Gli esami del Frosinone… sono finiti (di A. Salines)

© Foto: Frosinone Calcio

Il Frosinone non supera gli esami. Terza sconfitta di fila e retrocessione quasi matematica. Il terzultimo posto ed il futuro.

Alessandro Salines

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Gli esami non finiscono mai”. È il titolo dell’ultima e celebre commedia scritta dal grande Eduardo De Filippo e messa in scena per la prima volta il 21 dicembre del 1973 al teatro “ La Pergola” di Firenze. Ma “gli esami non finiscono mai” è soprattutto una verità assoluta nella vita di tutti i giorni e anche nel variopinto mondo del calcio. E pure queste ultime partite, pressoché inutili per una classifica ormai segnata, rappresentano degli esami per il Frosinone. Esami importanti ma finora non superati dai giallazzurri che oggi allo “Stirpe” contro il Napoli hanno collezionato la terza sconfitta di fila (undicesima in casa, ventunesima in totale) e ormai vedono la retrocessione sempre più vicina (se domani l’Udinese vincerà a Bergamo il ritorno in B sarà matematico).

La maglia, quota 30, il terz’ultimo posto e il futuro

Ad onor del vero il Frosinone nelle ultime tre giornate ha affrontato Inter e Napoli (terza e seconda) oltre al Cagliari ma la sensazione è che la spina si stia staccando. Ed invece il presidente Maurizio Stirpe nell’intervista rilasciata in settimana a Radio Day era stato molto chiaro: “In queste ultime cinque partite mi attendo che staff e squadra dimostrino che c’erano le potenzialità per salvarsi. Quindi mi aspetto che superino quota 30”.

Onorare la maglia e il campionato e provare a fare più punti possibili quindi sono gli esami del Frosinone nelle restanti quattro partite (Sassuolo e Milan in trasferta, Udinese e Chievo allo “Stirpe”). Inoltre in un calcio sempre in fibrillazione anche il terz’ultimo posto poteva contare qualcosa. Ma tutto ciò non sarà facile. Servirà uno scatto d’orgoglio e tecnico finora mancato ai canarini a parte qualche rara eccezione. 

E poi c’è il futuro. La società in quest’ultimo scorcio di stagione potrà valutare da quali giocatori ripartire al netto dei prestiti. L’impressione è che tutti siano in discussione compreso il tecnico Baroni che con il Napoli ha terminato la gara con otto giocatori di proprietà (solo un caso?). Quattro gare nelle quali dimostrare professionalità e attaccamento alla maglia in vista del prossimo campionato. Quello del rilancio e del riscatto.

Il solito Frosinone: fragile e spuntato

Con il Napoli i canarini hanno ancora una volta evidenziato i limiti che li hanno relegati al penultimo posto. Una squadra vulnerabile con amnesie, passaggi a vuoto ed errori tecnici che costano sempre caro (64 le reti subite). Inoltre i giallazzurri hanno sbagliato parecchio in zona gol. Clamorosa la chance fallita da in avvio di partita da Pinamonti (fresco di convocazione in Nazionale insieme all’altro canarino Cassata). E non è un caso che il Frosinone abbia tirato nello specchio solo 5 volte su 14 conclusioni totali. 

Tuttavia la differenza tra le due formazioni è stata netta e le statistiche non mentono: il Napoli ha avuto il 67 per cento di possesso palla contro il 33 dei ciociari; gli azzurri hanno collezionato 17 tiri di cui 9 in porta: 6-2 il computo dei corner.

Insomma sarebbe servito un Frosinone molto più tosto e cinico per superare indenne l’esame-Napoli che malgrado le assenze ha messo in campo tanta tecnica, velocità e schemi rodati.