Gli applausi “eguali” al meeting di Rimini

Al Meeting di Rimini applausi per Giorgia Meloni. E poi applausi anche per Mario Draghi. Che è su posizioni ben distanti. Eppure a battere le mani sono le stesse persone. Qualcosa non quadra in questa politica

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Questa o quella per me pari sono
A quant’altre d’intorno mi vedo;
Del mio core l’impero non cedo
Meglio ad una che ad altra beltà.

Rigoletto, Giuseppe Verdi

Seguo la politica per mestiere e lo debbo alla vita, seguo la politica per antica passione e soffro a viverla. 

In tempo di campagna elettorale le cose si fanno anche più incredibili. Accendo la Tv, sullo schermo appare un servizio sul Meeting di Rimini organizzato ogni anno da Comunione e Liberazione. Commenti a go go sugli applausi tributati a Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio in pectore, che esalta l’italianità, la partecipazione non entusiasta all’Europa e…

Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica

Bene – penso – è segno di questi tempi dove si scelgono i leader politici come gli stilisti scelgono la lunghezza della gonna delle signore per la prossima stagione. Abbiamo bruciato Matteo Renzi, Matteo Salvini, Beppe Grillo, ora tocca a Giorgia Meloni.

Quelli di Cl confermano la moda che passa della Meloni.

Disgrazia vuole che riaccendo la tv il giorno dopo. Al Meeting ci va Mario Draghi, Presidente del Consiglio in carica, votato da tutti tranne la Meloni: atlantista convinto, europeista di ferro. Riceve una ovazione di due minuti e mezzo.

Resto basito e penso: forse è cambiata la platea. Ma no, intervistano le stesse facce del giorno prima. Forse è mutata la posizione, no tutti ribadiscono coerenza.

Visto che stiamo ad un meeting cattolico ma non puoi applaudire il diavolo e poi ti lavi con entusiasmo nell’acqua santa. Non sei Rigoletto.

Nasce il Melodraghismo

Il cronista, lo stesso che il giorno prima, pesava Meloni dal tripudio, senza dubbio alcuno. Misura poi il tripudio a Draghi: e non rileva contraddizioni, non si meraviglia… Questa o quella pari sono.

Mario Draghi al Meeting di Rimini (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Al meeting creano il melodraghismo, una sorta di creatura mitologica, un Giano bifronte. Se tifi Roma non puoi tifare Juve, ma ora tutto è possibile perchè non abbiamo memoria manco ad un giorno.

Con chi sta CL? “Vento, vento, portami via con te / Raggiungeremo insieme il firmamento / Dove le stelle brilleranno a cento / E senza alcun rimpianto / Voglio scordarmi un tradimento / Vento, vento, portami via con te. Versi cantati da Luciano Pavarotti ne La mia canzone al vento.

Si invera palesemente il pensiero debole di Gianni Vattimo dentro il meeting che più di ogni altro ha come definizione i valori forti: “Il fatto paradossale è che proprio la passione per la verità, la coscienza, nella sua ricerca del vero, è giunta a mettere in crisi se stessa: ha scoperto, appunto, di essere solo una passione come le altre”.