà partire un tour nelle province del Lazio con tutta la Giunta. Incontrerà le forze economiche e sociali, presenterà la squadra ai territori.

Nicola Zingaretti prenderà per mano la sua nuova giunta e la porterà sui territori: altro elemento fondamentale per garantire gli equilibri, evitare gli scossoni. Che ora nessuno può permettersi.